Modena, Bologna e soprattutto Parma, sono state le tappe della visita del ministri dell’Istruzione, gioventù e sport, Lindita Nikolla e per la Diaspora, Pandeli Majko, dal 25 al 27 marzo. Tantissimi, gli appuntamenti organizzati dall’associazione Scanderbeg Parma, da oltre 10 anni molto attiva nel territorio
Un tour de force decisamente all’altezza dell’evento quello organizzato dall’associazione albanese Scanderbeg Parma per la prima visita in 27 anni di migrazione albanese di non uno ma ben due ministri dell’attuale governo Rama albanese: Il ministro dell’istruzione, gioventù e sport, Lindita Nikolla e il ministro per la diaspora, Pandeli Majko. Quest’ultimo una new entry in assoluto nella storia dello Stato albanese. Un ministero, quello rispondente a Majko, senza portafoglio che svolge la sua missione andando a trovare le varie comunità albanesi in giro per il mondo per conoscere le loro condizioni sociali, cosa le occorre e come rappresentarle.
Promotore della visita di tre giorni (25-27 marzo) in Emilia Romagna, con prevalenza a Parma, è stata l’Organizzazione Internazionale della Migrazione (IOM) rappresentata da Genc Pjetri e la Cooperazione italiana per lo sviluppo (CIS) in Albania rappresentata da Endri Xhaferaj.
Il progetto che i due enti stanno realizzando in partnership con il governo albanese che li affianca il ministro della Diaspora prevede l’incentivazione all’investimento dei cittadini albanesi all’estero in madre patria non solo economicamente ma soprattutto di adempiere alla grande necessità che si incontra in Albania di conoscenze tecniche, formazione di alto livello e specialisti in svariati ambiti dell’economia. Quindi rimpatriare il know-how che hanno acquisito fuori dal Paese delle Aquile.
Data la grande presenza della comunità albanese a Parma, dove opera l’associazione Scanderbeg, e il costante e fruttuoso lavoro svolto nei suoi quasi 12 anni di vita, dando vita ad eventi culturali, mostre, feste, catene di beneficienza e la scuola di lingua albanese, l’associazione ha esteso l’invito a partecipare a questi due giorni di approfondimenti da parte delle istituzioni albanesi in Emilia Romagna anche al ministro dell’istruzione, gioventù e sport, Lindita Nikolla, la quale si è detta entusiasta dell’immenso lavoro che gli albanesi hanno svolto per far conoscere l’Albania, integrandosi senza farsi assimilare. Tra le attività più a cuore della ministra ovviamente la squadra di calcio Scanderbeg, più volte campione provinciale e la scuola di lingua albanese. Entrambe fortemente volute dall’associazione e ragione primaria dell’invito esteso al ministro.
Il tour emiliano-romagnolo organizzato da Scanderbeg Parma per i ministri Majko e Nikolla è iniziato domenica 25 marzo, con gli incontri con la comunità albanese a partire da Modena, in collaborazione con l’associazione Madre Teresa e poi in una sala gremita di gente a Parma. Ai cittadini Majko ha spiegato come sia chiara la necessità di una legislazione in merito alla diaspora che aiuti sia lo Stato albanese e gli albanesi fuori confini a collaborare per l’integrità economica e culturale dell’Albania e dei suoi migranti e come su questo il governo stia già lavorando con la creazione di una sotto commissione parlamentare e del Comitato Statale per la Diaspora, l’approvazione della legge sull’Agenzia della Diaspora, la votazione in linea di principio del disegno di legge sulla diaspora e il disegno di legge sul fondo di sviluppo.
Nikolla invece, ringraziando dell’invito diretto l’associazione Scanderbeg e unendosi ai complimenti che anche Majko aveva esposto prima alla comunità per il suo grandissimo lavoro svolto nel difendere e diffondere la cultura albanese, ha sottolineato l’importanza che queste iniziative vadano avanti e siano anche incentivate dallo Stato albanese. “Per riuscire a misurare e tarare le capacità dei nostri ragazzi studenti all’estero – ha spiegato Nikolla, – per la prima volta viene realizzato un registro dati, focalizzato soprattutto sul numero degli studenti albanesi all’estero. Vogliamo che non perdano le loro radici inorgogliendo l’Albania con i loro risultati e soprattutto che tornino a investire il loro sapere e formazione”
Alla fine degli interventi da parte della delegazione albanese le domande dei partecipanti hanno toccato temi importanti come la lingua ufficiale, il diritto del voto, il calcolo pensionistico ed anche proprietà terriere. In dimostrazione questo di quanto i migranti albanesi hanno sentito la mancanza della presenza delle istituzioni dell’Aquila bicipite in questi 27 anni.
