in

La dolce e potente voce di Elsa Lila per la musica del ‘700

Insieme al suo quartetto, l’artista italo-albanese porta in scena lo Stabat Mater di Pergolesi in dialogo con le viodeoistallazioni di Guendalina Salini. Sabato 16 novembre al Macro Asilo di Roma

 

Elsa Lila, foto di Artan Korenica alla stazione ferroviaria di Vora, dove da anni non passa più un trenoRoma, 13 novembre 2019 – Elsa Lila torna di nuovo in scena. Con una performance del suo progetto Canti Antichi, cominciato qualche anno fa. 

Tre anni fa, insieme all’Orchestra Notturna Clandestina, il suo concerto era un viaggio nella musica colta, “Da Bach ai Balcani”, che comprendeva dalle arie di musica classica barocca fino a dei pezzi di musica tradizionale albanese. Questa volta, sabato 16 novembre, insieme al suo quartetto e nel contesto delle video istallazioni dell’artista contemporanea Guendalina Salini, Elsa porta al Macro Asilo di Roma lo Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi (compositore del ‘700). L’evento è dedicato ai braccianti che hanno perso la vita lavorando nei campi, un’umanità dimenticata dalla cui perdita scaturisce il pianto della Mater, la madre terra che piange i suoi figli.

Lo Stabat Mater di Elsa è tanto fedele alla composizione dell’autore quanto originale. L’originalità oltre che al dialogo con le video-istallazioni, sta nella voce in cui canta, non impostata nel canto lirico ma semplicemente la sua voce naturale, nell’aver adattato il canto di due voci in una sola, la sua. “Perché una voce naturale rende più orecchiabile, più facile questa musica ed è proprio quello che voglio: divulgare la musica colta barocca ad un largo pubblico e non solo agli addetti ai lavori o ad una èlite” – dice Elsa per Shqiptariiitalise.com, assicurando però “massima fedeltà all’opera del compositore”. 

In questi tre anni, dal suo “Dal Bach ai Balcani”, Elsa ci spiega di aver continuato con piacere con la musica barocca. Canta Bach, Mozart, Pergolesi, Scarlatti, Vivaldi, in una veste sonora del tutto originale.
Ha fondato un insolito quartetto composto da Lorenzo Bucci, arrangiamenti e chitarra classica, Giulia Anita Bari, violino, Javier Salnisky, bandoneón, Giuseppe Civiletti, contrabbasso, bravi musicisti che l’accompagnano in questa sua sfida. 

Rende ancora più particolare questa tua performance dalla partecipazione dell’artista Guendalina Salini. Perché questa scelta? 

“Il concerto viene chiamato “al buio” perché sia io che i musicisti saremmo in penombra dietro i grandi panelli sui quali scorrono le immagini di Guendalina. Una scelta mirata per apprezzare al meglio la musica e il testo ammirando con gli occhi le opere visive. Perché non voglio che si soffermi sul look degli artisti in scena, come purtroppo spesso accade, ma sull’arte che noi tutti in modo diverso portiamo sulla scena”.

Inconsueta pure la trovata per mettere il pubblico “a proprio agio”…

“È vero, oltre alle solite poltrone, metteremo anche dei cuscini, e chi vorrà potrà seguirci seduto per terra, perché stando comodamente potranno gustare al meglio lo spettacolo”. 

Una particolare sfida, anche offrire lo stesso spettacolo due volte nello stesso giorno, alle 19:00 e alle 20:30. 

E non finisce qui. Domenica 17 novembre alle 11:00, sempre al Macro Asilo (Sala Cinema), si terrà un incontro per approfondire alcuni aspetti della performance del giorno prima, tra la ricerca artistica-musicale, l’impegno politico e il racconto delle comunità fragili.
“All’incontro, a cui ci tengo molto, interverranno la curatrice e critico d’arte Stella Santacatterina, l’artista Guendalina Salini, co-fondatrice de La Frangia, la nostra violinista Giulia Anita Bari, operatrice umanitaria e Presidente de La Frangia, ed io. E non a caso siamo quattro donne!” conclude Elsa. 

K.B. Shqiptari i Italisë
(Segui Shqiptariiitalise.com su Facebook e Twitter)

Nesër Alvini do të përqafojë sërish të atin 

Dialogo sull’Albania