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Il primo passo concreto verso l’accordo bilaterale sulle pensioni degli albanesi in Italia

Nannicini: “Il 2021 si è chiuso con una bella notizia e un risultato importante. Finalmente abbiamo risorse per fare la convenzione bilaterale per le pensioni”
Ballo: “Una grande vittoria della comunità albanese in Italia che ha saputo far sentire il proprio peso sociale, storico e culturale”

Roma, 30 dicembre 2021 – Finalmente una buona notizia alla fine di un anno per niente bello. Il Parlamento italiano ha approvato oggi la creazione del fondo specifico per l’attivazione di una Convenzione bilaterale in materia di sicurezza sociale con l’Albania e garantire ai lavoratori interessati il giusto riconoscimento del diritto alle prestazioni previdenziali.
Grazie ad un lavoro lungo che negli ultimi anni ha visto in prima linea per il loro impegno incessante il senatore Tommaso Nannicini, che ha presentato l’emendamento e l’attivista italo-albanese Geri Ballo.

È scritto nero su bianco nella Legge di Bilancio per il 2022 appena approvata in via definitiva:

“Al fine attivare la Convenzione bilaterale in materia di sicurezza sociale con l’Albania e garantire ai lavoratori interessati il giusto riconoscimento del diritto alle prestazioni previdenziali, limitatamente agli eventi riguardanti l’assicurazione per la vecchiaia, l’invalidità e i superstiti, è autorizzata la spesa di 7,6 milioni di euro per l’anno 2023, 9,8 milioni di euro per l’anno 2024, 10,9 milioni di euro per l’anno 2025, 12,3 milioni di euro per l’anno 2026, 11,8 milioni di euro per l’anno 2027, 13,4 milioni di euro per l’anno 2028, 15,0 milioni di euro per l’anno 2029, 16,9 milioni di euro per l’anno 2030, 18,5 milioni di euro per l’anno 2031 e 20,3 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2032”.

Il 2021 si è chiuso con una bella notizia e un risultato importante” sono le prime parole del Senatore PD Tommaso Nannicini che ci spiega: “Il parlamento italiano ha approvato un emendamento a mia prima firma – una battaglia che stiamo portando avanti da anni con tante amiche e tanti amici – per creare un fondo specifico per realizzare una convenzione bilaterale tra Italia e Albania in materia di pensioni.  Vogliamo venga riconosciuto un diritto negato a tanti albanesi che hanno versato contributi in Italia ma non possono ricevere una pensione e agli italiani che hanno versato contributi in Albania e parimenti non possono ricevere una pensione. Finalmente grazie a questo emendamento che è nel bilancio dello Stato italiano abbiamo risorse per fare la convenzione e abbiamo una tempistica: vanno usate queste risorse entro  il 31 dicembre 2022 perché partono dal 2023. E abbiamo anche un perimetro chiaro dentro il quale realizzare la convenzione: il riconoscimento dei contributi versati in materia di pensioni. Quindi l’augurio è che il 2022 sia l’anno in cui portiamo a casa un risultato ancora più importante, la firma della convenzione e il riconoscimento dei diritti che troppe persone stanno aspettando da troppo tempo”.

Sono molto contenta per questo risultato che arriva dopo un lavoro lungo, dedicato e difficile. È la terza volta che il senatore Nannicini introduce questo emendamento e parallelamente negli ultimi anni abbiamo svolto un continuo lavoro di lobbying con i vertici delle istituzioni italiane, che è anche la parte più delicata” gli fa eco Geri Ballo che vede in questo risultato una importante vittoria della comunità albanese in Italia. “Per me questo passo segna una vittoria della diaspora albanese in Italia perché siamo riusciti a far sentire il nostro peso sociale, storico – ormai dopo 30 anni di emigrazione -, culturale. Siamo riusciti a trovare un linguaggio comune con i vertici delle istituzioni italiane affinché prendano a cuore la nostra causa come una battaglia degna da combattere perché è la causa di cittadini che sono parte integrante della società italiana, anche se albanesi o di origine albanese”.

Ma la questione non può ancora considerarsi risolta, c’è ancora tanta strada da fare.

“Il fatto che un testo definitivo dell’accordo non sia ancora concordato, tanto meno siglato e ratificato, rende questi 12 mesi del 2022 molto, molto importanti. Continueremo a impegnarci con ancora più forza  e non interromperemo il lavoro finora fatto per la messa in rete di tutte quelle istituzioni che hanno voce in capitolo per far sì che a gennaio 2023 la convenzione ci sia già”.

“Ad esempio, il fondo che è stato stanziato oggi – spiega Ballo – è stato messo a disposizione dal Ministero del Lavoro italiano, che si è fatto carico dell’onere economico di questa questione, ha concretizzato l’impegno che il ministro Andrea Orlando ha preso nei confronti della comunità albanese quando abbiamo presentato le firme della petizione. Noi continueremo a tenere aggiornate e saremo presenti a sciogliere ogni eventuale nodo con tutte le istituzioni che abbiamo contattato in questi mesi – i lavori sono iniziati anni fa, ma parlo degli attuali vertici. Colgo l’occasione per ringraziare il capo dell’INPS Pasquale Tridico per la sua disponibilità e il vicepresidente dell’Istituto previdenziale Marialuisa Gnecchi, impegnata in prima linea. Loro e altri attori impegnati fino ad oggi alla nostra causa hanno tutto l’interesse di portare a casa la convenzione bilaterale, se non altro, per coronare degnamente le energie e gli sforzi fatti”.

“Adesso non c’è un minuto da perdere. – sottolinea anche il senatore Nannicini – Dobbiamo metterci subito al lavoro, i due governi devono mettersi subito al lavoro per non disperdere queste risorse e per realizzare una convenzione bilaterale che chiarisca con precisione di  quali contributi stiamo parlando e quali sono i meccanismi per riconoscere una pensione a chi lo sta aspettando da tempo, sia albanesi sia italiani che abbiano contribuito nei due paesi. Quindi debbono partire subito i negoziati bilaterali tra i due paesi per utilizzare il fondo che è stato stanziato nel bilancio italiano. Entro il 31 dicembre 2022 dobbiamo assolutamente portare a casa questo risultato attraverso incontri tecnici bilaterali e la sigla di un accordo bilaterale che poi dovrà essere ratificato da entrambi i paesi”.

“I tempi ci sono. Dodici mesi sono sufficienti per fare il percorso che ci attende e per utilizzare presto e bene le risorse che sono state stanziate grazie all’emendamento alla legge di bilancio” conclude il senatore.

Keti Biçoku

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