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Censimento{br}L’Italia dà i numeri

Che cos’è il censimento? Quando e perché si fa? Ce lo spiega Giuseppe Stassi, dirigente del servizio censimenti dell’ISTAT.

Roma, 17 ottobre 2011 – Da una settimana in Italia si svolge la fase più importante del censimento della popolazione e delle abitazioni, quella della compilazione dei questionari.
Il censimento un’indagine totale che interessa l’intero paese, tutta l’Italia e raccoglie informazioni su oltre 25 milioni di famiglie residenti in Italia e circa 61 milioni di cittadini italiani e stranieri che sono residenti nel Paese.

“Il censimento si svolge ogni dieci anni. Nella realtà italiana si svolge dall’Unità d’Italia e questo è il 15° a partire dal 1861. Si è sempre svolto, tranne due eccezioni molto lontane nel tempo. Una addirittura nel 1891 e una nel 1941 a causa della guerra” dice il dirigente del servizio censimenti dell’Istat, Giuseppe Stassi.

Questo è il 15° censimento generale ed è un censimento sicuramente caratterizzato da un numero notevole di innovazioni. Innanzi tutto è un censimento assistito dall’ISTAT, che come prima cosa ha acquisito le liste anagrafiche comunali da tutti i comuni d’Italia, e successivamente ha  spedito a tutte le famiglie residenti in Italia il questionario direttamente a casa propria.

I questionari sono di due tipi: uno in forma completa e un altro in forma ridotta e vengono utilizzati i due tipi soltanto nei comuni di maggiore dimensione demografica. In questi comuni, infatti, soltanto un terzo delle famiglie riceverà il formulario in forma completa mentre due terzi delle famiglie riceveranno quello in forma ridotta. La differenza tra i due è che mentre il primo consta di 84 quesiti, mentre l’altro solo di 35. Il questionario si divide in due sezioni. La prima, notizie sulla famiglia, che si compie dalla famiglia una volta sola, e la sezione seconda che consiste in dei fogli individuali e se ne compila une por ogni individuo appartenente alla famiglia.

La data di riferimento del censimento è il 9 ottobre 2011 e quindi da questa data è cominciata la compilazione e la restituzione dei questionari.  

“Sulle modalità della restituzione – e anche questa è una novità di quest’anno – l’istituto offre alle famiglie più possibilità, a seconde delle loro disponibilità. Principalmente è possibile compilare il questionario via internet: sul questionario cartaceo è riportato il sito cui collegarsi seguendo delle semplici istruzioni e inserendo la password stampata in basso a destra sulla prima pagina del questionario. Chi scegliesse la modalità internet, dal 9 ottobre si collega, compila e nel momento stesso in cui da invia del questionario  ha assolto a quello che è il proprio dovere” spiega Stassi.

E chi non avesse la disponibilità di un canale internet?

“Semplice, dovrà compilare la versione cartacea del questionario, dopodiché lo restituirà presso un qualsiasi ufficio postale oppure presso i centri comunali di raccolta del proprio comune di residenza. Questa è una possibilità molto importante per chi necessitasse qualche forma di assistenza poiché i centri comunali di raccolta non sono solo dei posti fisici dove portare il questionario ed avere una ricevuta, ma sono anche quei luoghi in cui tutti i comuni italiani hanno allestito gli sportelli di assistenza. Il cittadino si reca al centro comunale di raccolta e troverà assistenza qualificata per la compilazione del questionario”.

Il questionario, comunque, è di facile compilazione: sono domande sulla famiglia, sul lavoro, sull’individuo. Sono tutte domande assolutamente alla portata della persona che dovrà compilarlo.

Che cosa è cambiato nel questionario, oltre che il modo di compilarlo e restituirlo?

“Il censimento tiene conto necessariamente di quelli che sono i cambiamenti nella società e inserisce nel questionario di rilevazione dei nuovi quesiti. Sulla sezione prima del questionario, sull’alloggio, come quesiti innovativi, vengono chiesti, per esempio” qual è il combustibile utilizzato per riscaldare, se nell’appartamento ci sono fonti di energia rinnovabile. Un occhio di attenzione viene posto sulla disponibilità di nuove tecnologie come cellulare oppure connessione internet”.

Le innovazioni nel contenuto non si fermano qui, “ma ci sono anche nei fogli individuali. Chiediamo il luogo di nascita anche dei genitori, oppure la residenza cinque anni prima della data censuaria. Un altro esempio di domanda, se non proprio innovativa, più articolata di prima, è quella relativa al titolo di studio e i titoli di studio post laurea” spiega le novità Stassi.

