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Drini, la prima rivista dedicata al turismo in Albania fondata da un italiano

Storia della rivista negli archivi italiani e albanesi
Di Rovena Sakja*

Il “DRINI – Rivista del turismo albanese“, organo ufficiale della Direzione Generale della Stampa, Turismo e Propaganda (DGSPT), fu la prima rivista dedicata al turismo nella storia dell’editoria albanese e rappresenta il tentativo, ben riuscito, di far entrare l’Albania nel circuito turistico europeo, facendo conoscere, nelle sue molteplici sfaccettature, un paese sconosciuto con lo scopo di favorirne lo sviluppo turistico ed economico.

Tutto quello che fino ad oggi si conosce in Italia di DRINI e del suo ruolo nella promozione, del turismo albanese e non solo, si deve al lavoro tenace e alla dedizione impareggiabile del dott. Franco Tagliarini, figlio del fondatore della rivista.

DRINI nasce negli anni dell’occupazione italiana d’Albania, periodo in cui l’amministrazione effettiva del paese era nelle mani dei funzionari italiani presso le istituzioni albanesi. La rivista fu fondata e diretta da Francesco Tagliarini, Consigliere per il Turismo presso la DGSPT e personaggio di spicco del progetto d’implementazione e sviluppo del turismo nel Paese delle aquile.

La nascita di DRINI è determinata da una serie di fattori: lo specifico contesto storico politico, la volontà del fascismo di conformare le istituzioni albanesi a quelle italiane e sopratutto, la concezione moderna,  per un paese come l’Albania del periodo, ma attuale ancora oggi, del suo fondatore nella gestione e promozione del turismo come settore economico rilevante.

Nelle pagine della rivista trovano spazio gli argomenti classici di una pubblicazione di natura turistica come caccia, pesca, alpinismo e flora ma anche altri inerenti l’archeologia, storia, geografia, arte, artigianato e folclore, che fanno di DRINI un fenomeno all’avanguardia nel panorama editoriale albanese dell’epoca per l’approccio moderno al ruolo del turismo culturale nello sviluppo di questo settore. Grazie allo spazio dato a tali argomenti DRINI si fa portavoce della situazione in cui versava la società albanese di quegli anni.

Aspetto interessante della rivista sono gli articoli con oggetto le iniziative legislative progressivamente emanate, atte a disciplinare il settore turistico del paese: ad esempio quelle concernenti la ristrutturazione degli alberghi, la nascita della scuola alberghiera e sopratutto la costituzione dell’ETA – Ente Turistico Alberghiero Albanese.

Al successo della rivista contribuì anche il coinvolgimento di collaboratori di primo livello e personalità di spicco come il grande albanologo Padre Giuseppe Valentini S.J., l’alpinista Piero Ghiglione, i geografi Antonio Baldacci e Pellegrino Sestieri, il poeta Adriano Grande, il giornalista Indro Montanelli, Sestilio Montanelli, il celebre scrittore albanese Ernest Koliqi ed altre importanti personalità che erano appassionate dell’Albania oppure vi erano giunte per altre cause, ma comunque ne erano rimasti affascinati. 

Gli studi effettuati fino ad ora collocavano la pubblicazione della rivista nel periodo compreso tra il marzo 1941 e l’aprile 1943. Grazie ai suggerimenti del dott. Franco Tagliarini sono state effettuate mirate ricerche nell’Archivio Centrale dello Stato Albanese e nella Biblioteca Nazionale di Tirana, con l’intento di approfondire ulteriormente la storia della rivista. I risultati, sorprendentemente positivi, ottenuti nel corso delle ricerche, hanno permesso di far luce sui periodi che hanno preceduto e seguito le date in cui si era soliti collocare l’attività della rivista.  

L’Archivio Centrale di Tirana conserva la documentazione prodotta dalla Direzione Generale della Stampa, Propaganda e Turismo attestante l’attività dell’ufficio in diversi ambiti oltre a quello turistico ed editoriale. Questa documentazione ha permesso di ricostruire l’attività della Direzione in merito alla nascita di DRINI.

