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Sono stato espulso. Quanto devo aspettare prima di rientrare in Italia?

Sono un cittadino  non comunitario e non avevo un permesso di soggiorno in Italia. Dopo un controllo, le autorità mi hanno dato un decreto di espulsione. Quando posso rientrare in Italia?

Il decreto di espulsione prevede che lo straniero non può rientrare in Italia per un periodo che va tre anni e cinque anni. Nel caso in cui l’interessato sia considerato una persona socialmente pericolosa, il divieto può essere superiore a cinque anni. Sul decreto di espulsione è già stabilito il periodo di allontanamento che lo straniero deve rispettare prima di poter rientrare in Italia.

La data da cui effettivamente inizia a decorrere il periodo di espulsione è la stessa in cui lo straniero lascia il territorio nazionale. Quindi, il periodo di allontanamento si conta dalla data del timbro di uscita emesso sul passaporto o sul documento di viaggio.

Una volta decorso il periodo dell’espulsione, lo straniero può rientrare nel territorio nazionale se dimostra di essersi effettivamente allontanato dall’Italia. La documentazione che dimostra l’allontanamento è il passaporto sul quale è stato apposto il timbro di uscita.  È possibile dimostrare anche con altra documentazione che lo straniero ha effettivamente abbandonato il territorio italiano e ha soggiornato nel Paese di origine o di residenza, come ad esempio certificati medici emessi dalle autorità sanitarie, certificati di studio, ecc.

Tale documentazione deve essere presentata, insieme alla richiesta di riammissione, all’Ambasciata o Consolato italiano presente nel Paese di appartenenza o residenza. Le autorità consolari verificano l’identità del richiedente e inoltrano la domanda al Ministero dell’Interno. Il Ministero, una volta che riceve tutta la documentazione, valuta e verifica la sussistenza dei requisiti per il reingresso in Italia.

Una volta che tutte le verifiche dimostrano che il soggetto ha rispettato il periodo di allontanamento e non rappresenta un eventuale pericolo per il tessuto sociale, il Ministero aggiorna l’archivio della Polizia e quello Schengen togliendo la segnalazione di divieto di reingresso dello straniero interessato. Una volta che il nominativo dell’interessato risulta cancellato dal sistema, l’Ambasciata o Consolato comunicano all’interessato che può rientrare nel territorio italiano.

Lo straniero che rientra in Italia senza l’autorizzazione del Ministero dell’Interno  può essere recluso da uno a quattro anni ed è nuovamente espulso con accompagnamento immediato alla frontiera.

Maria Elena Arguello/Stranieriinitalia.it
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