‘Anija/La nave’ di Roland Sejko vince il David di Donatello – il più prestigioso premio italiano per la cinematografia – come il miglior documentario dell’anno.
Il film, presentato per la prima volta al al Festival di Torino Film Fest il 25 novembre 2012, ed approdato a marzo al cinema, ha ottenuto anche la nomination nella cinquina del premio Nastro d’Argento 2013 per il Documentario.
Un documentario asciutto, toccante ma non retorico, capace anche di muoversi come un romanzo nelle esistenze che pullulano fuori dalla cronaca mediatica. (…) Sejko si muove proprio su questo difficile crinale, con rigore, e in più con stile e talento da narratore.
Margherita Palazzo, Sentieri Selvaggi
Più che raccontare chi ce l’ha fatta, il film vuole spiegare perché si voleva scappare. È un tuffo indietro nella storia e la riconferma della forza emotiva e spettacolare che possiede la forma documentario.
Paolo Mereghetti, Il Corriere della Sera
Emozione che non si perde, invece, con Anija-La nave di Roland Sejko. Anzi, testimonianza dopo testimonianza, si fa sentimento, curiosità, condivisione, attesa, riconoscimento. «Ricordo molto bene», dice una ragazza. E con lei una dozzina di altri uomini e donne. (…) Le loro parole, le facce e la dignità con cui le pronunciano, sono insegnamenti. Sembrano loro la parte migliore di noi.
Gian Luca Favetto La Repubblica
“Un lungo e caloroso applauso ha salutato la fine della proiezione ufficiale del documentario di Roland Sejko, Anija – La nave, presentato al Torino Film Festival nella sezione TFF Doc, proiezioni speciali. Segno che il regista albanese ha colpito nel segno.”
Francesca Fiorentino, Movieplayer.it
Anija è un importante film di montaggio, e Sejko sa raccontare tutto questo con grande pudore, restituendoci una galleria di bellissimi volti. Sa tornare su passaggi cruciali della nostra storia recente (una storia condivisa, da una parte e dall’altra dell’Adriatico), intervistando alcuni dei protagonisti “senza nome” di allora e facendoli interagire con quelle immagini di repertorio. Il cortocircuito produce una contro-storia, infinitamente necessaria contro la dimenticanza di quei viaggi e di tutto ciò che hanno significato. Per l’Italia e per l’Albania.
Alessandro Leogrande, Minima&Moralia
Anija racconta una, cento, mille vite, apparentemente tutte identiche, tutte ugualmente segnate dal dramma della perdita di speranza che ti costringe alla fuga, eppure ognuna, così unica, così diversa dall’altra, così personale. Restituisce ai protagonisti unicità e dignità attraverso l’utilizzo di foto, video, spezzoni di telegiornale, immagini di repertorio, indugiando su uomini e donne dai volti veri, dolenti, disincantati, ma comunque ostinatamente attaccati alla vita.
Donatella Baldi, Be Fan Cinema
C’è un pezzo della Storia degli italiani che passa per il canale d’Otranto, attraversato vent’anni fa da migliaia di albanesi che cercavano la salvezza e l’hanno trovata in questo Paese. Diventandone parte, diventando italiani. La racconta Anija/La Nave, documentario di Roland Sejko, cucendo il prezioso materiale di repertorio recuperato tra una sponda e l’altra dell’Adriatico con le interviste a dieci protagonisti di quell’esodo.
Elvio Pasca, Stranieri in Italia
Il pregio di Anija risiede soprattutto nell’aver centrato un obiettivo forse più importante del contingente resoconto storico, ovvero l’aver saputo descrivere sentimenti quali la speranza, la paura verso il futuro, la nostalgia di casa, che riguardano tutti gli emigranti della storia presente e futura e, dunque, anche gli Italiani, che nei primi decenni del Novecento affrontavano essi stessi un incerto viaggio oltreoceano. La storia raccontata da Anija, comune a tante altre storie di povertà ed emigrazione, oltrepassa il particolare per divenire universale.
Antonella Buzzi, Ho Voglia di Cinema
Un affresco palpitante, sullo sfondo di un’epica che forse troverà tra qualche anno il proprio Virgilio, ma in cui Landi, per scelta, non designa un eroe. E’ tutta la moltitudine a costituire l’eroe dell’epopea. (…) Assistendo al documentario si percepisce con chiarezza che il regista ama ugualmente i due paesi: la patria di nascita e quella di naturalizzazione. E questo è un tesoro impagabile che bisognerebbe promuovere e far conoscere, per spazzare via tanti pregiudizi sull’immigrazione e tanti odi innaturali che non ci appartengono storicamente e non ci fanno onore.