Particolarmente interessante si rivela il materiale contenuto nel Fondo 197, Anno 1940, Fascicolo 93. Nella corrispondenza in uscita, datata 25 – 31 gennaio 1940, indirizzata a diverse istituzioni pubbliche e private, come il Ministero dell’Economia Nazionale – Ispettorato delle Fiere, al Club Turistico Automobilistico, ai Padri gesuiti e francescani, alla Direzione Centrale delle Ferrovie – Servizio dopolavoro, all’Ufficio per l’Edilizia e l’Urbanistica, al Commando del R. Aeroporto,  si informa che:

“Presso la Direzione del Turismo è in via di organizzazione un’agenzia turistica avente carattere propagandistico per il settore del turismo albanese a cui verrà dato il nome “Agjencia Turistike DRIN”

La comunicazione prosegue illustrando i compiti e gli obiettivi posti all’Agenzia:

  • illustrare le località dell’Albania aventi carattere storico, archeologico, paesaggistico, climatico, e di soggiorno;   
  • segnalare i progressi nel campo dell’organizzazione ricettiva del Paese;
  • fornire notizie relative ai servizi, alle comunicazioni, orari e relative modifiche (per le linee aeree, marittime e terrestri) agli alberghi, alle curiosità tipiche del paese, alla caccia, al meteo e anche notizie relative agli aspetti del turismo italiano ed alla attualità turistica.

Per l’attuazione di questi obiettivi l’Agenzia preparerà:

  1. un notiziario propagandistico da distribuire in Albania e all’estero;
  2. un bollettino (estratto) di cronache turistiche per la radio;
  3. un supplemento corredato di fotografie per i servizi della stampa albanese e internazionale.

Il progetto prevedeva la pubblicazione del notiziario nelle principali lingue europee, mentre il bollettino per la radio e il supplemento per la stampa sarebbero stati redatti nelle più diffuse lingue balcaniche.

L’Agenzia si proponeva di far uscire i notiziari quindicinalmente. Per realizzare ciò si chiedeva la collaborazione dei destinatari della comunicazione, con informazioni inerenti alle rispettive attività peculiari che potevano rappresentare un interesse particolare per il settore turistico.

Il primo numero del bollettino dell’Agenzia Turistica Drin vede la luce il 15 febbraio 1940 ed è articolato in due sezioni:

I – Notizie varie su località storiche e climatiche d’Albania: Alessio, Qafa e Shtames, Himara.

II – Notizie venatorie:

  • La caccia alle anitre selvatiche
  • Come si ottiene il permesso di caccia.

Dalla corrispondenza intercorsa con la Luogotenenza generale di Tirana abbiamo modo di ricavare ulteriori informazioni in merito alla fase redazionale e al processo di distribuzione. Il notiziario veniva distribuito in mille copie a tutte le principali agenzie internazionali ai principali giornali albanesi, italiani e balcanici, agli enti turistici internazionali; ai Ministeri; al Partito Fascista albanese; alle principali Autorità ed Enti pubblici; ai Comandi militari; ai Ministeri italiani interessati; agli enti pubblici italiani interessati.

La documentazione conservata presso l’Arkivi Qendror i Shtetit a Tirana ci fornisce informazioni preziose anche in merito alle lingue di pubblicazione del notiziario:

“L’Agenzia “Drin” prepara inoltre un bollettino periodico per la stampa corredato da fotografie e da didascalie che illustrano in cinque lingue il contenuto del soggetto, nonché un bollettino delle cronache turistiche per la radio”.

Conferma di quest’affermazione si trova nella corrispondenza intercorsa con il Console Generale di Germania a Tirana, dr. Eberhard von Pannwitz,  nella quale si fa riferimento al edizione in lingua tedesca del Bollettino. Un’ulteriore conferma ci viene fornita dal timbro sul retro di alcune fotografie stampate e distribuite dal servizio fotografico dell’Agenzia, la didascalia delle quali è in italiano e in tedesco.

