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Bonus bebè anche agli immigrati, se uno dei genitori ha la carta di soggiorno

Gli ottanta euro al mese previsti per figli di italiani, comunitari o extraue lungosoggiornanti. Il reddito familiare non deve superare i 90 mila euro. Il disegno di legge di Stabilità in Parlamento

Roma, 28 ottobre 2014 – Ottanta euro al mese per tre anni alle famiglie dove arriva un bambino. É il bonus bebè inserito dal governo nel disegno di Legge di Stabilità per  “incentivare la natalità e contribuire alle relative spese per il sostegno”.

L’aiuto toccherà anche a molte famiglie immigrate. Il testo arrivato alla Camera dei Deputati, infatti, parla di “figli di cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione europea o di cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno di cui all’articolo 9 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286” cioè il permesso Ue per soggionanti di lungo periodo, la cosidetta carta di soggiorno.

L’allargamento a mamme o papà comunitari o extracomunitari lungosoggiornanti non è una gentile concessione del governo, ma obbedisce alla normativa europea sulle prestazioni sociali e dovrebbe mettere il bonus al sicuro da un eventuale ricorso antidiscriminazione. Farà poi dimenticare l’odiosa distinzione del bonus bebè varato nel 2006 dall’allora governo Berlusconi, riservato solo ai figli degli italiani.

Il nuovo bonus bebè spetterà per ogni figlio nato o adottato a partire dal 1° gennaio 2015, a patto che i genitori, nell’anno precedente, abbiano conseguito un reddito complessivo lordo non superiore ai 90 mila euro. Questo tetto non vale solo se il bebè in questione è il quinto (o successivo) che arriva in famiglia.

L’assegno verrà corrisposto fino al compimento del terzo anno d’età ovvero del terzo anno di ingresso nel nucleo familiare. Non arriverà automaticamente nelle case visitate dalla cicogna, ma andrà chiesto all’Inps dai genitori, seguendo una procedura che deve ancora essere definita con un decreto.

Meglio, comunque, prendere queste informazioni con le pinze: il disegno di legge di Stabilità deve ancora passare in Parlamento e molto potrebbe cambiare.

 

Stranieriinitalia.it/Shqiptari i Italisë

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