60 anni fa il gesto della donna afroamericana madre del movimento per i diritti civili. L’Italia lo ricorda su bus e tram con la campagna #AlPostoGiusto
Roma, 1 dicembre 2015 – “Avevamo sopportato troppo a lungo. Più ci arrendevamo, più diventavamo complici di quel tipo di trattamento, più l’oppressione cresceva”. Le parole di Rosa Parks, la sarta e attivista afroamericana che, rimanendo semplicemente seduta, fu protagonista sessant’anni fa di uno dei momenti cruciali della lotta contro il razzismo in America. Il 1 dicembre 1955 salì su un autobus a Montgomery, in Alabama, e non trovando posto nelle file riservate ai neri, ne prese uno nel settore comune e si rifiutò di cederlo a un bianco arrivato dopo di lei.
L’arresto di Rosa Parks scatenò le proteste della comunità afroamericana, portò al boicottaggio degli autobus a Montgomery e diede inizio a un lungo cammino verso la fine della segregazione. “Il rifiuto ad alzarsi – scrisse Martin Luther King – fu la sua intrepida affermazione che ne aveva avuto abbastanza. Fu l’espressione individuale di un’attesa senza tempo per la dignità e la libertà umana“.
Tra oggi e domenica il gesto della donna che fu definita “la madre del movimento per i diritti civili” verrà ricordata in tutta Italia con la campagna #AlPostoGiusto, promossa dal ministero del Beni culturali. In diverse città viaggeranno autobus e bus con la scritta “60 Rosa Parks”, con a bordo materiali informativi, scrittori, artisti e migranti che racconteranno la storia di Rosa Parks e parleranno di cosa sono, oggi, le discriminazioni.
A Roma stamattina sul 60 Rosa Parks, insieme a un gruppo di studenti, c’erano la scrittrice Igiaba Scego e il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini.
“Un atto dovuto ad una donna meravigliosa – ha spiegato Franceschini lanciando #AlPostoGiusto – per ricordare quel gesto, ma anche e soprattutto per riflettere sulle discriminazioni che esistono ancora ai nostri giorni. La memoria ha senso se ha la capacità di volgere lo sguardo all’oggi e al futuro e non rimanere ancorata al passato per fare mero ricordo di un avvenimento, bensì trasformare in ispirazione gli esempi di persone come Rosa Parks”.
Elvio Pasca