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Caso Calderoli. Dallo sdegno del Presidente alla risposta di Salvini: “Napolitano taci”

Alla preoccupazione del capo dello Stato per il clima di odio e l’imbarbarimento civile, risponde a malo modo il segretario della Lega Lombarda. Mentre Daniele Stival (eletto in Veneto con Lega): “Non paragonare un povero animale al Ministro congolese”.
Per PD, Calderoli si deve dimettere da vice presidente del Senato

Roma, 15 luglio 2013 – Roberto Calderoli, vice presidente del Senato ed esponente di primo piano della Lega Nord finisce nella bufera per gli insulti lanciati da un comizio nel bargamasco contro il ministro dell’Integrazione Cecyle Kyenge: “Quando vedo le sue immagini non posso non pensare alle sembianze di un orango”.

Un paragone pesante che ha scatenato lo sdegno bipartisan delle forze politiche e quello dei vertici delle Istituzioni. Una polemica che ha tenuto banco tutta la domenica e che il senatore ha provato a chiudere in serata con una telefonata alla Kyenge per scusarsi. Telefonata che è servita almeno per placare gli strali di Roberto Maroni che in serata ha spiegato che Calderoli “ha sbagliato ma si è scusato”. Poi in serata la Kyenge conferma la telefonata e le scuse accettate, ma precisa: “il nodo istituzionale resta: ciascuno deve tener presente sempre la carica che riveste”.

Contro le offese alla Kyenge alza la voce il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Fonti del Quirinale fanno sapere che Napolitano è “colpito ed indignato” per alcuni “gravi episodi” accaduti in questi questi giorni, dalla vicenda delle minacce a Mara Carfagna all’incendio del liceo Socrate  di Roma, fino agli insulti di ieri al ministro Kyenge,  “che dimostrano tendenza all’imbarbarimento delle vita civile e affronterà il tema nell’incontro con la stampa del 18 luglio”.

A difendere il suo ministro ci pensa anche il premier Enrico Letta che bolla come “inaccettabili e oltre ogni limite” le parole del senatore leghista.
Uguale sdegno arriva dai vertici di Camera e Senato. Pietro Grasso invita Calderoli a “scusarsi” per “offese che non hanno giustificazioni”, mentre il presidente della Camera Laura Boldrini fa sapere di aver telefonato al ministro per esprimerle la sua solidarietà di fronte a “parole indegne”. Solidarietà “a nome del governo e del Pdl” arriva anche dal ministro dell’Interno Angelino Alfano mentre il segretario del Pd Guglielmo Epifani invita il vicepresidente del Senato a dimettersi dall’incarico.

Va di male in peggio la Lega Nord dopo l’insulto di Calderoli alla ministra dell’Integrazione Cécile Kyenge. Il segretario della Lega Lombarda Matteo Salvini attacca il Capo dello Stato. “Napolitano si indigna per una battuta di Calderoli. Ma Napolitano si indignò quando la Fornero, col voto di Pd e Pdl, rovinò milioni di pensionati e lavoratori?” ha scritto l’esponente leghista su Facebook.

“Io mi indigno con chi si indigna. Napolitano, taci che è meglio!” conclude Salvini.

Si esprime su Facebook anche l’assessore veneto all’immigrazione Daniele Stival, condividendo una foto di Kyenge sulla quale c’è scritto: “Siamo profondamente sdegnati per i termini offensivi utilizzati da Calderoli nei confronti di una creatura di Dio quale è l’Orango! Riteniamo vergognoso che si possa paragonare un povero animale indifeso e senza scorta ad un Ministro congolese!“.

Stival, quando è scoppiato l’ennesimo putiferio, ha rimosso la foto dalla sua pagina. “È stata solo una battuta, una delle tante che magari faccio e metto su Facebook, mi rendo conto – ha sostenuto l’assessore – che è pesante e me ne dissocio togliendola. A me però la politica di questo ministro non piace e su quel fronte resto sulle mie posizioni anche se mi rendo conto che siamo su due piani diversi e che quindi l’immagine la devo rimuovere”.

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