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La TV albanese Agon Channel sbarca in Italia

Marco Olivari, l’Executive Producer di Agon Channel Albania: “Considerando che i costi di mantenimento di una rete in Albania – tra produzione, professionisti, messa in onda – sono rapportati a 1 a 30 con l’Italia, sarà più facile chiamare i professionisti italiani a lavorare in Albania piuttosto che Italia. La rete che prenderà vita nel ottobre prossimo sarà una rete italiana, che rappresenterà il pubblico italiano, i suoi amori, desideri, passioni e la politica italiana”

La fama di questo giovane canale televisivo albanese era giunta anche prima di questa notizia shock nei media italiani. Notizia di poco tempo fa che ha fatto discutere parecchio nell’ambiente e nei social networks. Una rete, quella albanese che aprì le trasmissioni durante le politiche del 2013 in Albania dove a presenziare le interviste dirette ai politici in corsa alle elezioni fu Barbara D’Urso, attrice e presentatrice TV italiana. Il presidente di Agon Channel, Francesco Becchetti, amministratore delegato di “Becchetti Group” che investe nelle energie rinnovabili anche in Albania, aveva fiutato da anni l’amore e la passione degli albanesi per l’Italia e del pandorum di vita italiano che si riflette in Albania. La passione per la politica, per le trasmissioni generaliste, fiction e reality show sono tutte giunzioni di una cultura molto simile del pubblico medio dei due paesi. Appassionato dei media televisivi, Becchetti chiamò a sé gli amici professionisti del mestiere e da un piccolo appartamento di Tirana lanciò quella che oggi è diventata una delle reti più seguite e discusse d’Albania diretta da Alessio Vinci, una figura molto rispettata ed amata del giornalismo italiano che nel suo curriculum riporta anni di esperienza di successo internazionale.
Incuriositi da questa notizia e dal grand numero degli italiani che lavorano dietro le quinte, nonché le notissime figure popolari italiane siamo andati a conoscere meglio la loro realtà in Albania e le scelte di marketing e di costume che hanno portato la decentralizzazione di questa rete.
A nostra disposizione abbiamo avuto il giovane e brillante Executive Producer di Agon Channel Albania, Marco Olivari: “Quando a Milano mi giunse la telefonata del mio amico Maurizio, che mi invitava a lavorare in Albania rimasi un po’ sconvolto e mi feci diverse domande. Perché Albania? Come sarà l’Albania, e gli albanesi? E poi mi sono risposto: Perché no! Oggi infatti sono diversi mesi che sono qui e dopo il primo shock, inutile negarlo, apprezzo tantissimo questo paese, la sua cultura e la sua gente”.

Come si trova a lavorare con i professionisti albanesi, oltre alla difficoltà linguistica?
Nessuna difficoltà. Gli albanesi sono un popolo meraviglioso. Sono ospitali, generosi, presenti e si prodigano per gli altri. Lavorare qui per chi è italiano è molto semplice. La nostra lingua è nota a tutti e tutti si impegnano a farti sentire a casa. In Albania puoi arrivare al primo ministro con una telefonata diretta. Puoi contare sulla professionalità e l’entusiasmo di chi lavora con te. L’unica pecca che mi trovo a dire è che, una volta raggiunto il loro obbiettivo, il loro benessere professionale, è tutto un avash-avash (piano-piano).

Quindi cambia solo il nome dello Stato dove lavora non il sistema?
No! Nelle mie precedenti esperienze lavorative nel mondo della comunicazione, come RAI, non mi era mai capitato di vedere qualcuno che prendesse la pausa sigaretta così seriamente, ed all’inizio in Albania questo mi lasciò di stucco, ma poi vedi come corrono, come rendono e quanto entusiasmo ci mettono e ti metti a fumare con loro.
Nonostante i pregiudizi iniziali che ancora oggi hanno vita in Italia sugli albanesi, per me gli albanesi sono italiani. La loro calorosità ha eguali nel sud Italia. L’Albania è poco più grande di una regione italiana, è caotica e sfruttata, per questo chi viene dall’Italia del nord come me può sentirsi inizialmente disorientato ma, nonostante abbia bisogno di diversi cambiamenti strutturali, di cultura civica e di infrastrutture, l’Albania è veramente bella ed accogliente.