La documentazione fornisce informazioni anche in merito ai collaboratori dell’Agenzia fra cui risultano: il Ministero dell’Economia Nazionale (Ispettorato Fiere); Ministero dei Lavori Pubblici; Opera Dopolavoro; le società “AlaLittoria”, “C.I.T.”, “Adriatica S.A.Nav.”; lo “K.N.A.M.”; i Padri Gesuiti e i Padri Francescani di Scutari; R. Aeroporto; Azienda Stradale Albanese (ASA); Ufficio Centrale di Edilizia ed Urbanistica nonché vari giornalisti italiani e albanesi.

Interessanti risultano le comunicazioni con il Consigliere permanente presso il Ministero dell’Istruzione Pubblica di Tirana, Prof. Sestilio Montanelli, nelle quali si richiede di “considerare la possibilità di fare un’opera di diffusione tra gli insegnanti ed i giovani delle scuole medie di tutto il Regno del notiziario pubblicato dall’Agenzia”. La DGSPT intendeva con ciò lasciare spazio alle libere composizioni degli studenti che, incoraggiate e disciplinate dalle strutture scolastiche, avrebbero potuto fornire contributi preziosi sul tema del turismo.

Dalla documentazione raccolta, è possibile ricavare  informazioni in merito alla distribuzione e ai destinatari di copie del notiziario, alla corrispondenza e ai rapporti con i collaboratori, con istituzioni ed enti per richieste informazioni.

Durante il primo anno di attività l’Agenzia pubblicò ventiquattro numeri del notiziario con direttore responsabile Francesco Tagliarini e capo redattore Skender Shkupi.

Il quadro generale dell’attività dell’Agenzia durante il primo anno ci viene fornito dalla stessa redazione nell’ultimo numero del 15 febbraio 1941 con un “Supplemento al numero 23. Prontuario bibliografico annuale del Bollettino”, nel quale si presenta una panoramica degli articoli pubblicati dal bollettino, ben 200 in tutto, suddivisi per sezioni/categorie:

