Acquisti delle case dimezzati nelgi ultimi tre anni. Solo 22mila gli acquisti nel primo semestre 2012, con un calo del 20% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I compratori immigrati, soprattutto cittadini provenienti dall’Est Europa (52,1% degli acquirenti)
Lavoro sempre più precario, mutui sempre più difficile. Sono questi gli elementi che stanno frenando l’acquisto di abitazioni da parte degli italiani, tanto più sono un ostacolo al potenziale bacino di acquirenti rappresentato dai lavoratori immigrati nel nostro Paese. Lo confermano i dati anticipati del Nono Osservatorio nazionale «Immigrati e casa» realizzato da Scenari immobiliari, che sarà presentato per intero il prossimo settembre.
Le rilevazioni al primo semestre di quest’anno registrano un drastico calo delle compravendite da parte degli stranieri (-20%), con una stima a fine anno di 47mila transazioni contro le 60mila dello scorso anno (-21,6%). Numeri davvero ridotti se paragonati a quelli degli anni «d’oro» del mattone, quando gli acquisti da parte di cittadini extracomunitari rappresentavano tra il 12,6 e il 17% delle compravendite totali, con un trend in costante crescita dalle 110mila operazioni del 2004 alle 135mila del 2007. Questa situazione di grande fermento è stata senz’altro aiutata dalla facilità di accesso al credito bancario, con finanziamenti che arrivavano a coprire tra il 90 e il 100% della cifra d’acquisto. Dal 2008, a causa della crisi economica e della contrazione del credito, gli acquisti degli immigrati hanno perso progressivamente peso sul volume complessivo degli scambi arrivando, nel 2010, a rappresentarne solo il 9%.
Anche i valori complessivi delle case comprate da immigrati si sono drasticamente ridotti, passando dai 16,8 miliardi del 2007 ai 5 previsti per fine 2012 con una diminuzione del 19,3% in un anno. La casa media comprata oggi ha un valore di 106mila euro.
I compratori immigrati – soprattutto cittadini provenienti dall’Est Europa (52,1% degli acquirenti) – scelgono sempre più spesso case in periferia (36,3%) o nei centri della provincia (50,1%), per lo più bilocali e scambiati per valori compresi tra i 90mila e i 130mila euro.
Negli ultimi nove anni, ovvero dall’inizio delle rilevazioni dell’Osservatorio Immigrati e casa di Scenari Immobiliari, sono stati oltre 800mila gli acquisti di abitazione che hanno avuto come protagonista un lavoratore straniero immigrato.
A determinare questa forte contrazione sono soprattutto le difficoltà di accesso al credito. La situazione, che è difficile per gli italiani, diventa quasi insormontabile per gli stranieri, che raramente hanno il cinquanta per cento del prezzo in contanti necessario per l’acquisto.
Scenari Immobiliari conclude affermando che secondo l’indagine svolta presso gli agenti immobiliari, che registrano un calo della domanda di acquisto e una maggior ricerca di affitto, i dati anche del prossimo futuro seguiranno il trend discendente.
Secondo la stima di Scenari Immobiliari sulla condizione abitativa degli immigrati, il 62,8 per cento vive in affitto, mentre l’8,3 per cento abita presso il luogo di lavoro e il 9,8 per cento alloggia presso parenti o altri connazionali. Il 19,1 per cento vive in una casa di proprietà.