Dopo l’incontro con la comunità, sempre domenica scorsa a Parma vi è stato un summit tra Majko e piccoli e medi imprenditori d’origine albanese nella regione arricchito di domande sui costi di eventuali investimenti e la tutela dei patrimoni investiti.
Il primo giorno di incontri si è concluso con l’impegno che il ministro Nikolla si era preso accettando l’invito, visitando gli insegnanti della scuola albanese Scanderbeg insieme al ministro Majko. Una visita conclusa con l’impegno da parte del ministro Nikolla di fornire i strumenti alla didattica ed i complimenti per il lavoro svolto.
“Dobbiamo – ha detto Majko – chiedere che il ruolo degli insegnanti della lingua albanese sia riconosciuto dal sistema lavorativo italiano ed anche quello albanese”.
Lunedì invece è stato dedicato all’incontro con i studenti albanesi all’università di Parma, impreziosito dalla presenza del Prorettore Sara Rainieri, la quale ha risposto prontamente, nonostante i strettissimi tempi di preavviso, all’invito di partecipare e ha colto con molto entusiasmo la possibilità di creare una rete di scambio di studenti tra Parma e Albania rendendosi disponibile con Darina Zeqiri, parte dell’associazione Scanderbeg, di organizzare per IOM e CIS un incontro con tutti gli studenti albanesi dove spiegare dettagliatamente il progetto di rimpatriare conoscenza e formazione ed aiutare a portarlo avanti.
Dopo la visita all’università lunedì scorso, la delegazione del ministro della diaspora albanese ha visitato illustre aziende gestite da concittadini e proprio del loro contributo al sistema produttivo ed economico hanno parlato durante l’incontro con il Presidente della CNA di Parma, Paolo Giufreddi, fortemente voluto da Shpendi Ndreu, rinomato imprenditore e fondatore della squadra di calcio Scanderbeg. Il tour dei ministri a Parma si è concluso con la visita ufficiale in comune di Parma dove a riceverli c’era l’assessore all’associazionismo e cooperazione internazionale, Nicoletta Paci, il presidente del consiglio comunale, Alessandro Tassi Carboni, e il consigliere comunale, Leonardo Spadi. Hanno accompagnato la delegazione albanese Vojsava Tahiraj, mediatrice culturale e Marion Gajda, consigliere aggiunto, nonché entrambi parte del gruppo direttivo dell’associazione Scanderbeg.
Il martedì invece, grazie alla collaborazione dell’associazione Tutti Insieme con l’organizzatrice Scanderbeg Parma, i ministri si sono fermati a Bologna, dove hanno avuto l’incontro istituzionale prima con la Presidente dell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna, Simonetta Saliera, e poi con il sindaco bolognese Virginio Merola il quale sarò a Tirana il mese d’aprile su invito di Veliaj, primo cittadino di Tirana, nell’ottica di un rafforzamento dei rapporti e di partnership tra le due città. Con l’incontro con la comunità albanese a Bologna tenutosi nell’aula Manzi dell’Assemblea legislativa i due ministri albanesi hanno adempiuto alla loro agenda in questo viaggio di 3 giorni.
I tanti eventi organizzati hanno lasciato sicuramente colpiti i ministri i quali si sono trovati davanti ad una comunità albanese, soprattutto quella di Parma, assolutamente integrata e impegnata a valorizzare la cultura albanese.
Una comunità rappresentata dall’associazione Scanderbeg che ha coordinato tutti gli incontri sempre all’altezza degli impegni e che può offrire tanto non solo alla comunità che la vive ma anche all’Albania stessa.
Le parole di apprezzamento e di sostegno morale espresse dai ministri in questi due giorni nei confronti della comunità vogliano diventare qualcosa di concreto nello sviluppare il progetto della IOM e Cooperazione italiana per lo sviluppo in Albania in partnership con il governo offrendo all’Albania non solo i risparmi e gli aiuti economici dei suoi migranti ma soprattutto esperienze, competenze, visione e formazione che possa competere con i suoi ambiti parenti europei.