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Riforma della cittadinanza. Se ci arrivasse prima miss Italia?

La moral suasion delle più alte cariche dello Stato finora non è servita a nulla. Il concorso di bellezza dia uno smacco alla politica, mettendo in gara insieme vecchie e nuove italiane

Di Gianluca Luciano

Gli appelli a fare la cosa giusta continuano. Aveva iniziato il Presidente della Repubblica indicando fra le priorità del parlamento una legge per conferire la cittadinanza ai minori stranieri nati in Italia. Si sono aggiunti quelli dei Presidenti della Camera e del Senato.

Doveva essere un gesto simbolico per segnare un nuovo inizio ed invece niente! La minaccia di far cadere il Governo da parte di quello che resta di un centro destra razzista e xenofobo sembra avere più peso della moral suasion delle più alte cariche dello Stato.

E così spigolando sconsolati fra le notizie curiose del giorno si scopre che miss Italia quest’anno dedicherà un premio alla più bella straniera in Italia. Si fa strada un pensiero provocatorio. E se un concorso di bellezza, anzi Il concorso di bellezza nazionale, arrivasse prima della politica e dei suoi rappresentanti in Parlamento?

Che i volti della nostra quotidianità siano cambiati è chiaro persino a Borghezio. Un milione di ragazzi e ragazze “straniere” frequentano da anni le scuole di ogni ordine e grado: italiani ed italiane  in tutto fuorché nei documenti. Allora ci provasse la Patrona di miss Italia a mettere in corsa le nuove italiane, le figlie di immigrati nate qui o che hanno frequentato in Italia un intero ciclo scolastico. Alla pari con tutte le altre.

Dia questo smacco, l’ennesimo, alla sciagurata politica di questa Nazione. Trasformi una competizione che in molti considerano non più in sintonia con la nostra società in un’avanguardia illuminata. Una provocazione, in un Paese in cui il 45% degli elettori spera che un ex comico “ottenga molti seggi alle prossime elezioni politiche”, è una cosa dannatamente seria!

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