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Ali Darwish:”Vi racconto l’islam italiano su YouTube”

Il giovanissimo creatore di MuslimAliTv sfata i cliché tra scenette, interviste e Sure del Corano. “Siamo musulmani, mica terroristi”

Roma, 21 dicembre 2012 – Nei suoi video racconta l’islam, mette in scena in modo spesso esilarante i luoghi comuni più frequenti sui musulmani, fa interviste alle persone per strada. Sfata pregiudizi e stereotipi con sarcasmo e ironia.

È Ali Darwish, liceale romano, giovanissimo  ideatore e protagonista del canale YouTube “MuslimAliTv”. Che con più di settecento iscritti e oltre centomila visualizzazioni è diventato un punto di riferimento per tantissimi ragazzi e ragazze di religione musulmana in Italia e per tutte le persone che vogliono saperne un po’ di più.

“I miei video cercano di sfatare in modo ironico i tantissimi cliché che ruotano attorno all’islam, soprattutto dopo l’attacco alle Twin Towers. Sono nato a Roma da genitori egiziani e sono musulmano. Ed essere musulmano in Italia significa praticare la mia religione, condividendola in un contesto sociale diverso da quello dalla tradizione dei Paesi arabi” ci racconta Ali. 

“L’idea del canale YouTube – continua – nasce dall’unione di due passioni, la recitazione e il video making, con l’obiettivo di spiegare la religione che pratico in modo veritiero. Credo che il metodo di comunicazione, il modo con cui fare arrivare una notizia, sia un elemento essenziale ed io cerco di farlo nella maniera più accessibile e coinvolgente possibile, utilizzando un linguaggio giovanile, anche perché è proprio ai giovani che cerco di far arrivare il mio messaggio”.

Tra un video e l’altro, Ali Darwish gestisce anche la web radio dell’associazione Giovani Musulmani d’Italia. “Spero che i miei video – conclude – possano essere utili a far comprendere che l’islam è una religione che si può praticare in Italia senza essere scambiati per terroristi. La conoscenza è l’unico modo per abbattere i limiti di una visione distorta. Il mio è un contributo a costruire una società più coesa basata sul rispetto reciproco”.

Samia Oursana, Stranieriinitalia.it

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