“Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male” diceva Edoardo De Filippo. Ed è proprio per salvarsi dalle minacce di un oscuro destino che da sempre l’umanità è andata a caccia di portafortuna, ha scansato i portajella, ha cercato segni nella natura e si è inventata fantasiosi rimedi ai malanni, danzando sui confini che dividono superstizione, fede e scienza. Se siete fermi a gatti neri e specchi infranti è arrivato il momento di farvi una cultura con il “Dizionario della Superstizione” di Helmut Hiller, che Castelvecchi porterà a ottobre in libreria. Un tesoro di credenze vecchie e nuove, ordinate dalla A alla Z. Eccone dieci:
1. ALBERI
Chi rubava un abete si sarebbe spaccato un braccio. Invece, delle schegge di abete sulla porta di casa avrebbero tenuto lontano le streghe.
2. ACQUA PIOVANA
Un sorso di pioggia appena caduta, soprattutto in giorni consacrati o durante feste religiose, curava malanni e fatture. Se invece pioveva su una tomba aperta, al defunto sarebbe stata assicurata l’ ascesa immediata in Paradiso.
3. BEL TEMPO
Rosso di sera? Non solo. A preannunciarlo erano anche moscerini agitati, una lumaca con attaccata una foglia verde o un’oca che guardava verso il cielo durante un acquazzone.
4. BELLEZZA
Chi mangiava mele in gravidanza avrebbe avuto splendidi bambini splendido bambino. Bagni nella rugiada, nel sangue di bue o nel latte d’asina erano invece considerati infallibili trattamenti di bellezza.
5. COLAZIONE
Un pezzo di pane o di torta caduto nella tazza del caffè preannunziava una visita. Una ragazza che metteva prima il latte e poi lo zucchero non avrebbe mai trovato marito.
6. DENARO
Conveniva sputare sui primi soldi incassati, si sarebbero moltiplicheti. Invece a contarli troppo diminuivano e si perdevano pure i capelli.
7. FEBBRE
Mangiare una zuppa di piselli il 1 gennaio o i primi tre fiori di fragola avvistati a primavera terrà non avrebbe fatto salire il termometro per tutto l’anno.
8. GATTO
Incontrarlo quando si stava per iniziare qualcosa era segno di disgrazie e cambiamenti di tempo. Nel Medioevo era considerato un animale delle streghe, dunque da uccidere per allontanare la sfortuna.
9. LACRIME
Disgrazie e pianto per chi rovesciava il sale. Ma pure le perle erano lacrime, quindi meglio non regalarle a una sposa.
10. MENZOGNA
Un naso schiacciato o la capacita di affilare coltelli erano considerati segni di una passione per le frottole. E gli abiti di un bugiardo avrebbero fatto molta schiuma durante il lavaggio.