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Cittadinanza italiana. Dopo dieci mesi di stop, alla Camera riparte la riforma

In Commissione Affari costituzionali riprende la discussione. Ci sono venti progetti di legge, ora bisogna trovare una sintesi

Roma, 14 maggio 2014 – La riforma della cittadinanza per le seconde generazioni è di nuovo all’ordine del giorno. E non perché ha fatto capolino più di una volta, negli ultimi tempi, nei discorsi del premier Matteo Renzi.

È successo infatti che la commissione Affari Costituzionali della Camera ha ricominciato a confrontarsi sulle proposte già presentate. La scorsa settimana sono state illustrati e abbinati alla discussione due nuovi disegni di legge, domani dovrebbe riparte l’iter vero e proprio. Dov’è la notizia? Che non succedeva da dieci mesi: l’ultima volta che quei disegni di legge sono stati all’ordine del giorno in commissione era il 9 luglio 2013, poi sono tornati nei cassetti.

Forse, ed è la versione dei maliziosi, perché in tempi di maggioranze variabili era meglio non mettere in ballo anche temi così sensibili. Oppure, sostengono in commissione, perché il calendario è stato fagocitato da conversioni di decreti legge, sessione di bilancio e provvedimenti considerati evidentemente più urgenti, come quello sul finanziamento pubblico ai partiti, sull’abolizione delle province o sulla legge elettorale.

Intanto, qualcosa è cambiato. Enrico Letta ha lasciato la poltrona a Matteo Renzi e uno dei due relatori della riforma, Gianclaudio Bressa, Pd, è entrato nel nuovo governo come sottosegretario agli Affari Regionali, così il suo posto è stato preso dalla collega Marilena Fabbri. L’altra relatrice, la forzista Anna Grazia Calabria, a luglio scorso era nella maggioranza insieme al suo partito, ora siede nei banchi dell’opposizione.

A complicare la situazione, la quantità di carne al fuoco: venti proposte di legge, compresa quella di iniziativa popolare della campagna  l’Italia sono Anch’io. Tra queste  bisognerà trovare una sintesi per un testo unificato, o sceglierne una come testo base.

Il governo non ha intenzione di presentare un suo disegno di legge in materia, come ha confermato proprio in commissione, la scorsa settimana, il sottosegretario all’interno Domenico Manzione. A patto, pare di capire, che stavolta il Parlamento si muova.

Elvio Pasca

 

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