Dal 31 maggio al 2 giugno, alla Casa del Cinema a Roma, tanti film albanesi di recente produzione, corti e lunghi, e una serie di incontri tra gli addetti ai lavori per incentivare la cooperazione tra il mercato cinematografico italiano e quello albanese
Sarà un fine settimana all’insegna della recente produzione cinematografica albanese quello che si terrà alla Casa del Cinema di Roma dal 31 maggio al 2 giugno, quando verranno proiettati gratuitamente alcuni dei più significativi cortometraggi e lungometraggi prodotti dall’industria cinematografica albanese nel recente periodo.
Le tre Giornate del cinema albanese promosse dall’Associazione Occhio Blu – Anna Cenerini Bova in collaborazione con ANICA, Centro Nazionale Albanese di Cinematografia, Roma Lazio Film Commission, Luce Cinecittà, Casa del Cinema e Balkan Film Market si pongono come obiettivo strategico-programmatico lo sviluppo della cooperazione cinematografica tra Italia e Albania perseguendo diverse finalità quali la diffusione e la valorizzazione della cultura cinematografica albanese e la promozione della cooperazione industriale internazionale.
Leggi l’intervista all’ambasciatore Mario Bova: “Far conoscere i progressi della cinematografia albanese e incentivare la collaborazione internazionale”
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I film selezionati sono ispirati alle più recenti espressioni della cultura albanese, che ci racconta ormai di una nazione in fase di transizione, portatrice di aspirazioni e problemi propri di una società alla ricerca di una più moderna identità e di una collocazione paritaria nel contesto europeo. La rassegna aprirà una finestra eloquente sull’itinerario culturale e sociale intrapreso dall’Albania dopo la caduta del regime comunista, presentando un ampio e dettagliato tratteggio della multiforme cultura albanese attraverso la presenza contemporanea di un’opera kosovara e di due opere realizzate da registe originarie della comunità arbëreshe che riflettono sull’identità della loro appartenenza etnica.
Parallelamente si svolgeranno anche incontri tra i produttori e gli operatori cinematografici con l’obiettivo di intensificare il processo di sviluppo e diffusione di una cinematografia in fervente movimento. Questi incontri offriranno l’opportunità per una consultazione tra i due sistemi di cinematografia per rifondare le loro reti di rapporti, ponendo attenzione alle potenzialità del mercato cinematografico balcanico, così come evidenziato dall’iniziativa del Balkan Film Market, il grande mercato dell’audiovisivo in programma ogni anno a Tirana.
D’altro canto i lunghi e i corti (anche di animazione) visibili durante il fine settimana segnalano la progressiva forte maturazione del cinema albanese oramai da anni inserito, con elevati riconoscimenti, nel panorama del cinema europeo e mondiale.
PROGRAMMA
“GIORNATE DEL CINEMA ALBANESE”
produzione e cultura guardando al Balkan Film Market
31 MAGGIO – 2 GIUGNO 2019
VENERDÌ 31 MAGGIO
Ore 17:30 – APERTURA E SALUTI
Ore 18:30 – Proiezione PLASTIC FLOWERS di Ylljet Aliçka (Titolo Originale: Lulet plastike – 2016, drammatico; durata: 30’) con Robert Ndrenika, Zana Prifti, Elia Zaharia, Gent Hazizi, Klodi Kadillari.
Una coppia di anziani di un villaggio albanese è invitata al matrimonio di parenti molto stretti della capitale. Sulle prime sono molto entusiasti, poi però l’indifferenza e lo snobismo delle persone che li circondano alle nozze li fanno sentire non bene accetti.
Ore 19:15 – Proiezione ATA di Emiljo Leka (Titolo Originale: Ata – 2015, drammatico; durata: 27’) con Ergi Lulja, Kristi Ibra, Eralda Caushi, Bashkim Rodoni, Krenar Zejno, Roland Braja.
Due ragazzi di 12 e 9 anni sottraggono di nascosto delle sigarette al padre per regalarle ad Adi, in cambio di lezioni da parte di quest’ultimo sull’uso del pc, su che cos’è un ipad ecc…, tecnologie di cui i ragazzi non dispongono. Essi passano il tempo a sognare e a guardare il papà di Adi, loro vicino di casa, cacciare i conigli. Un giorno il cacciatore uccide per sbaglio il padre dei ragazzi.
Ore 20:00 – Proiezione THE DELEGATION di Bujar Alimani (Titolo Originale: Delegacioni – 2018, drammatico; durata: 77’) con Viktor Zhusti, Xhevdet Ferri, Ndriçim Xhepa, Richard Sammel, Kasem Hoxha. Grand Prix al Festival di Varsavia.
Alla fine del 1990, mentre il regime comunista albanese sta ancora cercando di rimanere al potere, un prigioniero politico viene segretamente fatto uscire dal carcere e mandato a Tirana per incontrare un suo vecchio compagno di scuola, ora a capo della delegazione europea che deve valutare se l’Albania ha fatto progressi nel campo dei diritti umani.
