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A immigrati più contratti lavorativi definitivi rispetto a italiani

Provenienza degli stranieri

Tra i tanti dati del Rapporto, interessanti quelli sulla provenienza delle comunità straniere in Italia.

Il quadro delle aree di origine delle comunità straniere nel 2011, mostra la netta prevalenza della componente europea (53,4%, 2.441.467 persone), tra cui spicca la presenza di stranieri provenienti dai Paesi UE di nuova adesione (26%) e da Paesi non UE dell’Europa centrale (23,9%). Dall’Africa proviene il 21% della popolazione straniera di cui il 14,9% dall’area settentrionale. I cittadini stranieri provenienti dall’Asia sono il 16,8% di cui la gran parte dell’area centrale (8%). Dall’America proviene infine, l’8,1% della popolazione straniera residente, quasi totalmente, comunque, dai paesi dell’America centrale e meridionale (7,7%).

Tra il 1981 ed il 2011 le trasformazioni sono state radicali basti vedere che le undici più numerose comunità di oggi, nel 1981 rappresentavano circa il 6% del totale degli stranieri residenti mentre oggi ne rappresentano il 66%.

Cambia, quindi, profondamente anche l’impatto culturale delle comunità straniere sul sistema sociale. Decisamente rilevante, nell’ambito del processo di europeizzazione della popolazione straniera, l’aumento impetuoso delle comunità ucraina e moldava che crescono repentinamente soprattutto negli ultimi anni. I dati assoluti illustrano bene la progressione di crescita di tutte le principali comunità che in alcuni casi, pur aumentando numericamente, mantengo una dimensione sostanzialmente costante come nel caso di quella Cinese, di quella Indiana e di quella Filippina. Emblematico il caso della comunità rumena. Nel 2001 rappresentava il 5,6% della popolazione straniera residente, mentre nel 2011 il 21% ti tutti gli stranieri residenti in Italia. Una crescita indubbiamente tumultuosa avvenuta per altro in concomitanza con l’ingresso nell’Unione Europea.

In quest’ottica la migrazione delle comunità rumena e polacca propongono un fenomeno del tutto nuovo generato dalle spinte alla mobilità interna al nuovo spazio europeo. Interessante appare anche l’evoluzione della comunità marocchina che pur crescendo dalle 180 mila presenze del 2001 alle 454 mila del 2011 perde progressivamente il primato, riducendo progressivamente il proprio peso relativo. Nel 2001 rappresentava il 14% della popolazione straniera residente mentre nel 2011 la comunità marocchina non raggiunge il 10% del totale. Un processo di ridimensionamento che ha interessato anche la comunità Filippina che in dieci anni passa dal 4% al 3% sulla popolazione straniera.

Gioia Sannitica Arrestohet personi që vrau e fshehu kufomën e Dashamir Xhepës

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