Il Ministero della Giustizia: “Il requisito della cittadinanza italiana previsto dalla legge sulla stampa è stato abrogato dal Testo Unico sull’immigrazione”. Il testo del parere dato all’Ordine dei Giornalisti
Roma, 11 marzo 2014 – “Ogni giornale o altro periodico deve avere un direttore responsabile. Il direttore responsabile deve essere cittadino italiano e possedere gli altri requisiti per l’iscrizione nelle liste elettorali politiche…”
Lo dice l’articolo 3 legge sulla stampa (l.47/1948) ed è uno scoglio contro il quale in questi anni sono naufragare le aspirazioni di tanti giornalisti stranieri in Italia. Di fatto guidavano giornali spesso fondati da loro stessi, ma intanto avevano bisogno che un italiano si prendesse l’onere e l’onore di fare il direttore. Non sarà più così.
L’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali ha già bocciato da tempo quel limite come discriminatorio e ha chiesto al Parlamento di modificare la legge sulla stampa. Intanto, alcuni tribunali hanno permesso a giornalisti stranieri di diventare direttori. Ora, sollecitato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti (OdG), è arrivatoanche il parere del ministero della Giustizia, secondo il quale il requisito della cittadinanza italiana non vale più.
“Il Ministero – si legge in una nota dell’OdG – ha affermato che la norma contenuta nell’art. 3 della Legge 8 febbraio 1948 n. 47 (Legge sulla Stampa), nella parte in cui richiede che il direttore responsabile di una testata possa essere solo un cittadino italiano, sia stata abrogata (per incompatibilità) dall’art. 2 del D. Lgs. 286/1998 (Testo Unico sull’Immigrazione)”. Questo infatti “equipara tendenzialmente la condizione del cittadino straniero fornito di regolare permesso di soggiorno sul territorio dello Stato a quella del cittadino italiano (o comunitario), attribuendogli gli stessi diritti civili”.
Leggi il parere del Ministero della Giustizia