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PE: Sì allo status di candidato all’Albania, ma solo dopo aver fatto le riforme

Per il Parlamento Europeo “le elezioni parlamentari del prossimo anno saranno un importante esame di maturità per la democrazia albanese”. I parlamentari ribadiscono la propria convinzione “che i confini dei Balcani occidentali debbano essere rispettati”, facendo riferimento alle recenti parole del primo ministro albanese Berisha in occasione del centenario dell’indipendenza del paese

Roma, 13 dicembre 2012 – L’Albania potrà avere lo status del paese candidato all’Ue soltanto quando verranno attuate una serie di riforme chiave. È questo il senso della risoluzione approvata questa mattina dal parlamento europeo, in sessione plenaria a Strasburgo. Nella relazione gli europarlamentari invitano tutte le forze politiche in Albania a continuare ad adottare misure che portino a “risultati tangibili” a beneficio dei cittadini. Tra le riforme chiave ci sono quelle che riguardano il regolamento del parlamento albanese e il rafforzamento dell’indipendenza e della trasparenza del sistema giudiziario.

Il Parlamento europeo è preoccupato dalla lentezza dei progressi delle riforme giudiziarie in Albania. È necessario che siano parte di un processo irreversibile, perché si giunga all’indipendenza, all’integrità e alla trasparenza della giustizia albanese, libera dalle interferenze della politica e dalla corruzione. Inoltre, i deputati temono che la pubblica amministrazione rischi la politicizzazione e che la lotta contro la corruzione sia inadeguata.

Gli eurodeputati “elogiano” infine Tirana per “la promozione delle relazioni di buon vicinato” e ribadiscono la propria convinzione “che i confini dei Balcani occidentali debbano essere pienamente rispettati”. Per questo motivo, Strasburgo “incoraggia le parti ad astenersi da qualsiasi azione che possa generare tensione nella regione”.

Sebbene nella risoluzione non si parli di precisi avvenimenti, gli eurodeputati sembrano fare chiaro riferimento alle recenti parole del primo ministro albanese, Sali Berisha, in occasione del centenario dell’indipendenza del paese. Il premier di Tirana a fine novembre aveva dichiarato che i patrioti albanesi del 1912 “hanno proclamato l’indipendenza di tutti i territori da Skopje a Podgorica, da Preveza a Preshevo”. Il riferimento ai territori all’esterno dell’Albania aveva causato forti polemiche con i paesi vicini.

Elezioni politiche 2013: prova di maturità

I deputati europei sono convinti che le elezioni parlamentari del prossimo anno saranno un importante esame di maturità per la democrazia albanese: pertanto richiamano tutti i partiti a dimostrare il loro impegno per una campagna elettorale libera e corretta, così come dovranno essere le elezioni. Nel testo della risoluzione, si nota che la tornata elettorale servirà anche da banco di prova per la capacità delle forze politiche di adottare un’agenda comune europea per il paese.

Progressi nella tutela delle minoranze

I deputati chiedono che si facciano altri passi avanti per assicurare i diritti a tutta la popolazione.

Per contrastare gli alti livelli di violenza domestica, prostituzione coatta e traffico di donne e bambini, i deputati richiedono che si garantiscano i diritti fondamentali alle donne, ai bambini e alle persone più vulnerabili e ritengono necessario combattere le discriminazioni contro lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) e contro la comunità rom.

Riforme economiche e sociali

L’ancora alto tasso di disoccupazione in Albania e il numero di albanesi che vivono sotto la soglia della povertà sono tra i temi che preoccupano di più i deputati. Perciò raccomandano al governo albanese di portare a termine delle riforme sullo Stato di diritto (la cui debolezza rende difficile il rispetto dei contratti e ostacola gli investimenti) e di approfondire la questione dei diritti di proprietà.

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1980 – Kur në gojë të ujkut hidhnim valle