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Quando Grillo insegnava ai carabinieri come pestare i marocchini

In uno spettacolo del 2006, il comico suggeriva come comportarsi con chi “rompe coglioni”. “Senza che ti veda nessuno, lo porti in caserma e gli dai due schiaffetti…”

Roma, 22 febbraio 2013 – Se i carabinieri vogliono dare una lezione a un marocchino che “rompe i coglioni”, è meglio che se lo portino in caserma, lontano da sguardi indiscreti.

È il consiglio dispensato da Beppe Grillo alle forze dell’ordine in un suo show del 2006. Un’”istigazione a delinquere” la definisce il giornalista Daniele Sensi, che ha ripescato dal web quella battuta proprio oggi che il leader dei Cinque Stelle lamenta che i media istigano alla violenza contro di lui.

Nel febbraio 2006, a Sassuolo, due carabinieri e un poliziotto vengono ripresi con un telefonino mentre picchiano un cittadino marocchino nel corso di un arresto. Il video fece il giro d’internet provocando molte polemiche.

Grillo ne parla in uno dei suoi spettacoli, ironizzando sulle raccolte firme promossa da Giovanardi a sostegno dei carabinieri, un’operazione nella quale i ruoli di vittime e carnefici si capovolgono. Poi però precisa che non difende certo i marocchini che “vengono qua rompere i coglioni, a ubriacarsi e a rompere vetrine”:  o “vengono qua e rispettano le regole – dice – sennò fuori dai coglioni”.

Quindi, il suggerimento: “Vuoi dare una passatina a un marocchino che rompe i coglioni? Lo prendi, lo carichi in macchina  senza che ti veda nessuno, lo porti un po’ in caserma e gli dai magari due schiaffetti. Lo fanno. Ma in mezzo alla strada non è possibile, oggi con un telefonino fanno succedere un casino. L’immagine di quel telefonino lì è andata a un miliardi di musulmani…”.

 

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