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Pasta batte riso e cous cous, anche tra gli immigrati

L’83% dei nuovi italiani ama il primo piatto per eccellenza in Italia, il 20% lo mangia tutti i giorni. I produttori: “È la conferma che è un prodotto globale” 

Roma, 10 aprile 2015 – Pasta che passione! Per gli italiani e anche per gli immigrati che la preferiscono su cuos cuos e riso. Sono 4,5 milioni, l’83% degli stranieri che vivono nel Belpaese, quelli che amano il famoso piatto nazionale.

A rivelare l’amore dei “nuovi italiani” per spaghetti, penne e maccheroni è la V edizione dell’Osservatorio Immigrati realizzato da Doxa per Etnocom. Il 45% degli immigrati mangia pasta 4 o più volte a settimana. Il 51% da 1 a 3 volte e solo il 5% meno di 1 volta la settimana. Il 20% la mangia addirittura tutti i giorni. Con le sue 14,5 porzioni al mese, arriva in tavola più del riso (9,5) e del cous cous (6,6).

Gli immigrati che amano la pasta sono cresciuti del 5% negli ultimi 10 anni ed è anche grazie a loro se da 20 anni a questa parte i consumi pro-capite rimangono decisamente alti, oltre 25 kg l’anno. Naturalmente i produttori esultano per questa nuova interessante fetta di mercato.

“Scoprire che la pasta è riuscita a conquistare così tante persone, provenienti anche da Paesi con culture alimentari diverse e distanti dalla nostra è una ulteriore conferma della effettiva e naturale natura globale di questo prodotto” commenta Riccardo Felicetti, presidente della sezione pasta di associazione industriali del dolce e della pasta italiani (Aidepi).

Ai tanti pregi della pasta (sana, nutriente, economica ecc.), si aggiunge anche quello che non ha controindicazioni religiose o culturali. Riesce insomma ad accontentare tutti e, considerato che risulta al primo posto tra i generi consumati dagli immigrati, più del riso e delle verdure, è evidente che non viene percepita come un alimento “straniero”.

L’Osservatorio restituisce anche una geografia dei pastaioli. Tra gli immigrati dall’Est i consumatori di pasta sono a quota 89% , seguono i latinoamericani (86%) e gli africani (80%), ultimi gli asiatici (69%). Infine, oltre alla pasta secca gli immigrati apprezzare anche la pasta fresca ripiena (consumata dal 38% del campione) e non se non hanno tempo per creare un condimento ad hoc, nessun problema: il 31% usa sughi pronti.

 

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