  • Storia – archeologia, una delle sezioni più corpose per numero di articoli (14) dedicati ad Alessio e al suo castello, al mito di Butrinto e alla profezia di Enea, a luoghi illustri e memorie albanesi nella guerra tra Cesare e Pompeo, a Scutari, Voscopoia, Petrela, Amantia e Apollonia, alla numismatica albanese, allo studio dei caratteri dell’Albania attraverso l’origine del suo nome, all’analisi della funzione anti-greca dell’Albania alla luce delle leggende antiche. Una particolare attenzione inoltre era rivolta all’approfondimento degli elementi storici dell’Unione dell’Albania a Roma.
  • Diritto – sezione che consiste in un solo articolo ma di notevole interesse poiché dedicato al Kanun di Lek Dukagjini. Si tratta di uno studio di Padre Valentini S.J (l’unico articolo di cui è riportato l’autore) che parte dalla storia del Kanun per fare un analisi strutturale del suo contenuto e della società albanese.
  • Leggende – contiene articoli riguardanti appunto le leggende albanesi tramandate da padre in figlio fin dai tempi più remoti, come quella del Monte Tomori, del castello di Rozafat, di Costantino e Doruntina, la leggenda sulle origini di Butrinto, quella di Elena, principessa di Scutari e la leggenda di Argirocastro e Argyro.
  • Folclore – sezione dedicata agli articoli su usi e costumi delle diverse regioni del paese, come il matrimonio tradizionale albanese, il banchetto scutarino, il matrimonio popolare a Tirana, il funerale presso i malissori dell’Albania settentrionale e le credenze delle montagne del Dukagjin.
  • Caccia – contenente articoli che forniscono informazioni complete agli interessati alle attività venatorie, dalle modalità di esercizio della caccia in Albania, alle località dove esercitare e le varie tipologie di cacciagione: anatre selvatiche, orso bruno, starne, tordi, camoscio, beccaccini e cinghiale.
  • Pesca – anche questa sezione offre la stessa tipologia d’informazioni di cui sopra, in merito alle attività della pesca.
  • Commercio – la sezione consiste in un solo articolo “La Vecchia Albania Commerciale” che offre un’esposizione della storia dei rapporti commerciali italo-albanesi, con un’analisi dettagliata dei collegamenti portuali e delle aree d’interesse. L’articolo offre anche spunti sulle fonti archivistiche da consultare poiché si ha la convinzione che lo studio della storia economica dell’Albania, specialmente la parte relativa al commercio, possa dare risultati interessanti nell’identificare le potenzialità passate e future del paese.
  • Alpinismo – un’altra categoria tipica delle pubblicazioni sul turismo che include articoli con informazioni di carattere generale sull’alpinismo in Albania, considerazioni generiche e preliminari sulle scalate in Albania, sul rapporto tra turismo e alpinismo e le potenzialità del paese in quest’ambito e altre informazioni più specifiche su itinerari alpinistici e località d’interesse come l’alpinismo al Monte Tomori, la stazione climatica di Himara, Thethi e il suo rifugio, Korça e le sue risorse.
  • Itinerari turistici – sezione che consiste in un solo articolo dedicato agli itinerari turistici aerei nel cielo d’Albania. L’autore offre al lettore una descrizione dettagliata e anche poetica a tratti, dell’Albania vista dall’alto in diversi percorsi: da Valona a Porto Edda, da Tirana a Korça.
  • Piante – gli articoli contenuti in questa sezione forniscono informazioni di carattere generale sull’erboristica in Albania ma anche informazioni specifiche su diversi tipi di piante come la violetta, la glycyrrhiza glabra e anche “la chara pianta che trasse Giulio Cesare d’impiccio”.
  • Manifestazioni della vita Albanese – in questa sezione troviamo articoli dedicati alle festività tradizionali e riti delle varie zone del paese come quelle della comunità mussulmana dei bektascij, della setta dei Ruffai, la processione di Sh’Jon di Elbasan, il pelegrinaggio a Fushe-Kruje oppure al Monastero di Pojani.
  • Moda – sezione interessante con articoli che vanno dall’analisi dei rapporti tra la moda italiana e l’Albania, allo studio sulla presenza del costume albanese nella moda e nella cinematografia per finire con i consigli pratici per affrontare l’inverno.
  • Servizi Pubblici e Comunicazioni – sezione contenente articoli di carattere pratico sugli orari marittimi nell’Adriatico, sull’inaugurazione del servizio di autobus a Tirana, sulle facilitazioni delle ferrovie italiane per albanesi e italiani residenti in Albania ma anche articoli relativi alla storia dei servizi aerei in Albania oppure sui progetti della ferrovia transbalcanica.
  • Bibliografia albanese – gli articoli elencati in questa sezione, concernono le pubblicazioni dedicate a temi inerenti all’Albania e a personaggi storici albanesi.
  • Varie – in questa sezione troviamo articoli dai più svariati argomenti ad esempio quello dedicato all’inaugurazione del cinema REX, oppure l’articolo sulle botteghe artigianali di Tirana. Altri sono dedicati all’autunno albanese, ai laghi d’Albania e ad aspetti folcloristici della Ciamuria.

Nello stesso numero la redazione presenta anche un’analisi del primo anno di lavoro dell’Agenzia Drin, anno ritenuto proficuo in quanto ha fatto conoscere attraverso le notizie e gli articoli pubblicati “un’Albania, se non completamente sconosciuta, conosciuta almeno solo ad una ristretta categoria di studiosi, composta da studiosi di archeologia e di storia”.

Si riteneva infatti necessario divulgare e far conoscere non solo le bellezze archeologiche, i cicli storici, le tematiche artistiche e artigianali ma anche portare a conoscenza le realizzazioni compiute nel settore del turismo. Anche la scelta del nome dell’Agenzia non è casuale, si chiama Drin, come il fiume “che scorre e nutre la nostra terra”.

