Viaggio nell’Italia delle meraviglie
La spiaggia della Baia di Torre dell’Orso, a Melendugno in provincia di Lecce è una delle spiagge più belle della Puglia. Estesa poco meno di un chilometro è costituita da dune basse di sabbia finissima che degradano dolcemente verso un mare sempre limpido e cristallino grazie alle correnti marine del Canale di Otranto. Il toponimo deriva dalla presenza, sulla costa, di una torre costiera cinquecentesca, in parte diroccata, utilizzata in passato per avvistare le navi turche dirette verso il Salento.
Nell’estremo sud della baia di Torre dell’Orso, a poca distanza dalla spiaggia, si incontrano due faraglioni, vicini e simili, detti Le due Sorelle. Secondo la leggenda il nome deriva da due sorelle che un giorno decisero di sottrarsi alle fatiche quotidiane cercando refrigerio nel mare. Giunte a Torre dell’Orso, si tuffarono da una rupe nel mare in tempesta non riuscendo più a guadagnare la riva. Gli Dei, mossi a compassione, le tramutarono nei due suggestivi faraglioni.
Gli studi hanno accertato che la baia in passato costituiva il porto dell’antica città-santuario di Roca, ed era uno scalo fondamentale dei naviganti che giungevano o si recavano sull’altra sponda adriatica. In particolare, la rotta che collega la baia di Valle dell’Orso, in Albania, e la baia di Torre dell’Orso costituisce il percorso più breve (circa 80 km) che i naviganti possano compiere.
Nel 44 a.C. Ottaviano Augusto, che si trovava ad Apollonia per studiare lettere greche, avuto notizia dell’uccisione di Cesare e temendo disordini nel porto di Brindisi, seguì probabilmente questa rotta per giungere nella più sicura città di Lupiae e da qui recarsi a Roma.
Dimostrata l’esistenza di questa rotta, appare naturale che Virgilio avesse in mente questi luoghi quando descrisse l’approdo nel Salento di Enea, partito dai monti Acrocerauni in Albania: “Ne spingemmo oltre a gli Cerauni monti A Butroto vicini, onde a le spiagge Si fa d’Italia il più breve tragitto”.