SABATO 1 GIUGNO
Ore 17:30 – Proiezione ETHNOPHOBIA di Joan Zhonga (2016, commedia / animazione; durata: 15’) con Thanasis Tsaltabasis, Afroditi Georgousi, Giorgos Frantzaskakis, Stephanie Filiadi. Sceneggiatura: Petros Koskinas. Musiche: Vanias Apergis. Candidature: Hellenic Film Academy Award for Best Animation
La sopravvivenza, lo scontro e la simbiosi sono elementi che da sempre coesistono, tutti e tre sono accompagnati da esplosioni di gioia e di dolore a causa del bisogno interiore degli esseri umani di trovare ed esagerare le differenze quando ci sono indiscutibilmente più somiglianze.
Ore 18:00 – Proiezione ARBERIA di Francesca Olivieri (2019, Italia, docu-fiction; durata: 90’) con Caterina Misasi
Il film indaga i legami forti e l’eredità culturale delle comunità arbëresh, gli albanesi d’Italia che ancora vivono in alcuni piccoli borghi di Calabria e Basilicata.
Ore 20:00 – Proiezione BREATH di Artur Gorishiti (Titolo originale: Breath – 2015, Albania, drammatico; durata: 15’) con Artur Gorishiti, Andi Shaska.
Quando un padre dà al figlio la prima lezione di pesca, questo comporta delle grandi lezioni di vita per il ragazzo che si accinge a diventare uomo.
Ore 20:30 – Proiezione DAYBREAK di Gentian Koçi (Titolo originale: Dita zë fill – 2017, Albania, drammatico; durata: 85’) con Ornela Kapetani, Suzana Prifti, Kasem Hoxha, Hermes Kasimati. Migliore attrice protagonista a Ornela Kapetani al Sarajevo Film Festival.
Leta non è in grado di pagare l’affitto da diversi mesi. Quando lei e sua figlia di un anno vengono sfrattate, si trasferiscono a casa di Sophie, un’anziana signora costretta a letto, la cui figlia vive all’estero e ha assunto Leta come badante della madre. Per avere un lavoro e un tetto sopra la testa, Leta è costretta a mantenere in vita l’anziana signora ad ogni costo.
DOMENICA 2 GIUGNO
Ore 17:30 – Proiezione HORA, UNA STORIA ARBERESHE di Maria Alba e Graziana Saccente (2018, Italia, documentario; durata: 26’).
La questione dell’identità italo-albanese è estremamente complessa e non completamente risolta e accettata. Fino al secolo scorso le comunità arbëreshë custodivano tratti distintivi che le caratterizzavano rispetto ad altre realtà del Meridione, ma negli ultimi sessant’anni molto si è andato perdendo: le parole contaminate, la ritualità cambiata, i luoghi dimenticati. Nonostante questo, gli Arbëreshë rappresentano ancora oggi il più grande esempio di interculturalità in Italia.
Ore 18:15 – Proiezione THE MARRIAGE di Blerta Zeqiri (2017, Kosovo, drammatico / sentimentale; durata: 97’) con Alban Ukaj, Adriana Matoshi, Genc Salihu. Sceneggiatura: Blerta Zeqiri, Kreshnik Keka Berisha.
Bekim e Anita stanno per sposarsi e costruire un futuro. Ma il loro progetto deve fare i conti con i segreti di Bekim che è ancora innamorato del suo miglior amico.
Ore 20:00 – Proiezione ATILA di Parid Andoni (Titolo originale: Atila – 2016, Albania, drammatico; durata: 20’) con Nik Xhelilaj
Kujtim è un pescatore che lavora col padre in un peschereccio. La sua vita è divisa tra un tragico momento del passato e un presente senza speranza. Trovandosi a un bivio, decide di affrontare il rischio del mare.
Ore 20:30 – CONCLUSIONI
Ore 21:00 – Proiezione DISTANT ANGELS di Gjergj Xhuvani (Titolo originale: Engjejt janë Larg – 2016, drammatico; durata: 96’) con Teuta Krasniqi, Ndriçim Xhepa, Nik Xhelilaj, Fatmir Spahiu, Rinaldo Rocco, Nicola Del Buono.
Due destini si intrecciano nell’atmosfera caotica ella Guerra del Kosovo nel 1999: quello di Mario, prete italiano che si rifiuta di abbandonare una dozzina di orfani albanesi affidati a lui in un orfanotrofio minacciato dai bombardamenti, e quello di Hana, una giovane donna che lascia la sua vita da prostituta in Italia per farsi strada attraverso le zone di guerra dei Balcani nella speranza di trovare la figlia scomparsa. Abbandonata in un villaggio in lotta, Hana giunge finalmente all’orfanotrofio di Mario, dove viene accolta calorosamente sia dai bambini in difficoltà, per i quali finisce per diventare una madre, sia dal sacerdote italiano che si ritrova diviso tra la sua fede e l’attrazione fisica ed emotiva che ha per lei.