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Diamo un calcio al razzismo in Italia

Roberto Maroni ha spiazzato tutti dichiarando che “offendere i giocatori di colore del Milan è stato vergognoso”. Forse è l’effetto delle elezioni regionali che lo vedono coinvolto che ha fatto pronunciare parole sensate al Segretario del Carroccio o forse si è dimenticato così velocemente che il suo partito Lega Nord ha contribuito ad aumentare il razzismo in questo paese chiamato Italia. Gli stadi sono diventati ormai delle piazze dove si offre violenza gratuita, sia verbale che fisica, spesso e volentieri questi luoghi sono la vetrina delle problematiche che colpiscono la società in cui viviamo, il problema del razzismo ce lo conferma in tutto e per tutto
Di Arbër Agalliu

Come possiamo meravigliarci dei cori razzisti rivolti al giocatore del Milan K. Prince Boateng?!  Come possiamo meravigliarci dell’episodio accaduto a Trapani in Sicilia, dove una proposta incostituzionale è stata presentata da un Consigliere comunale, il quale chiedeva una linea di trasporto esclusivamente per gli immigrati?! Come possiamo meravigliarci dell’ascesa in campo per le prossime elezioni politiche di un partito neofascista dal nome Alba Dorata Italia?!

A parte il fatto che Alba Dorata Italia è la brutta copia dell’omonimo partito greco, il quale alle elezioni elleniche del 2012 è riuscito ad arrivare al 7% e ad accaparrarsi 21 parlamentari su 300, mentre in Italia ha fatto buca già in partenza durante la Costituente, dove i sostenitori accaniti si sono scordati di presentarsi. Un partito ridicolo e buffo che vanta 2.000 amici su Facebook (meno del Pulcino Pio), che ha come responsabile Bruno Berardi risalito alla cronaca per aver esaltato apertamente Breivik, il pazzo omicida che nel 2011 ha provocato la morte di 77 persone in Norvegia. Più che Alba Dorata, personalmente mi sembra di vedere il tramonto prima della nascita di questo movimento.

Quello che mi meraviglia di più è il fatto che un partito così fascista come “Alba Dorata” risiede nel Parlamento e nel Governo italiano ormai da diversi anni, mascherati di verde sono riusciti ad arrivare in Parlamento e addirittura a ricoprire posti di Ministri e Presidenti della Camera dei Deputati. La Lega Nord ha dimostrato in questi anni di non avere niente da invidiare ai partiti di matrice neofascista, con i suoi slogan razzisti e le sue proposte di legge ha attaccato duramente gli immigrati in questo paese. Basti pensare alle provocazioni e agli attacchi razzisti di Roberto Calderoli, il quale ha ricoperto (non so secondo quali criteri) l’incarico di Ministro delle Riforme, anche se tutti lo ricordano per aver provocato le comunità islamiche indossando una maglietta con una vignetta su Maometto, assurdo. Molto più assurda è la cifra che lo Stato italiano ha speso per garantire le guardie del corpo a Calderoli, 900 mila euro in 2 anni.

Ricordo inoltre nel gennaio 2011 un generoso regalo offerto agli immigrati dall’allora Ministro dell’Interno Roberto Maroni, una bella tassa di 200 euro sui rinnovi dei Permessi di Soggiorno rilasciati agli immigrati. Maroni all’epoca si giustificò dichiarando che con una manovra del genere si potevano ricavare circa 100 milioni all’anno che sarebbero andati a finanziare i rimpatri per gli immigrati clandestini. La legge fu approvata nonostante le famiglie degli immigrati contribuissero e contribuiscono tutt’ora con il lavoro, con le imposte e con i contributi al fabbisogno del paese.

Ritornando ai fatti successi durante la partita di calcio Pro Patria – Milan, Roberto Maroni ha spiazzato tutti dichiarando che “offendere i giocatori di colore del Milan è stato vergognoso”. Forse è l’effetto delle elezioni regionali che lo vedono coinvolto che ha fatto pronunciare parole sensate al Segretario del Carroccio o forse si è dimenticato così velocemente che il suo partito Lega Nord ha contribuito ad aumentare il razzismo in questo paese chiamato Italia.

