Ecco come le liste in corsa il 25 maggio hanno messo nero su bianco le loro proposte. Dalle quattro pagine di L’Altra Europa per Tsipras al silenzio del Movimento Cinque Stelle
Roma, 23 maggio 2014 – Sono undici le liste che si contenderanno il voto degli italiani alle elezioni europee del 25 maggio. Come la pensano in materia di immigrazione? Al di là delle dichiarazioni fatte sui media dai loro esponenti, per rispondere a questa domanda abbiamo fatto quello che farebbe qualunque elettore: siamo andati a leggere i loro programmi. Ecco cosa c’è scritto.
Il Partito Democratico dedica un punto del suo programma alla “diversità come ricchezza” e vorrebbe “un’Europa dell’integrazione e della solidarietà”. “I progressisti europei – scrivono Renzi e i suoi – hanno il compito di dare un segno diverso all’Ue sulle politiche di immigrazione e asilo e su quello della politica Euromediterranea”.
Come? Con una “vera gestione comune” delle frontiere esterne dell’Ue, che trasformi Frontex in un corpo europeo di guardie di frontiera: l’Italia non sarebbe più sola nell’affrontare le emergenze migratorie”. Vanno poi aggiornati gli accordi con i Paesi delle primavere arabe, includendo non solo la cooperazione nella lotta all’immigrazione clandestina e al controllo delle frontiere, ma anche un sostegno ai processi di democratizzazione e allo sviluppo economico e sociale dei Paesi coinvolti”.
Il Pd vuole che l’Ue gestisca “direttamente e meglio le politiche di mobilità delle persone, fissando principi e condizioni comuni per l’ingresso per lavoro, studio, ricerca, con attenzione ai bisogni del mercato del lavoro ma facendo perno sui diritti umani e dei migranti”. Promuove poi “l’estensione dell’accesso alla cittadinanza per i bambini nati in Europa da genitori stranieri (lo ius soli europeo) o per i residenti di lunga durata”.
Il Movimento 5 Stelle ha presentato per le Europee un programma in sette punti, con ciò che “intendono portare avanti i candidati Cinque Stelle quando andranno a Bruxelles, come portavoce europei a nome degli italiani pensanti”. Nessuno di questi punti, però, parla di immigrazione, nonostante lo stesso Beppe Grillo abbia parlato più volte in campagna elettorale della necessita di una nuova politica europea per governare i flussi di profughi (ad esempio a Porta a Porta).
Una mancanza che si fa inevitabilmente notare, ma che forse ci si poteva aspettare. Anche nel programma con cui il Movimento Cinque Stelle si è presentato alle elezioni politiche dello scorso anno non si parlava, infatti, di immigrazione. Un tema di poco conto per gli “italiani pensanti”?
E Forza Italia? Anche Berlusconi ha parlato spesso di immigrazione in campagna elettorale, ma le “nostre idee per un programma per l’Europa” pubblicate pochi giorni fa nel Mattinale di Renato Brunetta trattano l’argomento in maniera decisamente sintetica. Ci sono uno slogan: “Immigrazione: da problema a risorsa”, e tre righe: “Revisione del regolamento di Dublino 2, dei criteri di accoglimento e distribuzione dei rifugiati e dei richiedenti asilo, anche ponendo la questione del Mediterraneo fra le priorità del Semestre italiano di Presidenza del Consiglio dell’Ue”.
Molto più ampio, e c’era da aspettarselo, il programma della Lega Nord, secondo la quale “in tema d’immigrazione, la “solidarietà europea” è una frottola per creduloni”. “Crediamo – scrive il partito di Salvini – che il futuro nella gestione dell’immigrazione dovrà passare per una più stretta collaborazione fra le forze di polizia e le unità addette a prevenire l’immigrazione illegale degli Stati membri che sono in prima linea e sono più colpiti dal problema, senza però l’ingerenza di Bruxelles”. Bisogna far sì che “ sia il singolo Stato membro a poter decidere le regole dell’immigrazione extracomunitaria nel proprio territorio”.
La Lega vuole quindi “un nuovo coordinamento meno vincolante”, che permetta di “avere un sistema di asilo più equilibrato” e di “procedere con un presidio costante delle nostre frontiere sia terresti sia marittime attuando anche azioni di respingimento”. “Fondamentale – si legge ancora nel programma – sarà procedere con l’unico metodo che garantisce risultati sicuri e cioè gli accordi bilaterali con i Paesi terzi da cui hanno origine i maggiori flussi d’immigrati irregolari (metodo adottato da Roberto Maroni quando è stato Ministro degli Interni)”.
Decisamente articolato il programma della listaL’Altra Europa per Tsipras. Ai “Diritti dei migranti” sono dedicate quasi quattro pagine, partendo dal presupposto che l’Ue “ deve diventare uno spazio culturale aperto, con un’identità plurale e dinamica, capace di fondare le relazioni tra gli stati membri e con i paesi terzi sul reciproco rispetto, sul riconoscimento delle specifiche diversità culturali, sulla promozione delle libertà e dei diritti fondamentali, sul mantenimento della pace tra i popoli, sulla garanzia del principio di eguaglianza, sul rifiuto di ogni forma di discriminazione, sul ripudio della xenofobia e del razzismo”.
L’Altra Europa per Tsipras ha fatto sue le 10 richieste della campagna “L’Europa sono anch’io”. Eccole: Ratifica della Convenzione “sui diritti dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie”; Diritto di voto amministrativo ed europeo; Riforma della cittadinanza europea;. Diritto di arrivare legalmente in Europa; Politiche migratorie aperte all’inserimento degli stranieri nel mercato del lavoro; Libertà personale e chiusura dei centri di detenzione; Diritto a un’accoglienza dignitosa; Parità di accesso ai sistemi di welfare; Liberare il dibattito pubblico dalla xenofobia e dal razzismo; Tutela dei diritti dei minori.
Angelino Alfano, in veste di ministro dell’Interno, ha tuonato spesso in queste settimane contro le politiche europee sull’immigrazione. Nel programma elettorale del Nuovo Centro Destra il tema è affrontato in maniera schematica, sotto lo slogan: “Meno clandestini, più sicurezza”. Poi quattro punti: Mediterraneo come frontiera comune di tutta l’Europa; Subito una base operativa di Frontex in Italia; Più risorse europee per il controllo delle frontiere: l’Italia non deve essere più lasciata sola nell’emergenza sbarchi, Ricollocazione obbligatoria dei richiedenti asilo tra tutti gli Stati Membri”…
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