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Regolarizzazione. La truffa corre anche online

“La prova della presenza e un datore di lavoro? Te li diamo noi, basta che paghi”. Si moltiplicano anche sul web le promesse illegali e impossibile, come quelle di Sanatoria2012.com. Non cascateci

Roma, 10 settembre 2012 – Per i truffatori entrati in azione con la regolarizzazione il web è un terreno di caccia ideale: tanti potenziali clienti raggiungibili senza sforzo e con una ragionevole garanzia di anonimato. Su bacheche di annunci, forum e social network vengono lanciate in questi giorni molte esche, a partire dal classico: “Hai bisogno di aiuto per la sanatoria? Contattaci”.

“Possiamo aiutarti”

C’è però chi va anche oltre e gioca il suo inganno apertamente, attivando un sito internet accessibile a tutti dove promette l’impossibile in cambio di un lauto pagamento. É il caso (ma purtroppo non ne mancheranno altri) di www.sanatoria2012.com, che segnaliamo perché tutti ne stiano alla larga, nella speranza che a qualche procura e alla polizia postale venga voglia di scoprire chi c’è dietro. Sappiamo solo che il sito è registrato in modo privato, quindi per noi anonimo, su un server statunitense.

L’home page va subito al sodo. “Il tuo datore di lavoro non ti offre la possibilità di avere la Sanatoria? Non sei in possesso dei documenti per provare che eri in Italia da Dicembre 2011? Ti mancano i requisiti per la Sanatoria?” Un pizzico di buon senso suggerirebbe che, in queste condizioni, non ci sono speranze. E invece colpo di scena: “Se la tua risposta a queste domande è SI’ !! Allora possiamo aiutarti. Visita il sito e richiedi un contatto, sicuramente abbiamo la soluzione migliore adatta a te”.

Due righe più sotto, i promotori chiariscono che non fanno volontariato: “Questo è un servizio a pagamento”, avvertono, sottolineando che non sono disposti a “fare nessuna eccezione nelle condizioni di servizio e nemmeno nei termini di pagamento”. E su cosa offrono e quanto costa, il sito è fin troppo chiaro, con esaurienti esempi, dettagli e listino prezzi.

False promesse, a peso d’oro

Per superare uno degli ostacoli principali della sanatoria, sanatoria2012.com ha pronta la documentazione sulla presenza del lavoratore in Italia nel 2011. Promette “la prova originale che necessiti, completamente verificabile” purché il cliente paghi  “da Euro 800  ad un massimo di Euro 1500” da versare “completamente al momento per l’ordine”. Il piccolo miracolo verrà spedito per posta, ma si consiglia “di usare un indirizzo di un amico o di un conoscente per ovvie ragioni di sicurezza”.

C’è poi, naturalmente, l’offerta classica di tutte le truffe da regolarizzazione: “un datore di lavoro con i requisiti, disposto ad assumere”, a un prezzo che sale fino a 8500 euro  (a causa delle “delle imposte legate alla sanatoria stessa” si giustificano). In questo caso al momento dell’ordine si versano “mille euro + la metà del restante onorario”, il resto, bontà loro, prima della fantomatica firma del contratto di soggiorno.

Come pagare? Tramite le agenzie di money transfer, con piccole accortezze per evitare i controlli anti-riciclaggio. “Per non creare problemi al momento dell’invio – suggeriscono infatti questi specialisti – consigliamo di effettuare invii suddivisi per importo non superiore ad Euro 900.00 cadauno. Per ragioni di sicurezza comunicheremo di volta in volta i nominativi ad ogni cliente via SMS esclusivamente, per cui sarà necessario che il cliente fornisca un numero di telefono valido”.

Ora, se un immigrato non ha la prova di presenza in Italia dal 2011, che dovrebbe essere strettamente personale (un timbro sul passaporto, il referto di un pronto soccorso, un foglio di via o altri documenti rilasciati da un organismo pubblico), come faranno a confezionarla loro? Sarebbe interessantissimo scoprirlo. Quanto al datore di lavoro, l’offerta è palesemente illegale: chi regolarizza deve aver assunto lo straniero almeno dal 9 maggio scorso, quindi chi è dietro sanatoria2012.com troverà, nelle migliori delle ipotesi, solo dei prestanome pronti a dichiarare il falso.

Truffati e scontenti

Chi si compra la regolarizzazione, ribadiamolo, commette un reato. Per la legge non è una vittima, è un colpevole. Forti dell’esperienza del passato (date un’occhiata a questo dossier sulle truffe della sanatoria del 2009), siamo però pronti a scommettere che chi si affida alle costose scorciatoie offerte da siti come sanatoria2012.com non otterrà né un documento valido né un datore di lavoro.

Intascato l’onorario, anche solo l’”acconto”, i solerti imbroglioni svaniranno nel nulla lasciando chi ha abboccato al loro tranello  con le tasche vuote e le mani legate. Non potrà certo  andare dalla Polizia a dire: “mi hanno truffato mentre stavo cercando di aggirare la legge”.

Gli indizi (le prove?) della truffa, mai come stavolta, ci sono tutti. Solo chi è abbagliato dal sogno di un permesso non li vedrebbe. Non cascateci. Se non avete i requisiti, siete fuori dalla sanatoria, nessuno può tirarvi dentro e se qualcuno vi chiede soldi l’unico a guadagnarci sarà lui. Possono regolarizzarvi solo i vostri veri datori di lavoro e devono farlo a spese loro.

Intanto, la Polizia avrà un bel po’ da vigilare, perché sono tanti i furbi in giro. Per strada e nello sconfinato Far West del web. Oscurare www.sanatoria2012.com sarebbe già un ottimo inizio.

Elvio Pasca

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Sanatoria. Nga 8 shtatori mund të paguhen 1.000 eurot