L’anno scorso 18 mila unioni miste, 9 mila tra immigrati. Superata la battuta d’arresto dovuta al divieto di matrimonio per i clandestini. Più di 600 donne albanesi e 260 uomini connazionali hanno sposato italiani. I dati dell’Istat
Roma, 29 novembre 2012 – Dopo la battuta d’arresto registrata tra il 2008 e il 2010, tornano a crescere, ma solo lievemente, i matrimoni con almeno uno sposo straniero. Nel 2011 ne sono stati celebrati quasi 27 mila (pari al 13% del totale delle nozze), circa 1.500 in più rispetto al 2010, ma oltre 10 mila in meno a confronto al picco di massimo del 2008 (36.918 matrimoni pari al 15% del totale delle celebrazioni).
Secondo un report pubblicato il 28 novembre dall’Istat, negli ultimi anni sono diminuiti soprattutto i matrimoni misti, in altre parole le nozze in cui un coniuge è italiano e l’altro straniero: 18mila celebrazioni nel 2011, 5.555 in meno rispetto al 2007. E a subire una notevole riduzione sono stati quelli in cui la sposa è cittadina italiana e lo sposo è straniero (-49,2%).
I ricercatori spiegano questo calo soprattutto con la norma della legge sulla sicurezza 94/2009 che vietava agli immigrati irregolari di convolare a nozze. La sentenza della Consulta che a luglio 2011 ha dichiarato incostituzionale quel divieto, cancellandolo, sarebbe” verosimilmente alla base della lieve ripresa del fenomeno”.
I matrimoni misti rappresentano la parte più consistente dei matrimoni con almeno uno sposo straniero (68%). La tipologia più frequente è quella in cui lo sposo è italiano e la sposa è straniera. Gli uomini italiani che nel 2011 hanno sposato una cittadina straniera hanno nel 17,7% dei casi una moglie rumena, nel 9,9% un’ucraina e nel 7,6% una brasiliana. Hanno scelto una donna albanese solo nel 4,2% dei casi (detto diversamente, 619 donne albanesi hanno sposato un italiano. Le donne italiane che hanno sposato un cittadino straniero, invece, hanno scelto più spesso uomini provenienti dal Marocco (10%) e dall’Albania (8,1% oppure in valori assoluti 260 uomini albanesi hanno preso per moglie un’italiana).
I 9 mila casi in cui entrambi gli sposi sono stranieri continuano a rappresentare una minoranza (il 4,2% dei matrimoni totali) e si dimezzano quando si considerano solo quelli in cui almeno uno dei due sposi è residente in Italia. Il nostro Paese esercita, infatti, un’attrazione per numerosi cittadini provenienti soprattutto da paesi a sviluppo avanzato, che lo scelgono come luogo di celebrazione delle nozze.
I più diffusi sono i matrimoni tra rumeni (864 matrimoni nel 2011, pari al 19% del totale dei matrimoni tra sposi stranieri), seguiti dai nigeriani (567, il 12%) e dai cinesi (526 matrimoni, l’11%). All’opposto alcune comunità immigrate, altrettanto numerose, si sposano in Italia meno frequentemente, come ad esempio nel caso dei cittadini marocchini o albanesi (soltanto 179 coppie di albanesi hanno contratto matrimonio in Italia nel 2011).
Le ragioni di questi diversi comportamenti nuziali vanno ricercate, verosimilmente, nei progetti migratori e nelle caratteristiche culturali proprie delle diverse comunità. In molti casi i cittadini immigrati si sposano nel paese di origine e i coniugi affrontano insieme l’esperienza migratoria, oppure si ricongiungono nel nostro Paese quando uno dei due si è stabilizzato.
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ISTAT. IL MATRIMONIO IN ITALIA. Anno 2011. Testo Integrale