Eh già, nonostante tutto ci sono ancora persone che si meravigliano o fanno finta di meravigliarsi sentendo notizie del genere. Io mi domando, ma solo ora l’Italia si accorge della violenza negli stadi, dei cori razzisti urlati a squarciagola contro i giocatori di colore?

Nessuno si ricorda più dell’episodio di Zoro ai tempi del Messina, di Balotelli ai tempi dell’Inter e di Eto’o quando ancora vestiva la maglia nerazzurra??

Dove sono le squadre, le quali dovrebbero tutelare i loro giocatori e i giocatori avversari? Dove è finito Platini, generoso presidente UEFA o Blatter segretario di FIFA? Dove sono le sanzioni esemplari da infliggere alle tifoserie e ai campi??

Chi non si ricorda quell’energumene incappucciato di nome Ivan Bogdanov detto il “Terribile”, che il 12 ottobre 2010 ha tenuto sotto assedio lo stadio Marassi di Genova, prendendosi gioco delle forze dell’ordine e bruciando la bandiera albanese davanti agli occhi di milioni di persone in tutto il mondo. Per fortuna che in Italia esiste una legge, la n. 122 del 1993 ovvero la legge Mancino che condanna gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista, e aventi per scopo l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici religiosi o nazionali. Peccato che dopo l’arresto di Bogdanov e la pena di 3 anni di reclusione decisa dai giudici italiani nei suoi confronti, egli è potuto rientrare in patria in quanto la pena è stata tramutata nell’espulsione dal territorio nazionale e nel divieto di far ritorno in Italia per i prossimi 5 anni… wow!!

Nel 2011 invece, una delle stelle della nazionale brasiliana degli ultimi tempi, Roberto Carlos, è stato costretto ad annunciare la fine della propria carriera calcistica per colpa delle banane che i tifosi in campo nei suoi in segno di contestazione razzista.

Forse nemmeno i cosiddetti “tifosi deficienti” si aspettavano una reazione così dal n° 10 del Milan Kevin Prince Boateng, forse avrebbero voluto insultarlo ed infamarlo per 90 minuti di fila, peccato però che la partita è durata poco più di 20 minuti.

Col gesto di togliersi e gettare la maglia da gioco, Boateng ha fatto capire che le offese subite non erano indirizzate al Boa giocatore ma ad un giovane ragazzo ghanese di 25 anni, con la passione per il calcio ma con la sfortuna di avere la pelle scura e provenire dall’Africa forse.

Peccato che Kevin è molto più europea di coloro che lo fischiavano, infatti è nato a Berlino da madre tedesca e padre ghanese, quindi secondo la legge tedesca egli è tedesco al 100%, ha solamente scelto di giocare con la nazionale di suo padre il Ghana, un po’ come hanno fatto i vari Camoranesi o Amauri con la nazionale italiana.

Allora a cosa è dovuto questo stupore? Forse è dovuto al fatto che per la prima volta il giocatore colpito da atti razzisti viene sostenuto dalla propria squadra ed insieme abbandonano il terreno di gioco in segno di protesta?

Nell’antichità lo sport delle Olimpiadi riusciva a fermare lunghe guerre come quella che vedeva a confronto Atene e Sparta, invece oggi lo sport è visto come una competizione per vincere ed umiliare l’avversario, non c’è più lo spirito di integrazione e fratellanza di una volta. Gli stadi sono diventati ormai delle piazze dove si offre violenza gratuita, sia verbale che fisica, spesso e volentieri questi luoghi sono la vetrina delle problematiche che colpiscono la società in cui viviamo, il problema del razzismo ce lo conferma in tutto e per tutto.

Basta far finta di meravigliarci di fatti che accadono davanti ai nostri occhi da anni e anni ormai, bisogna reagire e dare un calcio al razzismo in Italia.

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