L’articolo oltre a confermare le informazioni rilevate in precedenza dalla documentazione d’archivio in merito alle lingue di pubblicazione: albanese, italiano, francese e tedesco, fornisce ulteriori dettagli relativi alla rete di distribuzione del bollettino che viene inviato in otto nazioni:

“Italia, Germania, Turchia, Francia, Jugoslavia, Bulgaria, Ungheria e Romania. (Prima della guerra anche in Inghilterra e Grecia)”

Si annuncia inoltre che l’Agenzia Drin da qui in poi sarebbe chiamata DRINI, e che nonostante lo stato di guerra, si poneva lo scopo di migliorare di volta in volta aggiungendo alla schiera dei suoi collaboratori i nomi e gli scienziati più illustri.

Il 15 febbraio 1941 segna così l’inizio di una nuova fase nell’attività editoriale della Direzione del Turismo. Da un bollettino d’agenzia, destinato alle redazioni dei giornali e a determinati enti e istituzioni che ne avessero avuto interesse, Drini si evolve in una pubblicazione periodica a stampa rivolta a tutti gli interessati del settore, ampliando cosi il raggio d’azione nell’attività di valorizzazione e promozione delle ricchezze naturali ed artistiche dell’Albania, considerata come un’importante risorsa economica della nazione.

Nelle pagine della rivista continuano a essere pubblicati articoli inerenti alla storia albanese, le arti popolari, luoghi turistici, soprattutto articoli sulle Alpi albanesi, sull’archeologia, sulla flora locale, sulle leggende ed anche sulle colonie albanesi in Italia.

Inoltre la rivista pubblicava una sezione con gli orari delle linee automobilistiche pubbliche che collegavano le maggiori città d’Albania. Un aspetto interessante e innovativo della rivista è rappresentato dagli articoli in cui si citavano le iniziative legislative emanate con l’intento di disciplinare l’assetto normativo del settore turistico ad esempio le disposizioni relative alla ristrutturazione degli alberghi, all’istituzione della scuola alberghiera, alla caccia e all’istituzione dell’E.T.A. (Ente Turistico Albanese) La rivista si preoccupava non solo a diffondere notizie di carattere culturale sul territorio, ma era intenta a fornire informazioni esaustive e complete in merito al turismo in Albania, a dimostrazione di una concezione all’avanguardia di quest’importante settore dell’economia del paese.

Gli studi e le ricerche svolte in Italia in merito all’attività editoriale in campo turistico di Drini – Rivista mensile del turismo albanese, fanno riferimento ai numeri pubblicati fino al 15 aprile 1943, data che coincide con il termine dell’incarico di Francesco Tagliarini in Albania. Durante le ricerche alla Biblioteca Nazionale d’Albania è stato scoperto che l’attività della rivista prosegue oltre questa data, anzi continua anche in seguito agli eventi dell’8 settembre 1943. La Biblioteca conserva la collezione completa del bollettino Drin e della rivista Drini, in lingua albanese. Fino ad ora non risultano numeri di questi periodo in italiano.

La direzione della rivista, dopo la partenza di Tagliarini, fu assunta da Demir Alizoti il quale prosegue il lavoro con la stessa impronta editoriale. Nelle pagine della rivista continuano a trovare spazio articoli sulla storia e l’archeologia, sugli usi e costumi delle diverse regioni del paese, sul folclore e sulle problematiche dell’amministrazione del turismo in Albania.

In apertura del primo numero del 1944, il direttore Alizoti presenta un’analisi e un resoconto dell’attività della rivista alla vigilia del quinto anno di edizione. Risalendo alle origini del periodico, si rallegra del fatto che in quattro anni esso sia stato pubblicato e distribuito senza interruzioni o stravolgimenti del suo importante programma in favore del turismo albanese, che è “una delle industrie nazionali più importanti, ma non abbastanza conosciuta, non solo dagli stranieri ma anche dagli stessi albanesi”.

