A gennaio, il sindaco Moras aveva rimandato a casa lo straniero che doveva fare il giuramento, l’ultimo passo per diventare cittadino italiano, perché non sapeva la lingua. Il caso finisce in parlamento, e Alfano è chiarissimo: “Il sindaco non può bloccare il giuramento di chi non sa l’italiano”
Brugnera, 7 marzo 2016 – “Giuro di essere fedele alla Repubblica italiana, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi”…
È un po’ più speciale degli altri il giuramento pronunciato la mattina del 2 marzo da un immigrato di origine nigerina negli uffici del Comune di Brugnera, in provincia di Pordenone. Perchè gli ha permesso di diventare italiano dopo una battaglia arrivata fino in Parlamento.
L’uomo infatti ci aveva già provato a gennaio, ma il sindaco leghista Ivo Moras lo aveva rimandato a casa. “È in Italia da vent’anni, ma non sa né leggere né comprendere l’italiano. Non posso farlo diventare cittadino” aveva spiegato il primo cittadino.
Moras era solo l’ultimo di tanti sindaci, il più delle volte leghisti, che si erano messi a fare i professori, testando l’italiano degli aspiranti italiani e impedendo loro di prestare giuramento, nonostante avessero completato l’iter per arrivare alla cittadinanza tricolore. Episodi che però d’ora in poi non dovrebbero vedersi più.
È stato infatti lo stesso ministro dell’Interno a confermare il 10 febbraio a Montecitorio che i sindaci non possono prendere iniziative di questi tipo. La legge, ha detto Angelino Alfano, non riconosce loro “alcun potere di intervento per controllare, all’atto del giuramento, l’effettivo stato di conoscenza della lingua italiana ed esercitare al riguardo una qualsiasi forma di opposizione”.
Il messaggio è arrivato anche a Brugnera, con una lettera firmata dal prefetto di Pordenone, e Ivo Moras ha dovuto finalmente obbedire.
“Ho accolto il giuramento del cittadino di origine Nigerina”, ha annunciato su Facebook lo stesso sindaco, che però non ha perso l’occasione per rilanciare: “Il sottoscritto e la Lega Nord a qualsiasi livello, lotteranno affinché chi diventa Italiano abbia quelle caratteristiche richieste da qualsiasi paese democratico in Europa…”
EP