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La passione per l’Albania e “Xhamadani vija vija” di Dario Polvara

Riceviamo e con piacere pubblichiamo la lettera di Aleks Vulaj che racconta del forte legame del cantante lecchese Dario Polvara con l’Albania

 

Dario Polvara mi ha molto sorpreso quando l’ho sentito cantare all’evento interculturale organizzato qualche giorno fa dal gruppo di ballo albanese “Le Aquile” a Lecco dal titolo molto significativo “Le montagne non si incontrano ma le persone sì”. La sua sorprendente esibizione di una canzone famosa come “Xhamadani vija vija” in stile rock ha lasciato tutti con fiato sospeso. E visto che lui, Dario Polvara, ci mette tanta passione anche nel raccontare le sue storie avventurose direi di riprendere le sue stesse parole senza togliere una virgola:

“Sono entrato in contatto con l’Albania nel 2009, quando ho conosciuto la ragazza Sava che sarebbe poi diventata mia moglie, che proviene da Kruje. Fino a quel momento non sapevo nulla di quel paese, per me era solo un punto della cartina geografica. Tieni conto che io ho fatto le scuole mentre voi eravate in piena dittatura e non trapelava nessuna notizia, quindi l’avevamo saltato nello studiare geografia. Come molti miei connazionali, avevo sentito parlare degli albanesi solo in occasione delle due grandi migrazioni, soprattutto quella del ‘97 e non avevo, quindi, una bella opinione di voi.

Dario Polvara con la moglie Sava il giorno del loro matrimonioConoscere mia moglie, mi ha portato a conoscere l’Albania (ci sono stato nel 2010 per la prima volta), gli albanesi, la vostra cultura e la vostra storia. Ho capito che siete un popolo completamente diverso da quello che immaginavo erroneamente, ho imparato a conoscere tutti i vostri aspetti positivi. Adoro il vostro senso dell’amicizia e della famiglia. Adoro la vostra ospitalità. Sono stato in paesi molto piccoli dove gli abitanti, pur non conoscendomi, hanno fatto di tutto per farmi sentire a mio agio, per farmi sentire a casa. 

Mi sono accorto che amo l’Albania non perché mia moglie è albanese, ma perché è l’Albania che sa farsi amare.

Nel 2010, a Tirana, in un pub del Bllok, ho sentito un gruppo rock che suonava una canzone che non avevo mai sentito. Questa canzone mi ha rapito nella sua sonorità e ho deciso di rifarla a mio modo. Ho scoperto solo dopo la valenza che ha per il popolo albanese, l’unità tra emigranti che fa nascere nel loro cuore. Sono il primo straniero e, penso l’unico, ad aver rifatto una canzone albanese e ne sono fiero”.

E non finisce qui, perché Dario Polvara torna nel 2012 in una moto custom, nel 2013 con un Maggiolone e nel 2016 con la sua Vespa che si fa il giro dei Balcani. Tutto questo è anche documentato, nel libro dal titolo “Prima o poi l’adrenalina me fotterà”.

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