Il 72% è favorevole allo ius soli, l’84% farebbe votare i cittadini stranieri alle amministrative. L’8° Rapporto sulla sicurezza e l’insicurezza sociale
Roma, 4 marzo 2015 – Continuano ad aver paura dell’immigrazione, anche se non la considerano tra i primi problemi del Paese. Quando però si parla dei diritti degli immigrati regolari e dei loro figli, gli italiani sono decisamente più aperti dei loro rappresentanti in Parlamento.
L’ottavo Rapporto sulla sicurezza e l’insicurezza sociale in Italia e in Europa, presentato a fine febbraio alla Camera dei Deputati, riserva più di una sorpresa.
Iniziamo dalle note negative. Il 33% degli italiani, percepisce gli immigrati come un “pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza delle persone” e per il 35% sono “minaccia per l’occupazione”. Nonostante l’emergenza sbarchi, il terrorismo e la crisi, fanno però notare i ricercatori, rispetto a un anno prima, la crescita è di appena due punti. Più significativa, da 44% al 39%, la contrazione del numero di quelli che considerano gli immigrati “una risorsa per la nostra economia”.
In un anno è cresciuta di sei punti la paura di tipo “culturale”. Per il 29% degli italiani, gli immigrati costituiscono un “pericolo per la nostra cultura, la nostra identità e la nostra religione”. In modo speculare, spiega ancora il rapporto, è scesa dal 56 al 46% la quota di persone che vede nei nuovi arrivati una “occasione di apertura per il nostro paese”.
Ci sono, però, anche ottime notizie. “Alla paura dello “straniero” – scrivono i ricercatori – si affianca un’apertura generale sul piano dei diritti di cittadinanza sociale e politica. Del resto, la presenza dei “nuovi italiani” (giovani di seconda generazione) nelle scuole e la quota crescente di badanti nelle famiglie segnano i tratti di una realtà ormai strutturale del paese”.
Ecco allora che il 72% degli italiani è favorevole a concedere la cittadinanza ai figli di immigrati nati in Italia. Insomma quasi tre quarti del Paese sarebbe d’accordo su quella riforma centrata sullo ius soli che da anni non riesce ad uscire dai cassetti delle commissioni per vedere finalmente la luce in Parlamento.
Non stupisce, poi, che “per la quasi totalità del campione (95%), gli immigrati, se sono regolari e pagano le tasse, è giusto che abbiano diritto all’assistenza sanitaria”. Ma è notevole che anche la partecipazione politica degli stranieri, oggi praticamente non contemplata dalla legge, venga vista in modo positivo: per l’84% è giusto che quegli stessi immigrati votino alle elezioni amministrative del comune dove abitano e per il 78% anche alle elezioni politiche.