Di Adela Kolea
Il 16 marzo alle ore 17.00, presso l’Aula dei Filosofi, in via Università 12 a Parma, ha avuto luogo il convegno dal titolo “Donne migranti e integrazione. Il caso albanese”, organizzato dalla rivista Confronti e dall’Associazione Scanderbeg, in collaborazione con l’Università di Parma e il Patrocinio del Comune di Parma.
L’evento rientra nel tour promozionale del libro “Donne D’Albania. Tra migrazione, tradizione e modernità”, l’ultima uscita editoriale di Com Nuovi Tempi/Confronti. Il volume è curato dal sociologo Rando Devole e dal direttore della rivista Confronti Claudio Paravati.
Nell’incontro di Parma sono intervenuti, insieme agli autori Rando Devole e Claudio Paravati, anche Nicoleta Paci, assessore dell’associazionismo e partecipazione, Comune di Parma; Anila Pojani, console Generale d’Albania a Milano; Vincenza Pellegrino, docente Sociologia della globalizzazione Università di Parma; Adela Kolea, giornalista; Marjeta Ceka, studentessa di Giurisprudenza e Vojsava Tahiraj, mediatrice culturale, che ha anche moderato l’evento.
Per l’occasione, è stato messo a disposizione il “Dossier Statistico Immigrazione 2017”, realizzato da Idos in partnership con Confronti, in collaborazione con l’UNAR e il supporto dei fondi Otto per della Chiesa Valdese – Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi.
La serata si è rivelata un’ottima occasione per discutere e riflettere insieme il tema “Emigrazione e integrazione”, focalizzandosi sull’ “Emigrazione femminile albanese in Italia”, prendendo spunto dal libro “Donne d’Albania”, attraverso i discorsi dei relatori ed i dibattiti con il pubblico, lo scambio di opinioni e l’analisi dell’argomento “Emigrazione” da diverse angolazioni e prospettive sociali e culturali.
“Donne d’Albania” è da ritenere molto importante perché, oltre alle relatrici presenti al convegno di Roma del novembre 2016, le relazioni delle quali sono state racchiuse nel libro, riporta all’interno anche alcune firme maschili, conoscitori ed esperti della realtà albanese, politica ed antropologica, con un valore aggiunto per alcuni di loro, quello di essere italiani e di aver saputo osservare accuratamente le caratteristiche del mondo migratorio femminile albanese.
Il libro/dossier unico nel suo genere, raccoglie un mosaico di informazioni multidisciplinari e all’interno dei suoi contenuti selezionati, unisce potenzialità e conoscenze femminili italiane, albanesi d’Italia e albanesi dalla madrepatria, una diversa dall’altra, appartenenti a svariati domini, quale politica, sociologia, economia/ imprenditoria femminile albanese, cultura, giornalismo, enti operanti sui diritti delle donne, tradizione, storia, storie autobiografiche e vissuti personali.
Oltre all’iniziativa della Rivista Confronti, di esplorare nell’insieme l’antropologia della società albanese, focalizzandosi sulla figura femminile, bisogna evidenziare che al libro “Donne d’Albania” è stata dedicata un’ottima selezione di contenuti, i quali sono stati integrati all’interno del libro con molta armonia. Troviamo testimonianze, racconti, ricerche professionali e scoperte umane. Al centro, sempre “La donna albanese”.
Il libro unisce, quindi, vere potenzialità professionali e umane di un gruppo di donne albanesi, di diverse età, rendendo possibile dirette testimonianze professionali e umane, oppure prettamente tecniche, ognuna secondo il suo ambito lavorativo ed anche, secondo la fascia d’età, come albanesi oppure come italo-albanesi, di prima o seconda generazione di migranti.
È senza dubbio un libro che funge da spunto per futuri progetti e pubblicazioni simili, è uno stimolo molto positivo d’introspezione nell’universo femminile albanese, un campione di studi sociologici dentro e fuori l’Albania.