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Si chiama Ion Purice ed è romeno il camionista eroe dell’A4

Trasporta generi alimentari per una ditta veneta. Domenica scorsa si era messo di traverso in autostrada per proteggere una bambina incastrata tra le lamiere di un’auto. “Ho agito senza pensarci, e ho capito che dovevo creare una barriera per proteggere la bimba. Al posto suo poteva esserci mio figlio” dice Ion

Roma, 6 settembre 2013 – Adesso ha un nome il camionista che tre giorni fa ha salvato la vita a una bambina sull’autostrada A4. 

Ion Purice, 29 anni, è originario di Tulcea, città romena sul Danubio, ma vive a Taglio di Po, in provincia di Rovigo. È padre di un bimbo di tre anni. Domenica scorsa stava viaggiando per portare con il suo camion un carico di pesce da Milano verso Venezia.

Una macchina che procedeva davanti a lui, con a bordo la piccola Jihan, otto anni, e suo padre, un immigrato marocchino, si è schiantata contro il guard rail. Il camionista ha avuto la prontezza di mettersi di traverso con il suo mezzo sull’autostrada, evitando così che l’auto venisse travolta da chi lo seguiva.

«Improvvisamente ho visto un’auto schiantata, un uomo che faceva dei segnali e poi quella bambina a terra. Ho agito senza pensarci, e ho capito che dovevo creare una barriera per proteggere la bimba. – Racconta Ion a Corriere della Sera che l’ha rintraciato – Ho controllato il traffico alle mie spalle guardando nei retrovisori e mi sono messo di traverso». Poco dopo si è fermato anche il pulmino dei volontari della Croce rossa, che passavano per caso e sono corsi a praticare il massaggio cardiaco alla ferita. «Io ho continuato a fare segnalazioni ai mezzi in arrivo e intanto continuavo a pensare che al posto di quella bambina poteva esserci mio figlio. Ora vorrei conoscerla, spero che il Signore la faccia guarire». «Secondo me sono stati più eroici i volontari della Croce rossa – dice Ion – Ogni anno vedo tanti incidenti e vedo anche troppa gente che se ne frega, magari rallenta per guardare e se ne va senza aiutare i feriti. Sono cose che bisogna fare anche senza essere eroi»”.

Dopo l’arrivo dell’ambullanza e della polizia stradale, Purice aveva ripreso il suo viaggio. Senza pensare che da quel momento era l’eroe sconosciuto che aveva salvato una bimba per poi scomparire nel nulla.

 

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