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Amandha Fox. La pornostar polacca si candida a diventare sindaco di Taranto

La Venere polacca si candida alle amministrative e sogna di trasformare la città dei due mari nella Las Vegas italiana.”Meno inquinamento e più lavoro per i giovani, ma non lascerò mai l’adult enterteinment”

Roma, 13 marzo 2012 – Amandha Fox è nata a Gdynia, in Polonia, vive in Italia da più di 6 anni ed anche cittadina italiana. Il fisico mozzafiato (non si sa se e quanto ritoccato) sicuramente l’ha aiutata nella sua carriera di porno diva, iniziata nei night club di Toscana e Emilia Romagna.

“Fin da piccola sognavo di fare la ballerina di lap dance, in considerazione di ciò è stato per me facile trovare una sistemazione nei templi italici del divertimento notturno. Per ciò che concerne il porno, posso solo dire che amo esibire il mio corpo, certamente non posso negare di aver avuto più uomini dei capelli che ricoprono il mio capo. Ed allora mi sono detta “perché non provare?” racconta al giornale dei polacchi in Italia Naszswiat.

La sua ultima passione, però, è politica. A maggio Amandha correrà infatti alle elezioni come candidata alla poltrona di sindaco di Taranto. Un’avventura nata quasi per gioco: “Durante una cena in uno dei ristoranti più noti della città un importante uomo politico tarantino ha chiesto candidamente: Perché una bella donna non può pensare di candidarsi a Primo cittadino della città più industriale d’Italia?”.

La pornodiva non ci ha pensato a lungo e all’inizio dell’anno è partita, in concomitanza con la presentazione ufficiale del suo calendario, la sua campagna elettorale, con tanto di lista civica (“Taranto svegliati”) e programma.

La “Venere polacca” propone “la dismissione totale dei colossi industriali e delle aree di proprietà della Marina Militare, in modo da raggiungere due obiettivi: disinquinare definitivamente Taranto e creare le giuste opportunità per sviluppare il turismo d’elite”. Come? “Mediante la costruzione di mini casinò con annessi alberghi, ristoranti e luoghi di divertimento come ad esempio i night club, e la promozione di un evento di livello internazionale denominato “Taranto Sex” da celebrarsi due volte all’anno, ad aprile e ottobre”.

Amandha sogna insomma di trasformare la città dei due mari in una sorta di Las Vegas italiana. Non teme che questo faccia proliferare la criminalità? “Taranto purtroppo è già una città che presenta problematiche legate alla criminalità organizzata, ma tale circostanza deriva dal fatto che un giovane su due non ha lavoro. La manovalanza straniera inoltre è già sfruttata pesantemente per il lavoro di raccolta dei frutti prodotti nei terreni agricoli”.

Intanto, Amandha Fox ha vinto le primarie a Taranto. Ha raccolto 207 voti ed è così riuscita a battere la candidata avversaria,  Luana Borgia (fermata a 109 voti), anche lei una candidata “a luci rosse”. E adesso Amandha Fox sarà la candidata a sindaco nelle elezioni amministrative di maggio.

All’inizio la sua candidatura non è stata accolta molto bene. “In città l’influenza della Chiesa Cattolica romana è forte, pertanto gli elettori di Taranto mi hanno accolto con una iniziale freddezza in quanto porno diva. Successivamente però dalle numerose mail che mi giungono quotidianamente mi sono potuta accorgere di quanta gente mi sollecita ad andare avanti” spiega Fox.

E i connazionali come l’hanno presa? Anche i polacchi, conviene ricordarlo, possono votare alle amministrative. Quanto possono sentirsi rappresentati da una pornostar? “Anche i miei connazionali mi hanno comunicato attraverso Facebook di essere pronti a sostenermi” assicura lei, che però per adesso non ha previsto iniziative elettorali dedicate alla comunità.

Le chance di vincere le elezioni sono oggettivamente poche, ma intanto di pubblicità se n’è  fatta tanta. Le sarà comunque utile, visto che l’impegno come prima cittadina non terrà Amandha Fox lontana dalla sua passione principale: “Il mio lavoro legato al mondo dell’adult entertainment mi ha dato la possibilità di farmi conoscere in Italia, pertanto non credo di abbandonarlo per la politica” conclude.

Anna Malczewska, Naszswiat

 

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