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Preci: “Nessun rischio di regalare la cittadinanza, la riforma va spiegata e approvata”

Per il praticante avvocato Gentjan Preci, “la riforma della cittadinanza spesso viene strumentalizzata ai fini elettorali e viene associata agli sbarchi, al terrorismo e alla criminalità” con le quali non ha niente a che fare. Per questa ragione “occorre fare chiarezza e spiegare all’opinione pubblica in che cosa consista, sono necessari un’analisi e un dibattito critico”

 

Gentjan Preci è un giovane praticante avvocato a Macerata originario di Scutari. La legge attuale sulla cittadinanza, la sua inadeguatezza e la necessaria modifica sono temi che conosce benissimo e segue da anni poiché già nel 2013 si è laureato con una tesi “L’acquisto della cittadinanza delle seconde generazioni, Ius Soli” in Diritto costituzionale.

Non ha nessun dubbio: i tempi sono maturi per la riforma, serve “un’accelerazione dell’iter istituzionale poiché si tratta di una battaglia di civiltà”. Quanto al merito della riforma, “non esiste il rischio di “regalare la cittadinanza” perché coloro che potranno goderne, “devono avere un legame stabile con il territorio”. A chi strumentalizza la riforma, a chi l’associa agli sbarchi, al terrorismo e alla criminalità, a chi rema contro, chiede “di fare chiarezza” e ricorda gli ultimi rapporti dell’INPS che dimostrano l’importanza del contributo inestimabile degli immigrati “nel sostenere il sistema pensionistico italiano”.

Concludendo, Preci spera che “l’opinione pubblica superi la paura del diverso, cogliendone gli aspetti positivi”.

Shqiptari i Italisë: Come giudica la marcia indietro del primo ministro Gentiloni sulla riforma della cittadinanza?

Gentjan Preci: Sebbene l’ennesimo rinvio  per votare la riforma della cittadinanza dimostri, ancora una volta, la difficoltà  politica di approvare una legge organica sulla questione, ho apprezzato che vari esponenti del PD, in più occasioni, si sono espressi favorevoli alla cittadinanza delle seconde generazioni. Allo stesso tempo, auspico che anche la dirigenza del PD abbia compreso l’importanza di questa legge e reputo che sia necessaria un’accelerazione dell’iter istituzionale poiché si tratta di una battaglia di civiltà.

Che cosa pensa del testo della riforma?

Non esiste il rischio di “regalare la cittadinanza” (tanto per usare gli slogan utilizzati da alcuni partiti politici)  perché coloro che hanno intenzione di chiedere la cittadinanza italiana devono avere un legame stabile con il territorio. Infatti, si parla di ius soli temperato e ius culturae e non di ius soli puro, come nel caso degli Stati Uniti. A titolo esemplificativo, lo Ius soli non potrà essere applicato ai figli degli immigrati clandestini nati dopo lo sbarco in Italia, in quanto mancano i presupposti per un legame stabile con il territorio italiano.

Cosa direbbe ai politici italiani e sull’uso che alcuni di loro stanno facendo di questa riforma?

La riforma della cittadinanza spesso viene strumentalizzata ai fini elettorali e viene associata direttamente agli sbarchi, al terrorismo e alla criminalità. La riforma della cittadinanza non ha nulla a che fare con l’accoglienza dei profughi. Occorre fare chiarezza e spiegare all’opinione pubblica in che cosa consista questa proposta di legge. Sono necessari un’analisi e un dibattito critico delle varie problematiche.

E a chi gioisce per il fatto la riforma non va avanti?

Le trasformazioni geo-politiche e socio-economiche degli ultimi trent’anni hanno fatto sì che si incrementassero i flussi migratori dai paesi con maggiori difficoltà economiche verso Stati economicamente più sviluppati. Questo è, sì, un processo inarrestabile ma, allo stesso tempo, non deve essere considerato solo in una prospettiva negativa. Infatti, i casi di integrazione riuscita, anche tra i giovani immigrati di prima generazione, sono la maggior parte.
Inoltre, gli ultimi rapporti dell’INPS dimostrano che il lavoro degli immigrati in Italia contribuisce e, soprattutto, contribuirà a sostenere in futuro il sistema pensionistico.

Pensa che prima o poi i senatori ce la faranno a portarla a termine?

L’importanza della questione delle “seconde generazioni” e l’urgenza di una più equa ed avanzata normativa sulla cittadinanza è stata sollevata in più circostanze. Recentemente sono state emesse varie sentenze che hanno sottolineato l’inadeguatezza della attuale legge.
Reputo che la situazione sia molto complessa visto che una parte delle forze politiche, per  timore o tornaconto personale, ha remore all’approvazione di questa legge. Contemporaneamente, però, spero che l’approfondimento di tali tematiche così sensibili possa far sì che l’opinione pubblica superi la paura del diverso, cogliendone gli aspetti positivi.

 

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