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Raccogliamo ciò che abbiamo seminato, ormai siamo parte del sistema

“La comunità albanese dimostra che non solo è pienamente integrata ma anche che sta iniziando a far parte del sistema, e mi rende particolarmente orgogliosa trovare nelle liste una maggioranza di donne”.
“Geri Ballo è la candidata ideale in quanto sensibile ai temi di immigrazione, sviluppo e crescita economica, cooperazione internazionale, cultura e tanto altro. È un ponte tra il Sud Italia e Bruxelles passando per Tirana”. 
Le rifflessioni di Ela Daci, economista, esperto in finanziamenti UE e NATO presso la Link Campus University di Roma sulle elezioni di fine maggio che vedono in prima linea tanti nostri connazionali

 

Shqiptari i Italisë: Alle elezioni amministrative del 26 maggio in Italia sono candidati oltre 100 albanesi dal sud al nord del paese e in varie forze politiche. Come vede questo fenomeno, è una nuova prova della piena integrazione della comunità nella società italiane? 

Ela Daci: Sono molto contenta di questo risultato. La comunità albanese ha dimostrato che non solo è pienamente integrata ma anche che sta iniziando a far parte del sistema. Stiamo raccogliendo ciò che abbiamo piantato nel senso dopo anni di sacrifici e impegni, adesso siamo parte del sistema. Sicuramente è un segnale politico: è ora che vengano rappresentati anche quelle minoranze e/o quelle comunità che lavorano e rispettano i diritti e i doveri come tutti i cittadini.  

Come spiegherebbe le candidature di nostri connazionali con forze estremiste e di destra che non nascondono l’astio verso gli stranieri? 

I partiti politici non sono altro che raccoglitori della voce del popolo per cui direi: perché no?! Le forze “estremiste” portano avanti temi come la sicurezza, lavoro. Il problema non sono gli stranieri in sé ma come viene gestita l’immigrazione. L’Italia si è trovata da sola, senza l’aiuto dell’Europa, a gestire situazioni di flussi immigratori importanti. L’immagine dello straniero è stata vista come senza dignità. È ora che venga raccontata anche la storia di quelli immigrati che ce l’hanno fatta. 

La candidatura di molte donne potrebbe essere una testimonianza di un’ulteriore emancipazione, di un ruolo sempre crescente delle donne nella società? 

Il ruolo della donna nella società è fondamentale. Mi rende orgogliosa trovare nelle liste una maggioranza di donne Albanesi. Siamo una comunità che abbiamo un alto spirito di adattamento. In particolare le donne albanesi che sono delle ottime madri di famiglia, lavoratrici e si impegnano nel sociale. 

La maturità politica dimostrata con questa partecipazione massiccia a questa tornata elettorale, potrebbe essere un segnale per la politica albanese che dovrebbe tenere maggiormente conto della diaspora includendola attivamente in politica e non solo per lo sviluppo economico del paese?

Il sistema politico albanese si deve mettere in gioco come facciamo noi che abitiamo fuori dall’Albania. C’è bisogno di ascoltare di più il popolo e quindi di risolvere i problemi della società. Certo non viviamo in un mondo ideale però penso che la Diaspora Albanese potrebbe rappresentare veramente un valore immenso all’Albania. Ci sono tanti casi di successo di emigrati albanesi nei paesi dove sono andati a vivere. Se ciascuno di noi desse un contributo, anche piccolo, qualcosa in Albania cambierebbe. Ma perché questo si realizzi si ha bisogno di un sistema politico aperto. 

Infine, non si può non parlare della candidatura di Geri Ballo, la prima albanese d’Italia a candidarsi per il Parlamento europeo. Cosa rappresenta lei, sia nel panorama politico italiano che per l’Europa in generale? 

Geri Ballo è in gamba, anche lei come tanti giovani albanesi ha fatto i suoi sacrifici e oggi si trova candidata per il Parlamento Europeo. Lei è la voce dei giovani che guardano verso l’Europa come opportunità: un ponte tra il Sud Italia e Bruxelles passando per Tirana. Geri è la candidata ideale in quanto sensibile ai temi dell’emigrazione, dello sviluppo e della crescita economica, della cooperazione internazionale, della cultura e tanto altro. 

In questo periodo specifico c’è bisogno di avvicinare l’Europa ai cittadini.  Geri è una candidata che non è nata nell’Unione Europea però l’ha vissuta, di conseguenza lo apprezza.
L’Unione Europa da 70 anni garantisce pace ai suoi paesi membri. L’UE non è fatta di soli valori ma anche di crescita, sviluppo e sostenibilità. Una delle sfide da affrontare è anche quella di riuscire ad usare tutti i fondi europei a disposizione sia quelli diretti (sovvenzioni ed appalti) che indiretti (fondi strutturali). Credo che Geri contribuirà a rendere il sogno Europeo ancora migliore. Anche noi dobbiamo essere considerati Europei noi che abbiamo vissuto in più di 2 paesi, parliamo più di 3 lingue, condividiamo gli stessi valori europei ecc. Così possiamo essere nello stesso tempo Italiani, Albanesi ed Europei.  Geri Ballo sicuramente è un bel biglietto da visita anche per l’Albania. 

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Ci sono ben cinque candidati di origine albanese per il Parlamento Europeo: Geri in Italia, Eda in Grecia, Amet in Belgio, Arba dhe Adnan dalla Svezia. È ancora presto per parlare di adesione dell’Albania nell’Unione Europea ma possiamo parlare, nel breve periodo, di apertura dei negoziati fra Tirana e Bruxelles. Tutti questi candidati di origine albanese danno un’immagine positiva del paese delle aquile che è in forte evoluzione e ha una prospettiva europea.  

Concludo mandando un messaggio a tutti coloro che criticano Geri Ballo: non guardate da dove veniamo ma chi siamo e dove vogliamo andare. Che la meritocrazia trionfi i privilegi. 

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