Il questionario compilato va restituito entro il 29 febbraio. Altrimenti scattano fino a duemila euro di multa e la cancellazione dall’anagrafe (che per gli immigrati è molto rischiosa). Dei 25 milioni di formulari distribuiti, ne sono stati restituiti più di 24 milioni.
Roma, 27 febbraio 2012 – Il Censimento sta per chiudersi e i ritardatari farebbero bene a darsi una mossa entro il 29 febbraio.
Alla fine di questo mese scadranno i termini per riconsegnare il questionario distribuito dall’Istat senza rischiare sanzioni salate. Secondo il decreto legislativo 322 del 1989, chi non fornisce i suoi dati (o li fornisce consapevolmente errati o incompleti) è infatti soggetto a una multa che può andare da 206 a 2065 euro.
Agli immigrati può andare anche peggio, perché potrebbero essere cancellati dall’anagrafe e quindi non risultare più residenti in Italia. Questo avrebbe delle conseguenze gravi, ad esempio, sul conteggio degli anni di residenza indispensabili per ottenere la cittadinanza o per accedere ai bandi delle case popolari.
Su circa 25 milioni consegnati ne sono stati restituiti finora 24,2 milioni. Un terzo delle consegne è avvenuto via web, in totale 8,3 mln.
Alcune grandi città però sono indietro. Tra queste Roma (75%), Napoli (81,7%), Milano (82,1%). In testa alla graduatoria Prato (93,8%), Brescia (93%) e Venezia (92,8%).
”Grazie ai cittadini, italiani e stranieri, per aver collaborato al censimento in modo straordinario e spontaneo” dice il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, che definisce l’operazione “un grande successo”.
Per sapere come e dove riconsegnare il questionario contattate il numero verde 800069701. Qui trovate invece la guida in lingua albanese per la compilazione.