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Cittadinanza. PD: “Chi nasce e studia qui è italiano”

Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani: “Urge una riforma, sarebbe un rilancio di diritti. Dobbiamo guardare al futuro”. A favore della cittadinanza delle seconde generazioni anche il sindaco di Firenze e candidato alle primarie del centrosinistra Renzi che dice: “Dovremo lavorare molto su questo argomento”

Roma, 5 novembre 2012 – Se Pierlugi Bersani arriverà a Palazzo Chigi metterà subito mano alla legge sulla cittadinanza per garantire che le seconde generazioni siano italiane. Una questione di “diritti”, ma anche un modo per guardare al futuro del Paese.

Candidato alle primarie per guidare la coalizione di centrosinistra alle prossime elezioni politiche, oggi il segretario del Partito Democratico è stato intervistato in una video-chat su laStampa.it. E alla domanda sulle prime cose che farebbe se diventasse presidente del Consiglio, ha risposto che ha già “in testa una lenzuolata di provvedimenti”. Si tratta, ha spiegato Bersani, di “riforme istituzionali, legge sui partiti, norme anti-corruzione. E un rilancio dei diritti perché un figlio di immigrati nato qui e che studia qui è un italiano. Una legge del genere – ha aggiunto – è sintomatica di quale Italia vogliamo, se vogliamo guardare con lo specchietto retrovisore o guardare avanti”.

“Chi nasce in Italia è italiano” scriveva qualche giorno fa su Facebook anche il sindaco di Firenze e candidato alle primarie del centrosinistra, Matteo Renzi.

“Oggi Mario Balotelli è sulla copertina di Time – osservava Renzi -. E prendendo spunto dalla sua esperienza il settimanale riflette sull’identità europea. Dovremo lavorare molto su questo argomento, arrivando sino al servizio civile obbligatorio europeo”. “Nel frattempo, però, partiamo con le cose semplici: chi nasce in Italia è italiano” – conclude Renzi.

Il 25 novembre gli immigrati regolarmente residenti in Italia potranno votare alle Primarie per scegliere il candidato premier del centrosinistra. Anche gli sfidanti Matteo Renzi, Nichi Vendola e Laura Puppato propongono una riforma della legge sulla cittadinanza incentrata sullo ius soli e quindi aperta alle seconde generazioni.

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