A Roma, i clienti, soprattutto immigrati, pagavano fino a quattromila euro per superare i quiz. Filmati con delle telecamere nascoste gli “aiutini”. A Milano, lo stesso: patenti di guida presi grazie a un aiuto in sede d’esame, sborsando dai 2.000 e i 4.500 euro.
Roma, 7 giugno 2012 – Quattro funzionari della Motorizzazione Civile e due titolari di autoscuole sono finiti il 4 giugno in manette a Roma nell’ambito di un’inchiesta su un giro di “patenti facili” rilasciate soprattutto a immigrati. Clienti pronti a pagare dai due ai quattromila euro pur di mettersi in tasca, con un “aiutino” all’esame, il permesso di guidare in Italia. Oggi, a Milano, finiscono ai domiciliari nove funzionari della Motorizzazione civile e sei titolari di autoscuole. I permessi di guida presi grazie a un aiuto in sede d’esame.
L’inchiesta di Roma conta anche una sessantina di indagati e un centinaio di patenti sequestrate e si è avvalsa di pedinamenti e intercettazioni telefoniche e ambientali. Sono state anche installate delle telecamere per filmare i test della patente nelle sedi della motorizzazione di via Laurentina e via Salaria, e il materiale raccolto dimostrerebbe che i pubblici ufficiali della Motorizzazione arrestati suggerivano le risposte o addirittura compilavano i test.
Uno degli arrestati sarebbe il legale rappresentante di un consorzio cui fanno parte 40 autoscuole di Roma e provincia, in particolare delle zone di Anzio, Nettuno e dei Castelli Romani. Tra i clienti si contano cittadini cinesi, magrebini, egiziani, indiani, romeni, etiopi e moldavi, ma anche due italiani che non riuscivano a superare l’esame con le loro forze.
L’operazione della capitale è stata portata a termine dalla Polizia locale di Roma e di Ciampino. Qualche settimana prima, nell’ambito della stessa inchiesta, i vigili della Capitale avevano fermato centinaia di mezzi sottoponendo i guidatori immigrati a un piccolo test di italiano e ritirando la patente a quelli che non sapevano rispondere pur avendo sostenuto i quiz per il rilascio nella lingua di Dante.
A Milano, invece, tutto è iniziato un anno fa, quando i carabinieri hanno fermato un immigrato che, pur avendo preso qui la patente (con tanto di quiz della prova teorica sono in italiano), non parlava nemmeno una parola di italiano. Oggi, nel corso dell’operazione “Easy driver”, i carabinieri di Seregno e di Sesto San Giovanni hanno messo agli arresti domiciliari nove funzionari, con compiti di esaminatori, della Motorizzazione civile di Milano e sei titolari e gestori di autoscuole operanti nelle province di Milano e Monza. Le accuse sono di associazione per delinquere, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e falsità ideologica.
Centotrentasei tra i “clienti”, soprattutto immigrati, sono indagati. E intanto molti di questi dovranno spostarsi a piedi, visto che le loro patenti sono state sequestrate. Sono permessi di guida di tipo B, quello necessario per le auto, ma anche C e D, per circolare con camion e autobus. Secondo le indagini, se li sono messi in tasca grazie all’aiuto di esaminatori compiacenti durante i quiz teorici, ma non si esclude che fossero truccate anche le prove su strada.
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