L’uomo ha perso la testa mentre a bordo si festeggiava la fine delle lezioni. Dovrà rispondere di lesioni aggravate dall’odio razziale
Roma, 13 giugno 2013 – Ultimo giorno di scuola da incubo per un dodicenne di Maserada sul Piave, in provincia di Treviso, picchiato dall’autista di un bus e insultato perché figlio di immigrati romeni.
Il ragazzino, nato e cresciuto in Italia, stava tornando a casa insieme ai compagni e con loro ha iniziato a fare baldoria. Forse le loro battute prendevano di mira anche l’autista, finché questo non ha frenato e l’ha assalito.
Secondo le testimonianze raccolte dal Corriere del Veneto, l’uomo ha sferrato un pugno sulla schiena del dodicenne, poi l’ha afferrato per il collo, l’ha trascinato giù dal bus e gli ha avvicinato il viso al radiatore bollente. Gridava: “Ti brucio la faccia, romeno di m….” e una volta tornato a bordo ha minacciato gli altri bambini: “Il primo che parla lo ammazzo”.
Quando è arrivata a casa, il ragazzo ha raccontato tutto ai genitori, che l’hanno portato al Pronto Soccorso, dove i medici hanno riscontrato lividi al collo e da dove è stato dimesso con una prognosi di sette giorni.
L’autista è stato denunciato con l’accusa di lesioni con l’aggravante dell’odio razziale.
“I genitori hanno presentato ai carabinieri di Maserada di Piavela denuncia per lesioni aggravate dal razzismo. – ha confermato l’avvocato dei genitori del ragazzino, Davide Favotto – Non è accettabile che un uomo stringa al collo un ragazzino di 12 anni, lo insulti e lo minacci, solo perché aveva fatto un po’ di confusione con i suoi compagni di scuola, mentre era nell’autobus”.