Di Klodiana Cuka*
In questo 2021, segnato ancora pesantemente dalla pandemia, cade un anniversario particolare della morte dell’Eroe albanese. Una ricorrenza non rituale ma sentita da tutto il popolo albanese, anche dalla sua Diaspora nel mondo come emblema unitario della sua storia, cultura e politica secolare. Un patrimonio unico e prezioso di una figura leggendaria che univa le virtù di abile condottiero, ma anche di fine diplomatico, esempio, ancora oggi, delle qualità politiche di uno statista.
Un’icona della cultura albanese a cui Integra da sempre ha dedicato la propria attenzione e che, negli ultimi anni, è stata ispiratrice di un innovativo progetto di valorizzazione attraverso l’adozione dell’area verde di Piazza Albania a Roma in cui è allocata la statua del grande condottiero.
L’iniziativa di Integra è scaturita da una più ampia idea di collaborazione istituzionale, attraverso gli L.S.U., che visto coinvolti i beneficiari presenti nei centri di accoglienza del Lazio gestiti dall’Associazione, in lavori socialmente utili per le comunità locali, come esempio virtuoso di integrazione socio-lavorativa. Sempre presente accanto a Integra per la valorizzazione della Piazza con numerose iniziative, l’Ambasciata d’Albania a Roma e l’Ambasciatore, la prof.ssa Anila Bitri Lani, con la quale è stato siglato uno specifico protocollo d’intesa e collaborazione.
Si attende ora la collaborazione del Comune di Roma per il restauro del Monumento di Skanderbeg e l’installazione di un punto acqua indispensabile per poter irrigare le aiuole.
L’esempio di Skanderbeg, va ribadito, sottolineandone in particolare la sua figura di “Difensore della Fede ed Atleta di Cristo”, capace di suscitare ancora oggi l’ammirazione e la passione, senza entrare nell’oblio della memoria, anche attraverso uno dei suoi figli divenuto monaco.
Questo il simbolo di Giorgio Castriota Skanderbeg, come “Ponte dell’Albania e l’Europa Cristiana” che ha forgiato lo spirito fiero e combattivo di un intero popolo, che ama innanzitutto l’indipendenza, come il suo testamento: “Non fui io a portarvi la libertà, ma la trovai qui, in mezzo a voi”. Lo stesso Pontefice, nel suo 550° anniversario aveva lodato la Patria albanese, “Terra di antica e gloriosa storia”, in occasione della sua prima visita apostolica in Europa, nel 2014.
* L’autrice è Presidente di Integra Onlus e della Fondazione albanese “Bridge For Future”