Quindi, è un censimento che si tiene anche al passo con i tempi, però “cercando di non aumentare in maniera eccessiva il numero dei quesiti, perche ci teniamo conto che a rispondere è comunque un’operazione che richiede del tempo alle famiglie cui chiediamo questo contributo”.

Quanto tempo si ha in disposizione per adempiere questo dovere civico?

“Il calendario del censimento prevede che fino al 20 novembre, le famiglie italiane e straniere residenti in Italia possano compilare e restituire il formulario senza l’intervento di un rilevatore. Ciò nonostante, dopo il 20 novembre, i comuni manderanno i propri rilevatori sul territorio per ricuperare quei questionari distribuiti e che per una qualsiasi ragione non sono stati restituiti”.

Però ci sono famiglie che non hanno avuto il questionario. In questo caso che succede?

“Alcune famiglie con non hanno ricevuto il questionario, per la semplice ragione che le nostre liste sono aggiornate al 31 dicembre 2010, ed è possibile che da quella data, una famiglia si sia trasferita, abbia semplicemente cambiato domicilio e quindi non ha ricevuto il questionario per posta. Questo naturalmente non è un problema perché gli uffici comunali del censimento manderanno i propri rilevatori con dei questionari che verranno lasciati alle famigli e le famiglie avranno modo di compilarli e restituirli. In questo caso purtroppo, le famiglie non potranno usufruire della compilazione via internet.  Devono restituire il formulario cartaceo presso gli uffici postali oppure presso i centri comunali di raccolta, oppure restituirlo direttamente al rilevatore che, comunque, essendo una persona specializzata, potrebbe assistere le famiglie nella compilazione”.

Sono previste sanzioni per chi non adempie a questo dovere civico?

“Il censimento è una rilevazione soggetto a obbligo di risposta. Come tale prevede una sanzione per la mancata risposta ovvero per il rifiuto a rispondere. Come per qualunque dovere sancito dalla legge, è previsto che se io manco a questo dovere, sono passibile di una sanzione amministrativa. Che in questo caso arriva fino a duemila euro”.

Il censimento è un’operazione di grandi dimensioni. Quanta gente è coinvolta?

“Il censimento è un’operazione veramente enorme. Per quest’operazione, abbiamo una rete di rilevazione che parte dal livello centrale, ISTAT, scende a livello regionale con gli uffici regionali del censimento e poi via via a livello provinciale e si arriva alla parte più consistente che sono gli uffici comunali di censimento, circa 8mila, ai quali fanno capo i rilevatori comunali che svolgono le operazioni sul territorio. Quindi stiamo parlando di una macchina che impiega oltre 60mila persone”.

Quanto costa un censimento?

“Il 15° censimento generale della popolazione e delle abitazioni ha un costo previsto di 590 milioni di euro, gran parte di questa cifra viene data ai comuni come contributo perché sono proprio loro che fanno fisicamente la rilevazione. A conti fatti, il censimento costa poco meno di 10 euro a individuo. È un costo poco superiore di quello in Gran Bretagna, e molto inferiore a quello del censimento statunitense. D’altro canto è un’operazione il cui costo potrebbe sembrare elevato ma che riguarda l’intero territorio nazionale, riguarda tutti e  8.092 comuni italiani, oltre 25 milioni di famiglie, oltre 60 milioni di cittadini”.

Quando si avrà la foto scattata da questo censimento?

“Il calendario della diffusione dei dati prevede che entro il 31 marzo 2012 vengano resi disponibili i primi risultati, quelli che di fatto verranno resi disponibili dal sistema di gestione della rilevazione, sono quelli che vengono inseriti dai comuni. Dopo di che, entro il 31 dicembre, ISTAT renderà disponibili i dati definitivi per il conteggio della popolazione legale. Un dato molto importante perché verrà poi pubblicato in gazzetta ufficiale e costituirà la popolazione ufficiale di ogni singolo comune italiano. Mentre per i dati strutturali, i dati socio-economici, abbiamo due scadenze principali. La prima è 31 marzo 2014, che è la data entro la quale l’Italia dovrà restituire ad Eurostat tutti i dati che sono previsti dal piano diffusione fissato dal regolamento, mentre il 31 maggio 2014 è la data entro la quale prevediamo di diffondere i risultati definitivi in Italia. Perché non ci fermiamo a quelle che sono le richieste di Eurostat, ma pubblicheremmo un’altra serie di risultati di interesse nazionale che sono prosecuzione di serie storiche”.

Keti Biçoku

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