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Kyenge: “La Lega? Pensi alle lauree in Albania e ai soldi in Tanzania”

Frecciata del ministro dell’integrazione, che fa infuriare Salvini. “La mia resistenza agli insulti? Ne ho subite tante nella vita…”

Varese, 20 gennaio 2014 – “Piuttosto che focalizzarsi su quello che ha fatto la ministra in questi mesi occorre dare risposte ad altre domande, e cioè alle richieste economiche scomparse negli anni, ai tanti anni in cui si lotta contro l’immigrazione e poi si investe in Tanzania e ci si ritrova a prendere un diploma in Albania”.

È la frecciata lanciata stamattina alla Lega Nord da Cècile Kyenge a Saronno, in provincia di Varese, durante un incontro con gli studenti dedicato alle politiche di integrazione nella scuola. Come in altre occasioni, fuori dal teatro dove si è svolto l’evento, militanti leghisti hanno contestato la ministra, con il solito armamentario, dallo striscione “Fuori i clandestini dalla Padania” al vecchio manifesto con i capo indiano che recita: “Loro hanno subito l’immigrazione ora vivono nelle riserve, pensaci”.

Una frecciata che sembra aver colto nel segno, se Matteo Salvini si è sentito in dovere di replicare immediatamente via facebook: “La signora Kyenge – ha scritto il segretario del Carroccio – è pagata per insultare la Lega? È pagata dagli italiani per occuparsi di Rom e Clandestini? La signora è disponibile a fare un confronto pubblico con la Lega, su immigrazione, lavoro e clandestinità? O la signora ha paura del confronto e preferisce fare monologhi, perché non ha niente da dire o da fare”?

Durante l’incontro, moderato da Gad Lerner, Kyenge ha spiegato anche che la sua “resistenza” agli insulti e agli attacchi di questi mesi “si spiega anche con un percorso personale, di sofferenza e lavoro duro e alcuni momenti umiliazione. Ma ho sempre creduto nella non violenza, nel fatto di poter trasmettere messaggi educativi”.

“Il mio percorso è stato molto duro, e non solo per gli attacchi che già ricevevo. Ricordo il giorno in cui ero senza casa in un paese straniero da sola, sapendo che non avevo nulla da mangiare. Quando penso a quello che ho passato non vorrei che qualcun altro lo vivesse” ha aggiunto la ministra. Prevedendo che “verrà il giorno in cui il popolo italiano si sfogherà”.

Kyenge ha parlato anche di riforma della cittadinanza. “Il ddl del Parlamento – ha ricordato – è stato già calendarizzato. E a fine gennaio inizierà la discussione nella prima commissione affari istituzionali“.

“Abbiamo scelto un ddl del parlamento – ha ribadito la ministra – perché il percorso deve essere il più possibile condiviso da tutte le forze politiche e non deve cambiare anche se cambia il governo”.

 

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