Di Klodiana Çuka*
La Giornata Nazionale della Gioventù è stata designata come tale dal Parlamento albanese l’8 dicembre 2009, per commemorare il movimento studentesco nel dicembre 1990, punto di partenza della caduta del regime comunista e della nascita della Democrazia e del pluralismo!
Questa data, ogni anno è commemorata come festa nazionale in onore di tutti gli studenti del dicembre 1990 e di tutta la gioventù albanese. L’8 dicembre 1990, un gruppo di studenti e professori delle Università di Tirana divennero gli iniziatori e i protagonisti della grande svolta storica, le proteste pacifiche che portarono alla caduta del sistema comunista e alla nascita della democrazia. Il Movimento studentesco del 1990 è l’unico movimento pacifico che ha cambiato la storia dell’Albania. Il loro atto pubblico, sia civico che politico, pose fine pacificamente all’era di auto-isolamento e di governo ideologico, aprendo così la strada a un’economia di mercato e ad una società aperta. I valori di questa giornata stanno diventando sempre più valori nazionali, perché a differenza di altri eventi l’8 dicembre non ha avuto due coppie, una vincente e una perdente, dando vita all’istituzione di un sistema di valori occidentali e dello stato di diritto; integrazione in Europa e garantire il pluralismo politico come base principale per una società libera e democratica.
Tutti in coro festeggiarono la nuova era della Democrazia, nonostante il periodo di transizione sarebbe stato molto sofferto per la piccola Albania!
Chi potrebbe mai dimenticare quella lunga settimana! Io c’ero, tutta la settimana, là su, nella Città dello Studente a Tirana, nessuno di noi di Durazzo rientrò in quei giorni, dormivamo tutti lì, condividendo le stanze e i letti con le amiche del corso di laurea; io seguivo il primo anno di ingegneria idromeccanica! Chi potrà mai dimenticare il nostro entusiasmo e la voglia di libertà! Mi ricordo, come se fosse oggi, sul palco tra gli altri, a pochi passi dalla fontana, dove eravamo tutti in piedi, attaccati l’uno all’altro, Azem Hajdari, Sokol Olldashi (compagno mio di liceo) e Sali Berisha che quella sera, della democrazia, disse: “il Governo Alia è caduto!” e la piazza rumorosa esplose di gioia!!!
Mentre dentro di me – non lo potrò mai dimenticare finché vivrò e lo ripeto sempre, – sentii la voce di mio Nonno materno, che esordiva spesso, durante gli anni della mia infanzia: “Portate pazienza, sta finendo, non durerà più di 45 anni”… Lui non vide la fine del comunismo, perché morì nel 1986, ma aveva ragione, non aveva sbagliato la sua previsione! Sentii dentro di me l’urlo di liberazione di mio zio morto a Spaç a 28 anni, nel peggiore carcere comunista per i detenuti politici, perché indomabile ribelle che bramava la libertà e senti l’eco dei pianti di mia madre e delle mie zie che piangevano il fratello scomparso, scappato in America, dopo anni di prigionia e che lo credevano morto.. scappò come centinaia e migliaia di giovani coraggiosi, molti uccisi durante il tragitto, ma scappati perché non sopportava la negazione di ogni diritto umano; come mio zio visto che aveva avuto la sfortuna di trovarsi figlio di un Kulak = nemico del popolo, ovvero del primo declassato feudatario dal Governo di Enver Hoxha! Biografia nera e persecutoria che fece andare via di casa anche mio padre… ma peggio di noi era stato chi aveva subito l’internamento dentro i campi di filo spinato! Ecco quella notte dell’8 dicembre donava giustizia ad ogni violazione dei minimi diritti umani in nome della follia della “dittatura del proletariato”! A distanza di pochi mesi, nella primavera del 1991 per la prima volta in Albania si sono tenute le votazioni libere e molti giovani come me hanno avuto l’onore di votare liberi e non costretti a raggiungere le urna costretti dalla “Sigurimi” e per lanciare il foglio piegato volente o dolente in favore dell’unico Partito Socialista! Che sceneggiata drammatica che ebbe fine proprio l’otto dicembre 1990!
Perciò oggi festeggiamo i 30 anni della nostra giovane Democrazia e ad alta voce senza paura possiamo dire evviva la libertà! Evviva la Democrazia!!! che Gioia!
Senza entrare in merito dei meccanismi e le retroscene della storia, oggi dal profondo del cuore gioiamo semplicemente ringraziando il Buon Dio e dicendo, Evviva!
Amiamo e curiamo la nostra Libertà ed godiamoci oggi il privilegio, ricordando i nostri martiri e tenendo sempre alto lo spirito vigile, vivendo come artefici dei nostri destini nell’era benedetta della Democrazia, dentro e fuori dalla amata Albania, perché la Democrazia e la Libertà sono il bene più prezioso che il Buon Dio ci possa donare, assieme alla Vita e alla Salute!
*L’autrice è Presidente dell’associazione Integra Onlus e della Bridge for the Future Albania Foundation