Siete partiti da un piccolo appartamento in centro a Tirana, oggi avete i vostri nuovissimi e bellissimi studi nella zona autostradale e da ottobre prossimo vi incontreremo negli piccoli schermi di casa di ogni italiano. Come mai questa scelta? E come farete a gestirla?
Il successo di questo poco più di un anno di vita ci ha caricati tutti di fatica, impegno ma anche di entusiasmo poiché i risultati non sono mancati nonostante si temesse il contrario. E presi dalla professionalità dei nostri collaboratori e dalla follia di chi ci guida abbiamo emulato la scelte che altre TV internazionali hanno fatto prima di noi, come la BBC, quella di decentralizzare. Si può produrre a costi minori raggiungendo risultati maggiori.
Oggi in Italia i colossi televisivi come RAI e Mediaset, faticano a sopravvivere e rischiano il crollo. Questo perché in tempi che corrono, la pubblicità scarseggia, l’offerta di programmi manca, i costi aumentano, la burocrazia pesa. Siccome noi abbiamo la nostra sede in Albania e nessuno può vietarci di trasmettere il segnale oltre confine, allora terremo la regia qui e trasmetteremo per il pubblico italiano.

Sì, ma come farete? I programmi non potranno essere gli stessi? Se farete riferimento al pubblico italiano dovrete anche modificare la vostra struttura di programmi.
È vero, infatti i programmi che andranno in onda in Italia saranno esclusivi per l’Italia. Potrà essere poco in comune con Agon Albania, e l’intento non è quello di tenerli uniti. Le trasmissioni che partiranno ad ottobre saranno tutti dedicati al pubblico italiano e si atterrà anche alla concorrenza.

In Albania infatti Agon Channel propone trasmissioni come “Ça thu?” molto simile a “Striscia la notizia” e  “Antilope”  simile alle “Iene”, trasmissioni queste che in Italia non possono assolutamente prendere vita in quanto sarebbero decisamente “la copia di…”. Allora con quali programmi riempirete la quotidianità del canale? Cosa porterete di nuovo per il pubblico italiano?
Considerando che i costi di mantenimento di una rete in Albania – tra produzione, professionisti, messa in onda – sono rapportati a 1 a 30 con l’Italia, sarà più facile chiamare i professionisti italiani a lavorare in Albania piuttosto che Italia. La rete che prenderà vita nel ottobre prossimo sarà una rete italiana, che rappresenterà il pubblico italiano, i suoi amori, desideri, passioni e la politica italiana.
Raggiunto l’abbassamento dei costi, i programmi che andremmo a produrre saranno di novità e di intrattenimento. Almeno per i primi tempi che serviranno a prendere le misure con il mercato ed indirizzare i professionisti nei loro ruoli definitivi.
Il piccolo paradiso imprenditoriale a due passi dall’Italia lo ha scoperto Francesco Becchetti.  Le figure che collaboreranno con la rete saranno note, come Barbara d’Urso, Alba Parieti, lo stesso Alessio Vinci, ma anche nuovissime, selezionate scrupolosamente con i casting che stanno girando l’Italia per lungo ed il largo. Un nuovo modo di fare comunicazione abbassando i costi e alzando la qualità come promettono ad Agon Channel.
La novità della prossima stagione, una nuova rete generalista completamente italiana diretta da Tirana e dai suoi professionisti albanesi. Il risparmio calcolato da Agon Channel dovrebbe aprire notevolmente lo spazio mediatico non sfruttato in Italia.

Darina Zeqiri

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