Un silenzioso video su Youtube per chiedere la riforma della legge sulla cittadinanza. “Forse così ascoltano di più”
Roma, 20 febbraio 2013 – I cartelli sfilano in silenzio davanti alla telecamera, per far passare un messaggio importante. E perché forse, in questo modo, i “cari politici” “ascoltano di più”.
Come la coppia gay sul palco dell’Ariston, anche Arbër Agalliu sceglie la stessa tecnica di comunicazione e si fa portavoce, o meglio porta cartelli, delle seconde generazioni. Il ventiquattrenne studente di scienze politiche media e giornalismo, nato in Albania e cresciuto in provincia di Arezzo, chiede finalmente una riforma della legge sulla cittadinanza: “Siamo più di un milione”, “Non siamo invisibili siamo italiani”, “È ora di cambiare”…