Una giornata dedicata al ricordo dei 368 uomini donne e bambini morti il 3 ottobre 2013. Sull’isola diversi rappresentanti delle istituzioni europee e italiane
Una giornata dedicata al ricordo dei 368 uomini donne e bambini morti il 3 ottobre 2013 davanti la spiaggia dei Conigli ma soprattutto un anniversario per ribadire che “fino a quando l’Europa non prenderà atto che è necessario proteggere le persone non i confini, in migliaia continueranno a morire” nel Mediterraneo, come raccontano le cronache degli ultimi mesi nonostante l’impegno dell’Italia con Mare Nostrum.
In occasione dell’anniversario della strage e il Comitato 3 ottobre – l’organismo nato all’indomani del naufragio con l’obiettivo di non far calare il silenzio su quei 368 morti e chiedere alla politica l’istituzione di una giornata dedicata a tutte quelli che hanno trovato la morte fuggendo da guerre e disperazione – presenta le iniziative in programma a Lampedusa.
In occasione dell’anniversario sull’isola saranno inoltre presenti diversi delle istituzioni europee e italiane. Oggi, anniversario della tragedia, sono in programma una serie di manifestazioni – la realizzazione di un murales dedicato ai naufraghi, un flash mob per le vie dell’isola che vedrà la partecipazione di 368 persone, tante quante furono le vittime, la liberazione in cielo di 368 lanterne, una marcia fino alla porta d’Europa – che culmineranno nella deposizione di una corona di fiori in mare nel luogo del naufragio. I sommozzatori delle Capitanerie di Porto, invece, collocheranno sul fondo del mare, accanto al relitto, una lapide sulla quale saranno impresse le impronte delle mani dei sopravvissuti e dei soccorritori.
“Le persone morte o scomparse nel Mediterraneo negli ultimi vent’anni sono oltre 20mila, ed il naufragio del 3 ottobre scorso è stato solo uno di una drammatica serie – afferma il Comitato – Dall’inizio dell’anno ad oggi sono circa 3.000 le persone che hanno perso la vita nel Mediterraneo, un numero che non lascia spazio ad alcun dubbio: fino a quando l’Europa non prenderà atto che è necessario proteggere le persone non i confini, in migliaia continueranno a morire”.
Quella del 3 ottobre, conclude dunque il Comitato, “non è una strage inevitabile, bensì la conseguenza diretta dell’assenza di alternative per le persone in fuga da violenze e persecuzioni”.
Ecco perché in occasione dell’anniversario “chiederemo con forza all’Europa l’apertura di corridoi umanitari e l’istituzione di canali di accesso garantito che consentano alle persone di chiedere protezione senza attraversare il mare”.
LE INIZIATIVE DEL 3 OTTOBRE – Laura Boldrini, Martin Schulz, Federica Mogherini, Angelino Alfano, Maria De Asuncao Esteves, presidente del parlamento portoghese, saranno oggi a Lampedusa per un incontro che ha per titolo “Lampedusa, Europa – Come evitare nuove stragi in mare”, in programma dalle 9.45 nella sala delle conferenze dell’aeroporto.
Il dibattito è promosso dal Comune, in occasione del primo anniversario dalla strage. All’incontro parteciperanno anche il presidente della commissione Diritti umani del Senato, Luigi Manconi, il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, e il sindaco di Lampedusa e Linosa, Giusi Nicolini.
Ad aprire i lavori sarà la testimonianza di Adal Neguse, in rappresentanza dei familiari delle vittime della strage del 3 ottobre, accompagnato e sostenuto dal Comitato 3 ottobre.
Interverranno anche Kamal Lahbi, del Forum Sociale Maghreb, William Lacy Swing, direttore Generale Oim; mons. Giuseppe Merisi, presidente della Caritas italiana; Francesca Chiavaci, presidente Arci e il vicepresidente Filippo Miraglia.
“La mia comunità – dice il sindaco Nicolini – da troppo tempo subisce negazione di diritti e disagi legati non solo alla condizione insulare, ma soprattutto alla condizione di confine e periferia d’Europa. Per questa ragione mi auguro che vengano accolte anche le istanze di riscatto sociale, civile ed economico di Lampedusa”. (ANSA)