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Difende la moglie dagli insulti razzisti, il profugo viene massacrato a morte

Emmanuel Chidi Namdi, scappato ai terroristi di Boko Haram, è morto dopo un violento pestaggio a Fermo. Don Vinicio Albanesi: “Ci sono persone che si sentono di razza ariana”

Roma, 7 luglio 2016 – Prima gli insulti razzisti, poi il massacro. Dopo un giorno di agonia, il cuore di Emmanuel Chidi Namdi, 36 anni, si è fermato.

Il giovane nigeriano, scappato con sua moglie Chimiary dal terrore di Boko Haram e scampato alla violenza dei trafficanti e alle onde del Mediterraneo, è stato ucciso a Fermo, la cittadina marchigiana dove da otto mesi aveva trovato accoglienza e protezione. Il suo assassino è Amedeo Mancini, 38 anni, imprenditore agricolo ultras della Fermana già colpito da un Daspo.

Lunedì pomeriggio Emmanuel e Chimiary erano nel centro storico quando due uomini hanno insultato la donna, “African… Scimmia!”, poi l’hanno strattonata. Emanuel ha reagito, ne è nata una colluttazione, finché Mancini ha divelto un palo della segnaletica stradale e lo ha colpito alla testa, facendogli perdere conoscenza, per poi prenderlo a calci anche una volta a terra.

A nulla sono valsi i soccorsi. Emanuel è entrato in coma e ieri sera è morto. Mancini è stato fermato stamattina dalla Polizia, l’accusa è omicidio preterintenzionale aggravato dalla finalità razzista.

Emmanuel e Chimiary erano ospiti del seminario arcivescovile di Fermo nel progetto di accoglienza gestito dalla Fondazione Caritas in veritate di don Vinicio Albanesi. Proprio il fondatore della comunità di Capodarco li aveva uniti in matrimonio lo scorso gennaio, doveva essere l’inizio di una nuova vita insieme, dopo gli orrori ai quali erano fuggiti.

“Ci sono piccoli gruppi, di persone – ha denunciato Albanesi – che si sentono di appartenere evidentemente alla razza ariana! Fanno capo anche alla tifoseria locale e secondo me si tratta dello stesso giro che ha posto le bombe davanti alle nostre chiese! E se lo dico, significa che non è una semplice impressione…”.

La presidente della Camera Laura Boldrini ha espresso “sgomento e indignazione”. “Un uomo che era venuto via dal suo Paese per scampare alla ferocia dei terroristi di Boko Haram ha perso la vita qui da noi, in Italia, sotto i colpi dell’odio razzista e xenofobo. Mi auguro che dal territorio arrivi la risposta più netta capace di isolare ed espellere i violenti”.

 

 

 

 

 

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