in

In memoria di Mons. Eleuterio Fortino, sacerdote arbёresh

Di Prof. Domenico Morelli

Una delle motivazioni della consegna della  ROSA D´ARGENTO di San Nicola importante riconoscimento per l’attività svolta da Mons.  Eleuterio Francesco FORTINO a favore dell´unità della chiesa d´oriente e d´occidente. è la seguente: “perché durante tutto il suo assiduo impegno per l´unità dei cristiani non ha tralasciato il servizio pastorale al popolo di Dio, alla comunità bizantina italo-albanese di Roma”.

Nelle commemorazioni che si sono succedute in questi ultimi giorni Mons. Fortino è ricordato soprattutto come protagonista del dialogo ecumenico, non mi sembra però che sia stata messa in evidenza la sua origine arbёreshe e la sua appartenenza alla Chiesa italo-albanese. Componenti essenziali della sua missione sacerdotale.

Dal dicembre dmonsignor Eleuterio Fortinoe 1965 fino alla sua morte ha svolto la sua missione pastorale presso la Chiesa di Sant’Atanasio, in un’epoca straordinaria del post concilio che anche per la Chiesa Arbёreshe ha visto un positivo momento di recupero, di una maggiore autenticità della propria tradizione liturgica, iconografica , disciplinare e più generalmente  culturale.

In una voce del Dizionario del Movimento Ecumenico Mons. Fortino definisce la Chiesa italo-albanese in questi termini: la fase moderna della presenza in Italia di una comunità di origine e di lingua albanese e di tradizione bizantina.
Per dare il suo contributo al cammino della Chiesa ha  messo a frutto la sua competenza teologica, acquisita con profondi studi e con l’amicizia con le personalità più in vista dell’epoca ed in questo modo ha potuto essere a capo dello sforzo fatto per una testimonianza più autentica della propria appartenenza religiosa. I rapporti con l’ortodossia da Lui sempre facilitati hanno offerto sollecitazioni e sussidi di rafforzamento e rinnovamento liturgico.

Tutto questo lavoro è confluito  nella preparazione del Sinodo intereparchiale, celebrato a Grottaferrata tra il 2004 e 2005,  per rispondere alle sfide dei nuovi tempi, per la vita, la continuità delle realtà ecclesiali arbёreshe. in una nuova adesione all’Evangelo ed alla tradizione bizantina. I documenti del Sinodo saranno pubblicati prossimamente.

Mons. Fortino è stato anche un grande comunicatore e pubblicista: le opere che ha scritto in questi 45 anni di missione pastorale testimoniano l’attività svolta e rappresentano anche un recupero della tradizione orientale della nostra Chiesa oltre che la valorizzazione della nostra cultura.

Uno dei testi più  importanti  di .Mons. Fortino, pastore di anime, è Besa e Krishtere , il primo catechismo della tradizione orientale pubblicato in albanese in Italia. Questo libro nasce come complemento della celebrazione eucaristica che per Mons. Fortino è il culmine e la fonte della comunità, e vuole esaudire le richieste dei fedeli e favorire la crescita della Parola, che lo Spirito fa germogliare in ogni fedele.

Besa e Krishtere non è nato come libro da tavolino, ma è il frutto di riflessioni, scambi di idee, di preghiere. Dagli anni Settanta le riunioni settimanali presso la Chiesa di Sant’Atanasio, hanno offerto ai fedeli partecipanti la possibilità di scambiarsi idee sui problemi vitali ed alla luce della sacra Scrittura cercare insieme una soluzione. Questo libro ha potuto inoltre mettere a frutto gli approfondimenti della cultura arbёreshe, che hanno avuto nel circolo Besa un’importante istituzione. Sin dagli anni Sessanta Mons. Fortino ha potuto seguire i corsi di lingua e letteratura albanese che il Prof. Ernest Koliqi dava presso il Collegio Greco. Queste lezioni hanno rappresentato un’occasione per rafforzare la propria lingua materna arbёreshe  arricchirla con il lessico della lingua nazionale e conoscere a fondo  sia la letteratura classica che contemporanea sia albanese che arbёreshe.
Un risultato importante di questo studio è la traduzione in albanese della Liturgia di San Giovanni Crisostomo, rivista da una Commissione di cui Mons. Fortino è stato la magna pars.
Questa Liturgia albanese è stata celebrata per la prima volta nella basilica di San Pietro nel 1968 in occasione del V centenario della morte dell’eroe nazionale Giorgio Castriota Scanderbeg. Ed ogni anno viene celebrata in occasione della Festa Nazionale Albanese (28 novembre) nella Chiesa di Sant’Atanasio.

Il circolo Besa spronato da Mons. Fortino, con il contributo di illustri docenti e relatori ha avuto un ruolo decisivo nel panorama culturale arbёresh.
Dagli anni Settanta il movimento di rinascita e di autoconsapevolezza delle minoranze linguistiche nasce grazie all’attività disinteressata di associazioni, che sostenute da studiosi e attivisti hanno promosso con scritti, pubblicazioni e con varie opere, la rivelazione di una realtà sommersa. Personalmente ricordo il contributo dato da Mons. Fortino all’organizzazione del I congresso del CONFEMILI su Minoranze linguistiche e comunità religiose in Italia, sensibilizzando le Autorità ecclesiastiche a questa problematica. E penso che in qualche modo abbia ispirato il messaggio di Giovanni Paolo II per la  XXII Giornata Mondiale della pace del I gennaio 1989 che ha avuto come titolo per costruire la pace rispetta le minoranze.
La circolare mensile Besa  che fa seguito alla rivista Diaspora e agli inserti monografici sulla rivista “La vita in Cristo e nella Chiesa., in questo senso è riuscita a suscitare dibattiti, ricerche storiche e letterarie oltre che diffondere le migliori pratiche culturali  del nostro mondo arbёresh.

Sicuramente è  necessario ricostruire questo sviluppo di idee, espresse anche sulle riviste che sono sorte nella Comunità arbёreshe, dalla rivista Shejzat del prof. Koliqi, alla fondazione di Zgjimi negli anni Sessanta e agli articoli scritti per Katundi ynё e Jeta Arbёreshe.
L’eredità  che ci lascia Mons. Fortino è robusta e penso che gli arbёreshё ed albanesi debbano fare ogni sforzo per tenerla viva.

Scarica la bibliografia di Mons. Eleuterio Francesco Fortino

Bonus bebe, gjykata hedh poshtë “mbrojtjen e racës”

Tre shqiptarë padisin tre policë për abuzim detyre