Secondo Alizoti “il turismo in realtà è un’industria e non un’espressione sentimentale… un’industria come le altre perché si sviluppa e si diffonde in un regime libero e pieno di concorrenza”  e proprio in considerazione di ciò la Direzione del Turismo già al momento della sua istituzione cominciò a pubblicare il suo organo ufficiale, con lo scopo e il compito di diffondere e far conoscere il tesoro turistico che la natura ha donato all’Albania.

Per meglio far capire ai lettori il lavoro svolto dalla redazione durante gli anni attività di Drini, Alizoti fornisce dei dati:

“298 articoli pubblicati in albanese, italiano, francese e tedesco distribuiti non solo in molti stati d’Europa, ma anche fino agli Stati Uniti, Calcutta, ecc. Dagli appunti d’ufficio risulta che di questa rivista sono state distribuite in quattro anni 27.110 copie in lingua albanese; 29.290 in italiano e in tre anni 4.095 copie in lingua francese e 3.965 copie in tedesco.”

Interessanti, e meritevoli di ulteriori approfondimenti, sono le indicazioni in merito ad un’ “estesa campagna” sul Kossovo, eseguita entro un preciso programma, in modo che le località storiche e di importanza turistica del Kossovo albanese fossero conosciute fuori e dentro l’Albania. Una punta di critica rivolta ai connazionali che “non conoscono le belle località kossovare e il loro splendido panorama, e dopo tanti anni di occupazione, la buona sorte volle che questa grande e prospera regione si unisse alla patria Albania”.

Si ritiene dovere nazionale di Drini quello di descrivere in ogni modo e pubblicare molteplici articoli di tematiche turistiche sul Kossovo e su altre terre popolate da albanesi. Per far ciò si fa appello all’appoggio e alla collaborazione degli intellettuali e scrittori albanesi che condividono lo stesso entusiasmo nel far conoscere i tesori turistici sconosciuti del paese, in primo luogo agli albanesi stessi.

L’editoriale che inaugura il quinto anno di vita di Drini si conclude con l’augurio e la convinzione che gli articoli pubblicati, nonostante possano sembrare futili nel particolare momento storico, un giorno servano alla preparazione di ogni pubblicazione necessaria a presentare, sopratutto fuori dal paese, il turismo nazionale e i suoi pregi.

“Il tempo più propizio è oggi: per questo anche noi dobbiamo prepararci come si deve in questo campo al dopoguerra” – conclude Alizoti, delineando un progetto per il futuro della rivista e del turismo albanese, progetto che non si realizzò in seguito alla chiusura ermetica, politica, economica e turistica del paese durante gli anni del regime comunista.

Durante il quinto anno di edizione si nota la presenza costante degli articoli sul Kossovo annunciati nell’editoriale – programma di cui sopra. Non mancano articoli riguardanti usi e costumi, feste tradizionali, leggende, la sezione delle nuove pubblicazioni e recensioni ma anche articoli che analizzano l’impatto della guerra sul turismo.

Il quinto è anche l’ultimo anno di Drini. Il numero che termina la serie porta la data dei mesi agosto-settembre 1944, numero doppio perché, come spiega la stessa redazione: “Per ragioni dettate dalla mancanza della carta, siamo stati obbligati a non pubblicare durante il mese di agosto, e quindi di fare una pubblicazione doppia. D’ora in poi, la rivista verrà pubblicata come prima, regolarmente, alla fine di ogni mese”.

Le vicende politiche albanesi, con la nascita del regime comunista che hanno seguito hanno reso evidentemente impossibile la realizzazione di questo proposito e la continuazione di quel percorso tracciato da Francesco Tagliarini nel 1940, nella valorizzazione e promozione del turismo, come settore economico rilevante, in grado di incrementare la ricchezza del paese, in un ottica moderna per quegli anni, ma attualissima anche oggi.

* L’autrice riporta con abbreviazioni il suo intervento alla conferenza “Albori e storia del turismo in Albania tra le carte dell’Archivio Tagliarini, intervento che potete leggere per intero al link: Drini: Storia di una rivista negli archivi italiani e albanesi

 

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