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Leggende metropolitane o segnali criptati?

Comunità Cinese – Polizia: 2 a 0

Di Giuseppe Chimisso, Bologna

La manifestazione a Roma in ricordo della piccola Joy e di suo padre uccisi il 4 gennaio
Il 4 gennaio 2012  a Roma, l’ennesima  rapina contro commercianti cinesi si trasforma in un tragico duplice omicidio. Un giovane cinese e la sua figlia neonata rimangono uccisi da un colpo di pistola, mentre la madre della piccola rimane ferita nel vano tentativo di opporsi ai delinquenti.

L’eco stampa è massiccia e per diversi tempi la cronaca porta in prima pagina l’efferato crimine.

Cerchiamo di analizzare asetticamente i fatti.

Persino nella lontana Repubblica Popolare Cinese i quotidiani ed i telegiornali riportano il grave fatto e sottolineano la continua aggressione da parte della criminalità alle attività commerciali e produttive cinesi in Italia.

Dopo pochi giorni segue un duro monito dell’Ambasciata cinese a Roma sulla sicurezza dei connazionali nel Belpaese.

Una possente manifestazione di solidarietà con la famiglia delle vittime e di protesta nei confronti dei ratti criminali viene organizzata a Roma con la partecipazione di delegazioni delle comunità cinesi di tutta l’Italia.

La Polizia in base ai tanti indizi della fallita rapina, riesce a conoscere le identità degli assassini.

A metà gennaio uno dei due delinquenti viene ritrovato avvelenato ed impiccato in un casolare abbandonato nella periferia. Non si sa se si tratta di omicidio camuffato da suicidio o vero suicidio.

La ‘vox populi’  si diffonde, per alcuni è la mafia cinese che sta facendo giustizia, per altri addirittura ci sarebbe lo zampino dello Stato cinese in prima persona che utilizzerebbe anche le conoscenze della Mafia cinese per mandare un messaggio forte e chiaro alla criminalità.

In poche parole Comunità Cinese – Polizia: 1 a 0

Ma il bello, si fa per dire,  arriva il 29 gennaio quando il secondo assassino ricercato dalla Polizia, viene trovato ammazzato con diversi colpi di pistola, carbonizzato e semi sepolto in un giardino privato.

Per l’opinione pubblica, ancora prima degli accertamenti scientifici, questo ritrovamento rappresenta la definitiva stura di una realtà, Comunità Cinese – Polizia: 2 a 0

Il messaggio che passa comunque è limpido e chiaro: guai a chi tocca la Comunità Cinese.

La comunità Cinese è anche in questa drammatica occasione chiusa a riccio e nel parlare dei due delinquenti morti, con l’amico cinese Fu, mi dice che molte complesse problematiche vi sono dietro i loro decessi; Fu, con fare ermetico e sibillino afferma, parafrasando un detto di Deng Siao Ping, che ‘non importa se il gatto è nero o bianco, l’importante è che mangi il topo’.

Cosa ci sia di vero non si sa, ma certamente la sequela di questi fatti ha alimentato l’ultima delle leggende metropolitane che aleggiano attorno alla comunità cinese.

Anche se non si dovesse trattare di messaggio diretto alla criminalità, be’ i delinquenti sono avvertiti, e forse non solo loro.

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