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Calderoli: “Kyenge? Mi fa pensare a un orango”. Il ministro: “Basta offese, Lega rifletta”

Dal palco della festa della Lega, l’ex ministro per la Semplificazione spara a zero contro la titolare dell’Integrazione. Condanna unanime dai social network. L’ira di Letta: “È inaccettabile”. Il Pd chiede le dimissioni. Da Pdl “piena solidarietà”.

Treviglio, 14 luglio 2013 – Nuovo attacco della Lega Nord nei confronti del ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge. “Quando la vedo, mi viene da pensare a un orango”, ha detto Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato ed ex ministro per la Semplificazione, dal palco della festa del Carroccio di Treviglio (Bergamo). Le dure parole sono state pronunciate davanti a una platea di 1500 persone e arrivano a due giorni di distanza dalla visita del ministro per l’Integrazione a Bergamo: nei cieli della città sorvolava un aereo con la scritta ‘Stop ai clandestini’.

Come se non bastasse Calderoli ha aggiunto che preferirebbe che Cecile Kyenge facesse il ministro nel suo Paese: “È anche lei a far sognare l’America a tanti clandestini che arrivano qui”.

Inevitabile la polemica per la nuova bordata leghista che esplode, innanzitutto, sui social network. Un coro di condanna con in testa il premier Enrico Letta che attraverso un tweet incoraggia il ministro a proseguire: “Avanti Cecile col tuo lavoro! Siamo con te. Inaccettabili oltre ogni limite le parole di Calderoli”. Il Pd chiede le dimissioni del vicepresidente del Senato (la richiesta parte da un cinguettio di Khalid Chaouki) mentre dal Pdl è “piena solidarietà e forte vicinanza” al ministro Kyenge

La replica della diretta interessata, comunque, non tarda ad arrivare. ”Ascoltando queste parole provo rammarico – dice Cecile Kyenge -. Bisogna usare la propria visibilità per trasmettere messaggi costruttivi. Chi siede nelle istituzioni o fa il leader politico, deve cercare di utilizzare la propria posizione per fare un opposizione, per confrontarsi e dialogare. Ben vengano le critiche costruttive, purché siano basate sui fatti, sui contenuti, non sulle offese”. Sulle dimissioni richieste dai dem la Kyenge precisa all’Adnkronos che non spetta a lei prendere decisioni sul ruolo dell’esponente del Carroccio e invita la Lega ad aprire una riflessione interna sul ”tipo di messaggio politico che intende trasmettere all’esterno”.

”Un’iniziativa politica -spiega Kyenge- può esser anche non condivisa, ma il linguaggio è molto, molto importante. Come sempre vado al di là della mia persona. Qui si tratta di un Paese che deve ritrovare un linguaggio politico consono, basato esclusivamente su un confronto sui conteniti e non certo sulle offese”.

”Tutti abbiamo la responsabilità che l’Italia parli e trasmetta un linguaggio pulito e trasparente e, soprattutto, senza violenza”, avverte il ministro, che chiede a tutti uno sforzo di comunicazione: ”Bisogna fare una riflessione generale sulla comunicazione di chi riveste un ruolo a livello istituzionale e fa politica”.

Intervistato da Radio Capital, Calderoli tenta una giustificazione senza chiedere scusa: “È stata una battuta, una battuta nei termini della simpatia. Niente di particolarmente ‘contro’ ma solo legata alle mie impressioni”. Simpatia dire che una donna assomiglia a un orango? ”Non l’ho ‘paragonata’ – replica – ho detto che, anche se non mi sembra, ha lineamenti in quel senso…”. Del resto, spiega, ”rispetto a quello che mi è stato detto in passato è ancora poco…”.

Alla richiesta di dimissioni da vicepresidente del Senato di Calderoli lanciata su facebook da Nicola Zingaretti (Pd) fanno seguito le affermazioni di Guglielmo Epifani: “Quanto detto da Calderoli lascia senza parole e non dovrebbe nemmeno essere pensato. Apre un problema che andrà opportunamente affrontato. Con tutti i democratici e con tutti gli i italiani, sono accanto a Cecile”. Anna Finocchiaro ha precisato che ”domani il Pd in aula a Palazzo Madama chiederà conto a Calderoli delle sue affermazioni. Nel frattempo mi auguro che trovi la dignità di spiegare e di scusarsi con il ministro Kyenge”.

Espressioni di solidarietà al ministro Kyenge fioccano una dietro l’altra. Da Calderoli “parole volgari e incivili, indegne per le istituzioni”, ha scritto su Twitter il presidente della Camera Laura Boldrini. “Offese inaccettabili in un paese che si vuole moderno, democratico e civile”, ha specificato il presidente del Senato Pietro Grasso.

Il vicepremier Angelino Alfano, da parte sua, ha chiamato il ministro Kyenge per esprimere ”piena solidarietà e forte vicinanza, da parte dei colleghi di governo del PdL e dell’intero partito, per le ingiuriose parole ricevute. Nessuna differenza politica né di opinione su singoli argomenti può mai giustificare quello che è accaduto”.

”Calderoli questa volta è andato oltre ogni limite, chieda scusa”, ha detto Michaela Biancofiore (PdL), sottosegretario alla Funzione pubblica con delega allo Sport che, però, non è d’accordo con la richiesta di dimissioni del leghista.

“Porcellum, poi maglietta con gli insulti anti-islam, ora vergognose parole verso Kyenge. Calderoli non può rappresentare il vertice del Parlamento” secondo il leader di Sel Nichi Vendola. “Con i suoi insulti al ministro Kyenge mortifica l’Italia”, ha sottolineato il presidente dei Verdi Angelo Bonelli. Per il leghista Matteo Salvini Kyenge e Boldrini “sono politici pericolosi ma vanno combattute e fermate con le idee, non con le battute”.

Kyenge riceve anche la solidarietà dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Il presidente Renzo Gattegna ha parlato di “offesa alle istituzioni e a tutta la società italiana”: “Di fronte a frasi di questa portata non esistono possibili fraintendimenti. Soltanto un senso di profondo disagio e vergogna per chi le ha pronunciate”.

 

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