Il governo mette all’asta le macchine di rappresentanza? Un consorzio di cooperative sociali di Genova lancia una colletta: “Le useremo per gli ospiti dei centri di accoglienza”
Roma, 31 marzo 2014 – E se sulle auto blu utilizzate da Umberto Bossi, Gianfranco Fini o Roberto Maroni viaggiasse chi ha vissuto e vive sulla sua pelle gli effetti della famigerata legge che porta i loro nomi?
È l’idea lanciata da Agorà, un consorzio di cooperative sociali liguri che si occupano di servizi alla persona. Tra le altre cose, i suoi operatori lavorano accanto ai migranti, soprattutto forzati: persone scappate da persecuzioni e discriminazioni che hanno cercato salvezza in Italia.
L’occasione è la decisione del governo Renzi di mettere all’asta su ebay le auto blu dismesse dai ministeri. Ieri è iniziata la prima trance, con venticinque tra Thesis, Alfette e Bmw provenienti dal Viminale. Strizzando l’occhio alla retorica anticasta, si vogliono insomma far accomodare cittadini comuni sui sedili che finora hanno accolto gli alti papaveri delle nostre istituzioni.
Agorà ha pensato quindi a “un’operazione dal grande valore simbolico, per ‘riscattare’ l’uso di auto che fino a ieri sono state utilizzate anche per accompagnare coloro che hanno redatto la legge sull’immigrazione, per metterle ora a disposizione degli immigrati. L’obiettivo è “acquistare all’asta l’auto blu di Bossi, di Fini o, comunque, di un esponente dei passati governi, per utilizzarla come auto di servizio per le strutture di accoglienza per cittadini extracomunitari richiedenti protezione internazionale site a Genova e provincia”.
Per sostenere l’iniziativa,è nata una colletta online. La donazione minima è di due euro, chi ne versa almeno cinque conquista anche un grazie sulla pagina facebook di Agorà, mentre per i generosissimi che arrivano a mille, oltre ai ringraziamenti, sono previsti anche una gita a genova, un souvenir e la visita dei centri di accoglienza gestiti dal consorzio, naturalmente a bordo dell’auto blu acquistata.
“Pensiamo che queste macchine potrebbero avere una seconda vita” spiega Simona Binello di Agorà. “Saranno utilizzate da educatori che portano a scuola o a fare le visite mediche persone che sono bisognose di aiuto, pensiamo davvero che questo potrebbe essere un modo per fornire un’altra destinazione di uso ad auto utilizzate finora come benefit di lusso”.
EP