Ogni associazione, può presentare domanda, per un massimo di tre progetti, entro il 31 ottobre 2017. Per ogni singolo progetto, a disposizione un contributo a fondo perduto, pari a 500 €
La festa è un’occasione per rinsaldare i legami e attribuire al tempo regolarità e ritorni. Celebrare, ricordare, progettare le feste, sono avvenimenti che segnano le storie individuali e collettive come una sorta di punteggiatura che scandisce il racconto e le biografie di ciascuno. La festa e i modi di far festa favoriscono lo scambio, la narrazione e l’incontro tra persone e storie. Ogni persona che viene da lontano, infatti, ha un proprio patrimonio di date, eventi, occasioni di festa che rimandano alle tappe della vita, alla sua appartenenza familiare o di comunità, ai legami con il passato e alla scansione del presente.
Far festa nella migrazione significa ritrovare legami, senso e appartenenza, ma anche vivere la frattura e il distacco dal proprio paese e gruppo familiare, dai luoghi che hanno ospitato le feste fino a quel momento, dai legami che collocano l’individuo nella geografia familiare e sociale. Non essere riconosciuti nelle proprie feste è un po’ come non essere riconosciuti nella propria storia. Per gli immigrati, i tempi delle proprie feste introducono spesso il confronto con le differenze, con il significato di riti, tempi e calendari diversi, con le dissonanze rispetto a gesti e abitudini.
Per questo le Associazioni degli immigrati, oltre alle attività di muto-aiuto per le esigenze basilari, come la ricerca di un alloggio, il reperimento di un lavoro, il disbrigo delle pratiche burocratiche ecc, si occupano anche di quei bisogni collegati balla sfera del tempo libero e della socializzazione organizzando feste per celebrare e ricordare la storia del paese d’origine. Queste ricorrenze però, oltre ad essere strettamente ricollegabili alla sfera della tutela della cultura d’origine e l’insegnamento delle proprie tradizioni, sono altresì un bellissimo strumento di integrazione nella società d’arrivo perché tali attività vedono la partecipazione anche di amici italiani e di altre comunità. Festeggiare, ricordare e condividere per inserirsi in un nuovo contesto arricchendolo e arricchendosi.
Ed a proposito della ricorrenza nazionale che commemora la dichiarazione di Indipendenza albanese dal dominio ottomano (28 Novembre 1912), la Fondazione MIGRA Onlus vuole offrire il suo contributo a questa preziosa attività di volontariato che arricchisce il panorama culturale italo albanese, mettendo a bando contributi per le iniziative più meritevoli, che sono riuscite negli anni a diventare punto di riferimento per la comunità.
Il fondo complessivo messo a disposizione per l’anno 2017 è di 5000 (cinquemila euro), comprensivo di tutti gli oneri previsti dalla normativa fiscale in vigore. Ogni singolo progetto potrà ricevere un contributo a fondo perduto, pari a 500 (cinquecento euro).
Chi può presentare richiesta?
Possono presentare richiesta di contributo tutte le associazioni non profit, regolarmente costituite secondo la legislazione italiana da almeno un anno. In alternativa, anche gruppi non formali e non costituiti in associazione, ma che riescano a dimostrare l’organizzazione di attività simili per le festività di novembre negli ultimi due anni nel proprio territorio.
Quanti progetti/attività si possono presentare?
Ogni associazione può presentare al massimo 3 progetti/attività definendo la categoria di appartenenza e ricompilando il modulo della proposta.
Entro quando si presenta la richiesta?
La richiesta si presenta entro il 31 Ottobre 2017 e la Fondazione, a seguito di valutazione delle domande pervenute, eroga il contributo ai soggetti selezionati come migliori, entro il 5 Novembre 2017.
Come presentare la domanda di contributo?
Tutti gli interessati possono scaricare il MODULO DI PROPOSTA e inviarlo via mail, insieme alla documentazione richiesta all’indirizzo info[at]fondazionemigra.it