Maria Antonietta Fontana, Altre periferie
Sala piena con la presenza del direttore Gianni Amelio alla prima nazionale del documentario “Anija – La nave” di Roland Sejko. Una storia ed una realtà avvincente ed emozionante ricostruita dal regista (che era presente su quella nave), divisa nelle fasi della partenza, nella ricerca delle motivazioni della fuga, con il racconto dell’assalto alle navi. Un film necessario per il passato, per il presente e per quello che ci aspetta.
Luca Corbellini, Cinema italiano
“Il documentario di Roland Sejko, Anija (La Nave) contiene straordinarie immagini inedite sull’esodo degli albanesi. Cambia il punto di vista, rispetto a filmati analoghi come La nave dolce di Daniele Vicari: qui la storia si svolge a Tirana e a Durazzo. «Non mi sono concentrato sull’approdo nei porti italiani, ma su
lla partenza delle navi, raccontando per la prima volta “l’arrembaggio”. Ho cercato di capire le ragioni della fuga». E, dalla folla anonima, ha tirato fuori dei volti. Che passato hanno e dove sono oggi”.
Valerio Cappelli, Il Corriere della Sera
“.. non è la prima volta che la fuga dall’Albania ci viene raccontata al cinema… Ma la sensazione è che Anija (la nave) costituisca un contributo di notevole spessore da aggiungere a quanto finora si è visto, detto e scritto a riguardo”.
Stefano Coccia, Gothicnetwork
“L’amore per il dettaglio, per la ripetizione delle scene più toccanti, l’abile accostamento d’immagini, la colonna sonora intensa ed emozionante fanno di questo documentario non solo un valido documento, ma soprattutto un toccante racconto da parte di chi quell’inferno l’ha vissuto in prima persona. Un film emozionante e pieno di amore, necessario e utile a capire e riaprire una pagina di storia recente che pare dimenticata”.
Francesco Castellani, Cinefilos
“Anija non racconta solo l’avventura, lo sbarco e la gestione dell’emergenza, ricostruisce invece le ragioni di quella fuga, dà conto attraverso testimonianze e preziosi materiali d’archivio dei tre esodi di massa, dal 1991 al 1997 (compresa la tragedia della Kater i Rades, colata a picco con il suo carico umano, dopo la collisione con una corvetta italiana). Arrivando fino all’oggi.”.
Paola Piacenza Io Donna, Corriere della Sera
“Realizzare un documentario interessante è un’impresa impegnativa ma possibile. Realizzarne uno che sappia anche coinvolgere e arrivare alla pancia, è operazione molto più complessa. Sejko c’è riuscito, attraverso un paziente lavoro di ricerca e di costruzione, ma soprattutto attraverso la sensibilità e il talento. (..) Il risultato è un documentario dai tempi giusti, che non strizza l’occhio alla scena patetica, non offre riflessioni morali o giudizi, non mostra buoni o cattivi, ma sceglie semplicemente di raccontare con eleganza”.
Nicole Botti, Non solo cinema
“Anija si inscrive, insieme ai documentari di grande valore politico e culturale di Andrea Segre, nell’alveo dei prodotti cinematografici più dignitosi e di respiro più internazionale di cui l’Italia si dovrebbe fregiare potendo attraversare una volta tanto a testa alta lo scenario culturale internazionale”.
Manuela Materdomini, Taxidrivers
“Non trascurando l’elemento storico e cronologico, Anija offre una narrazione emotiva e drammatica delle esperienze vissute sia nel momento della fuga collettiva sia nel momento di restare in Italia o rientrare nella terra d’origine”.
Stefano Stefanutto Rosa, Cinecittà news
“Finalmente con ‘Anija. La nave’, documentario di Roland Sejko, gli sbarchi degli albanesi visti con lo sguardo di uno di loro, raccontati da chi, sulle navi che da Durazzo partivano per l’Italia, c’era davvero.”.
Francesco Gallo, ANSA
Fluido e cadenzato nell’alternare le fotografie del passato alle voci del presente, Anija racconta con pertinenza storica e sociale il Viaggio di un Popolo verso la luce della speranza, un viaggio che rappresenta il movimento ciclico della storia dell’umanità.
Uno di quei lavori semplicemente giusti, oltre che necessari.
Elena Pedotto, Everyeye
Anija, spettacolare e coinvolgente.
Vito Miraglia, Dazebao News
Un film che fa quello che dovrebbero fare tutti i film, non solo i documentari: dire qualcosa dell’uomo e del mondo.
Screenweek
Nga ceremonia e ndarjeve te çmimeve David di Donatello 2013: